“Il Pd sente tutta la responsabilità di questa fase, vogliamo essere il pilastro politico dell’aiuto agli italiani. Vedremo nelle prossime ore e nei prossimi giorni se le decisioni” che si stanno assumendo anche a livello locale “sono sufficienti ma rivolgo un appello affinché anche i provvedimenti più difficili che dovessero essere assunti vengano rispettati”. Lo dice il segretario Nicola Zingaretti aprendo la direzione del Pd. “E’ una battaglia ancora durissima, come avevamo previsto il virus non è stata ancora sconfitto. Gli ultimi dati destano molta preoccupazione, una situazione di allarme rosso che riguarda l’intera Europa”, aggiunge.
“Ora è possibile” portare avanti le riforme legate al referendum, ma “tutti i nodi aperti occorre affrontarli senza indugi. E’ il Covid a dirci che non possiamo” affrontare “in queste settimane, con polemiche, questi dossier”.
“E’ molto positiva la volontà di lavorare su un patto di legislatura proposto dalle forze di governo ed accolto dal presidente Conte”. Per quanto riguarda il governo “con questa nave in tempesta non è il momento di navigare a vista. In questi mesi l’azione dell’esecutivo è stata efficace. Adesso c’è bisogno di un cambio di passo. Si lavora da alleati e non da nemici. Le sfide che ci attendono richiedono visione comune del Paese e la solidità della maggioranza”. Zingaretti invoca “un salto di qualità della coesione e della visione comune. La maggioranza si gioca il suo futuro sul terreno della credibilità”.
“Anche se il Mes fosse solo risparmio sugli interessi si avrebbero circa 300 milioni l’anno, tre miliardi in dieci anni. Una cifra significativa. Ecco perché noi, a partire dal ministro Gualtieri, riteniamo utile accedere a questa linea di credito. Al Mes si può inoltre accedere più rapidamente del Recovery e probabilmente a tassi di interessi più bassi. Occorre una discussione franca e con chiarezza: se ci fosse in futuro una discussione sui tassi d’interesse il vantaggio sarebbe ancora maggiore e più evidente”. “Si è sviluppata intorno al Mes una discussione molto accesa, forse eccessivamente aspra e in alcuni casi non fondata su basi reali. Il confronto non può essere ideologico come pretenderebbe il M5s, non ci possono essere bandierine inamovibili di partito”.
Tentare ovunque l’alleanza” di centrosinistra e con i partiti di governo per le comunali, c’è “la necessità di provarci: ma non mi riferisco alcun modo a baratti nazionali, a geometrie di vertice, a candidati decisi in modo verticistico dall’alto. Tutto dovrà venire dai territori e tenere conto delle situazioni locali. Siamo di fronte a una battaglia civica: massimo spazio alle energie dei territori e richiesta di svolgere con intelligenza e apertura questa funzione dirigente”. “Dobbiamo costruire candidature solide e vincenti e costruire un progetto politico coraggioso che dia respiro all’Italia per i prossimi anni”, sottolinea.
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