Resta in salita la strada per Giuseppe Conte tra ipotesi di rinuncia e, al contrario, di accelerazione dell’incarico. Questa mattina si è recato al Quirinale a colloquio con il Capo dello Stato Sergio Mattarella. E, dopo l’incontro al Colle, sono emersi in ambienti parlamentari della maggioranza timori che Conte stia anche ipotizzando la possibilità di rinunciare al mandato conferitogli dal Presidente della Repubblica, alla luce delle difficoltà emerse nelle ultime ore dopo la consegna di Luigi Di Maio di 20 punti programmatici del Movimento Cinque stelle.
Successivamente c’è stato il nuovo vertice sul programma tra delegazioni Pd-M5S e lo stesso Conte. Tutto il Pd chiede un chiarimento. “Ci aspettiamo che avvenga da qui a breve, ma non era sul tavolo” dell’incontro di Palazzo Chigi. “Abbiamo lavorato sui punti”: dice il capogruppo Pd al Senato Andrea Marucci ai cronisti dopo la riunione. E il capogruppo Pd alla Camera, Graziando Delrio, sempre al termine dell’incontro ha affermato che sono stati fatti “ulteriori passi avanti. Il presidente – ha aggiunto – si incaricherà di fare una sintesi quasi definitiva”.
Governo, Delrio: “Passi in avanti sul programma”
“Non mi risultano mal di pancia” nel M5S, “è chiaro che stiamo tenendo il punto sul programma, sull’agenda politica”, afferma il capogruppo M5S Francesco D’Uva. “Abbiamo parlato di programmi e del documento che abbiamo già condiviso – ha aggiunto – per vedere se si può andare incontro alle istanze di tutte le forze politiche interessate. Si sta lavorando per andare avanti. I tempi? Il prima possibile”.
Per fare il punto della situazione, Luigi Di Maio ha riunito lo stato maggiore del Movimento per fare il punto sulla situazione della formazione del governo. La riunione è in corso in un appartamento privato del centro di Roma e vi prendono parte i “big” del M5S, inclusi i capigruppo alla Camera e al Senato che hanno incontrato, questa mattina, la delegazione Pd e il premier incaricato Giuseppe Conte.
Secondo quanto si apprende da fonti M5s, dall’incontro della delegazione M5S con Conte sono stati fatti passi avanti nella direzione giusta. Il M5S ha ottenuto: basta nuovi inceneritori, stop a nuove concessioni sulle trivelle, revisione delle concessioni autostradali, taglio parlamentari nel primo calendario utile alla Camera, lotta all’immigrazione clandestina alla criminalità e all’evasione fiscale”.
“Ieri alcuni esponenti del Partito Democratico hanno parlato di “ultimatum” del Movimento 5 Stelle. È davvero paradossale il fatto che quelli del Pd considerino “ultimatum” idee e soluzioni sacrosante per il benessere collettivo. Luigi ha parlato come ha il dovere di parlare il Capo politico del Movimento. Ha parlato come avrei parlato io e migliaia di attivisti. Ha parlato a nome di un Movimento che un anno e mezzo fa ha vinto le elezioni proprio perché ha proposto gli stessi temi di ieri”. Così, in un post su Fb, Alessandro Di Battista.
IL POST DI DI BATTISTA
Il leader della Lega, Matteo Salvini si rivolge al Capo dello Stato. “Presidente Mattarella, basta, metta fine a questo vergognoso mercato delle poltrone, convochi le elezioni e restituisca la parola e la dignità agli Italiani”.
Intanto il segretario del Pd Nicola Zingaretti prova a guardare oltre. “L’apertura di una nuova possibile fase politica e di Governo già ci ha fatto guadagnare 600 milioni di euro. In prospettiva potrebbero essere fino a 15 miliardi. Euro che tornano alle famiglie e alle imprese italiane. Ecco perché continuiamo a chiedere una stagione nuova e un governo di svolta. Per un Italia che scommette sul lavoro, l’ambiente, la scuola e la ricerca, gli investimenti pubblici e privati” dice in un post su Facebook. Zingaretti accompagna il post con la foto della prima pagina del Sole 24 Ore di oggi che, in apertura, sottolinea che ‘dal calo dei tassi per i Btp dopo l’avvio della soluzione della crisi di governo’ possono arrivare ‘preziosi risparmi per le casse dello Stato’. Si tratta, scrive il giornale che ha elaborato i dati, di risparmi sugli interessi del debito che potrebbero arrivare fino a 15 miliardi. ‘Se le aste di questa settimana, in cui sono stati collocati 9,25 miliardi di euro, fossero state effettuate il 9 agosto, subito dopo l’annuncio della sfiducia al primo governo Conte, i costi per interessi sarebbero stati 600 milioni in più. Se i tassi restassero ai livelli attuali anche nel 2020 – sottolinea il Sole 24 Ore – il ‘bonus’ potrebbe arrivare a ridosso dei 15 miliardi di euro’.
IL POST DI ZINGARETTI
Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml