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    Tajani vede la leader dell’opposizione bielorussa Tikhanovskaya

    (ANSA) – ROMA, 06 LUG – Il vice premier e ministro degli
    Esteri Antonio Tajani ha incontrato a Palazzo Chigi la leader
    dell’opposizione bielorussa in esilio Svetlana Tikhanovskaya,
    alla quale “ho ribadito il sostegno del governo italiano alle
    legittime aspirazioni democratiche del popolo bielorusso. Siamo
    preoccupati – scrive Tajani su Twitter postando le foto
    dell’incontro – per l’appoggio del governo di Minsk
    all’aggressione russa contro l’Ucraina e per il dispiegamento di
    testate nucleari russe in Bielorussia”. (ANSA).   

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    Mattarella in Cile: il negazionismo è la base di nostalgie autoritarie

    Anche un politico ligio e attento come Aldo Moro violò la prassi. E da ministro degli Esteri autorizzò per iscritto l’ambasciata italiana a Santiago ad accogliere gli esuli cileni che cercavano rifugio dalla dittatura di Augusto Pinochet. Un documento allora classificato come segreto, che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto ricordare nella sua Lectio magistralis all’università del Cile. Perché il filo che lega il Cile all’Italia si annoda anche attorno a un passato comune di regimi. “Il valore della memoria nella storia di un Paese è elemento fondamentale della sua identità – ha detto Mattarella – Come in Europa così in America Latina va pronunciato con forza il no ad ogni negazionismo, brodo di coltura di nostalgie autoritarie. Il ‘mai più’ che segue la presa di coscienza di una nazione matura va accompagnato sempre dal coraggio della verità”. La memoria come strumento per non ricadere nelle smanie autoritarie, che sono alla base dell’invasione russa in Ucraina. O che potrebbero trovare angoli di comodo nelle menti dei nostalgici di ogni rango o incarico. In Italia c’è stato Mussolini, quasi trent’anni dopo in Cile arrivò Pinochet, simbolo “dell’orrore perpetrato contro la vita e la dignità dei cileni”, ha detto Mattarella, che ha deposto un fiore al monumento in ricordo di Lumi Videla, all’ambasciata italiana in Cile. Era una studentessa, faceva parte del movimento rivoluzionario cileno, nel 1974 venne uccisa e il suo corpo venne gettato nel giardino dell’ambasciata, per screditare l’opera di aiuto agli oppositori del regime. Nella Lectio magistralis Mattarella ha guardato oltre i rapporti e la storia di Cile e Italia. Due Paesi legati dalla “condivisione dei valori democratici e dello Stato di diritto, dalla comune azione – anche a livello internazionale – a tutela dei diritti umani”, ha detto il Presidente. E allora il salto nell’attualità è stato inevitabile. Bisogna rifuggire “dalla mera logica del conflitto e dall’emergere, come nella recente aggressione russa all’indipendenza dell’Ucraina, di spinte al confronto militare che distraggono immani risorse necessarie allo sviluppo umano”. Un passaggio che si affianca alla richiesta di “avvocati per buone cause, in grado di affrontare le sfide che riguardano la sopravvivenza dell’umanità nel suo complesso”. Potrebbero esserlo “America Latina ed Europa”, ha aggiunto Mattarella, che ha ricordato come Italia e Cile “condividano i valori democratici e dello Stato di diritto”. Nel corso della visita ufficiale, Mattarella ha incontrato il Presidente cileno, Gabriel Boric, al palazzo della Moneda. “Cinquant’anni fa – ha ricordato Mattarella nelle dichiarazioni congiunte – il golpe è stato vissuto in Italia in maniera molto partecipata e sofferta: gli italiani si sono sentiti coinvolti in quello che avveniva in Cile. Quindi questo tratto di storia è stato anche comune”. Il vertice è servito a sottoscrivere due memorandum di intenti fra Italia e Cile sull’ambiente e sulla formazione dei diplomatici. E per ricordare la figura di Salvador Allende, “martire della democrazia” ha detto Mattarella. Il capo dello Stato ha visitato il suo ufficio: là Allende si sparò, mentre i militari di Pinochet davano l’assalto al palazzo presidenziale.

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    Consiglio Lombardia pubblica citazione di Mussolini, poi rimossa

    (ANSA) – MILANO, 05 LUG – Polemiche in Lombardia per un post
    pubblicato dal profilo Instagram del Consiglio regionale con cui
    si ricorda il prefetto ‘di ferro’ Cesare Mori – deceduto il 5
    luglio 1942 – con una citazione di Benito Mussolini. Citazione
    che poi, nel pomeriggio, è stata rimossa.   
    “Vostra eccellenza ha carta bianca, l’autorità dello Stato
    deve essere assolutamente, ripeto assolutamente, ristabilita in
    Sicilia. Se le leggi attualmente in vigore la ostacoleranno, non
    costituirà un problema, noi faremo nuove leggi” la frase di
    Mussolini riportata nel post con la sua firma e una foto di
    Mori.   
    Il Pd aveva definito “inaccettabile” la pubblicazione. Una
    “inaudita vergogna, il frutto abominevole della voglia di
    revisionismo della destra politica” secondo il capogruppo dem in
    Consiglio, Pierfrancesco Majorino. “Quel contenuto non
    rappresenta noi, che del Consiglio regionale siamo parte
    integrante, ma soprattutto non rappresenta la stragrande
    maggioranza delle lombarde e dei lombardi”.   
    Il post, come detto, è stato poi modificato con una nuova
    immagine, priva della citazione di Mussolini. “L’immagine del
    post iniziale è stata sostituita con una nuova immagine priva
    del messaggio di Benito Mussolini, a conferma che non c’è
    certamente da parte della struttura stampa del Consiglio
    regionale nessuna intenzione di revisionismo e nessuna apologia
    di fascismo” si legge in una nota diffusa dalla struttura stampa
    del Consiglio regionale della Lombardia. (ANSA).   

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    Mattarella, il negazionismo è la base di nostalgie autoritarie

    (ANSA) – SANTIAGO DEL CILE, 05 LUG – “Il valore della memoria
    nella storia di un Paese è elemento fondamentale della sua
    identità. Come in Europa così in America Latina va pronunciato
    con forza il no ad ogni negazionismo, brodo di coltura di
    nostalgie autoritarie. Il ‘mai più’ che segue la presa di
    coscienza di una nazione matura va accompagnato sempre dal
    coraggio della verità”. E’ un passaggio della Lectio magistralis
    del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
    all’Università del Cile, a Santiago. (ANSA).   

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    Passa la sospensiva del Mes alla Camera, opposizioni all’attacco

    (ANSA) – ROMA, 05 LUG – L’Aula della Camera approva la
    questione sospensiva della maggioranza che sospende per quattro
    mesi l’esame della pdl di ratifica del Mes. I voti a favore sono
    stati 195, 117 i contrari. Approvazione che suscita interventi
    duri da parte delle opposizioni.   
    “L’unico risultato del governo è bloccare l’entrata in vigore
    di uno strumento utile e indebolire la credibilità dell’Italia
    di fronte all’Europa”, dichiara la capogruppo del Pd Chiara
    Braga. “Non siete in grado di ratificare il Mes – aggiunge –
    perché siete divisi non solo nel governo, ma anche all’interno
    dei vostri partiti”. Critico Luigi Marattin del gruppo
    Azione-Italia Viva. “Sapete benissimo – dice in Aula – che in
    questa richiesta di sospensiva ci sono scritte alcune tra le più
    grandi falsità che abbiano mai messo piede in una istituzione
    repubblicana. Adesso questa sceneggiata ha superato ogni limite.   
    Abbiate un sussulto di dignità”.   
    Anche il deputato di +Europa Benedetto Della vedova si
    rivolge alla maggioranza. “Voi – afferma – con il vostro
    sovranismo state trascinando l’Italia a fare una bruttissima
    figura. Questo rinvio farà bene a Meloni ma non al Paese”. Nel
    suo intervento il deputato M5s Riccardo Ricciardi dice: “voi
    fate un giorno da leoni qua e poi 100 da pecora in Europa”.   
    “Dovevate essere – conclude – quelli spavaldi e coraggiosi.   
    Aspettiamo 4 mesi per vedere l’ennesima giravolta che farete
    alle spalle degli italiani”. (ANSA).   

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    Mes, la Camera approva la sospensiva della maggioranza

    L’Aula della Camera approva la questione sospensiva della maggioranza che sospende per quattro mesi l’esame della ratifica del Mes. I voti a favore sono stati 195, 117 i contrari.
    Alla votazione erano presenti i ministri Antonio Tajani e Gilberto Pichetto Fratin, oltre a diversi sottosegretari.   

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    Meloni e Morawiecki a Varsavia: fermare migranti illegali

    Bilaterale a Varsavia tra la premier Giorgia Meloni e il presidente del Consiglio della Polonia Mateusz Morawiecki. Al termine del bilaterale, in scena in uno dei luoghi simbolo della capitale polacca, i due capi di governo hanno tenuto dichiarazioni congiunte alla stampa.
    “Non potrei mai lamentare di chi difende gli interessi nazionali, sono ammirata di come Morawiecki dimostra forza nel difendere l’interesse della Polonia ma non c’è divisione perché lavoriamo su come fermare la migrazione illegale non su come gestirla” quando i migranti arrivano “in Europa”, ha detto Meloni

    Migranti, Meloni a Varsavia: ‘Nessuna divisione con la Polonia’

    Dal canto suo Mateusz Morawiecki ha annunciato: “organizzeremo un referendum perché i polacchi possano dire dire il loro parere sull’immigrazione irregolare, su chi è il padrone: Ue o un paese sovrano. La priorità dell’Ue dovrebbe essere la sicurezza dei paesi, se non controlliamo la migrazione irregolare rischiamo di vedere nelle nostre strade quello che vediamo ora in altri stati membri”.

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    Santanchè, verso me pratiche sporche e schifose,ora segno tutti

    (ANSA) – ROMA, 05 LUG – Dalla stampa arrivano “pratiche
    sporche e schifose”. Lo ha detto la ministra del Turismo Daniela
    Santanché nel corso dell’informativa in Aula al Senato
    sottolineando che “se non fosse per il rispetto che porto per
    quest’aula dopo l’uscita proditoria del Domani chiuderei qua il
    mio intervento ma, aspettando un segno concreto da parte di
    tutti i colleghi provo a riprendere il filo del mio intervento”.   
    “Contro di me è in atto una strumentalizzazione politica.   
    Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio. Sono
    qui per il rispetto che si deve a questo luogo e ai cittadini
    che rappresentiamo”, ha aggiunto la ministra. (ANSA).