“Saluto tutti voi, cari fedeli romani e pellegrini venuti da varie parti dell’Italia: adesso cominciano a vedersi i pellegrini. Anche da altri Paesi, qualcuno, vedo le bandiere lì…’. Lo ha detto papa Francesco al termine dellàAngelus, salutando i fedeli accorsi in piazza san Pietro, distanziati tra loro e nel rispetto delle misure anti contagio, sotto l’occhio attento delle forze di sicurezza.
Poi ha anche rivolto un pensiero ai papà. “Oggi nella mia patria e in altri posti si celebra la Giornata dedicata al padre, ai papà. Assicuro la mia vicinanza e preghiera a tutti i papà. Tutti noi sappiamo che fare il papà non è un mestiere facile. Per questo preghiamo per loro. Ricordo in maniera speciale anche i nostri padri che continuano a proteggerci dal cielo”.
“Ieri le Nazioni Unite hanno celebrato la Giornata Mondiale del Rifugiato. La crisi provocata dal coronavirus ha messo in luce l’esigenza di assicurare la necessaria protezione anche alle persone rifugiate, per garantire la loro dignità e sicurezza”, ha sottolineato il pontefice all’Angelus: “Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per un rinnovato ed efficace impegno di tutti a favore della effettiva protezione di ogni essere umano, in particolare di quanti sono stati costretti a fuggire per situazioni di grave pericolo per loro o per le loro famiglie”.
Il Papa ha inoltre affermato che “un aspetto su cui la pandemia ci ha fatto riflettere è il rapporto uomo-ambiente”. “La chiusura ha ridotto l’inquinamento e fatto riscoprire la bellezza di tanti luoghi liberi dal traffico e dai rumori. Ora, con la ripresa delle attività, tutti dovremmo essere più responsabili della cura della casa comune“. Francesco apprezza le iniziative che ovunque nascono “dal basso”, come a Roma oggi quella dedicata al fiume Tevere: “Ma ce ne sono tante, in altre parti! Possano favorire una cittadinanza sempre più consapevole di questo bene comune essenziale”.
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