More stories

  • in

    È in ritardo la partenza dei primi aiuti dal corridoio marittimo per Gaza

    Bruxelles – Per ora, le 200 tonnellate di viveri da spedire il più in fretta possibile a Gaza rimangono ferme al porto di Larnaca, a Cipro. L’apertura del corridoio marittimo cipriota, annunciata venerdì 8 marzo con la visita nell’isola della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si inceppa ancor prima di diventare realtà. La nave dell’ong Open Arms resta attraccata “a causa di alcune considerazioni tecniche”, precisano fonti diplomatiche. Ma la nuova partenza sarebbe “prevista entro poche ore”.

    Níkos Christodoulídis, Ursula Von der Leyen a Larnaca, 11/03/24Nelle “prossime ore” è anche la formula usata già ieri dal portavoce del governo di Nicosia, Konstantinos Letymbiotis, per comunicare all’agenzia stampa nazionale (Cna) un primo dilatamento delle tempistiche previste. Aggiungendo che non avrebbe reso pubblica l’ora esatta per motivi di sicurezza. Il portavoce del governo cipriota ha inoltre dichiarato che “la nave è stata controllata, come richiesto, dalle autorità della Repubblica di Cipro in conformità con tutti i protocolli previsti dalla pianificazione”. In coordinamento ufficiale con Tel Aviv e in presenza di rappresentanti di Israele.Un rallentamento dovuto, secondo quanto riportato dalla Cna, dal fatto che “la piattaforma a Gaza che riceverà le gli aiuti umanitari trainati dalla nave non è ancora pronta”. Il portavoce capo della Commissione europea, Eric Mamer, ha dichiarato che “esistono diversi modi in cui può essere scaricata una nave”, a seconda “della dimensione, del carico, delle condizioni meteo e di sicurezza”. Confermando che “esiste un piano per scaricare gli aiuti” indipendentemente dall’iniziativa degli Stati Uniti di costruire un molo temporaneo. Il porto galleggiante “sarà di aiuto per scaricare carichi più pesanti una volta che sarà operativo”, ha proseguito Mamer. Non prima di sei settimane, prevedono da Washington.Fonti di Open Arms avrebbero dichiarato all’Agenzia spagnola Efe che per scaricare le quasi 200 tonnellate di farina, riso e cibo in scatola direttamente sulle spiagge di Gaza è stata prevista la costruzione di un frangiflutti nella zona di arrivo. A quel punto, la distribuzione passerebbe dalle mani dei partner internazionali sul campo: agenzie Onu come l’Unrwa, il World Food Programme e l’Oms, ma anche la Croce rossa internazionale e la Mezzaluna Rossa.

  • in

    In partenza da Cipro i primi aiuti umanitari sul corridoio marittimo per Gaza. Von der Leyen: “Può fare la differenza”

    Bruxelles – Al via il “progetto pilota” che dovrebbe portare all’apertura, nel fine settimana (9-10 marzo), del corridoio marittimo cipriota per fornire assistenza alla popolazione di Gaza. Come annunciato dal presidente di Cipro, Nikos Christodoulides, e dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, la prima imbarcazione è pronta a salpare dal porto di Larnaca.A cinque mesi dall’attacco terroristico di Hamas e dalla risposta israeliana, che sta provocando una catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza, la comunità internazionale non è ancora riuscita ad assicurare l’ingresso continuo e sicuro di una sufficiente quantità di aiuti umanitari per i 2 milioni di sfollati palestinesi. Di aiuti via terra ne entrano sempre meno, come denunciato recentemente dall’Unrwa, mentre diverse organizzazioni internazionali hanno lanciato l’allarme sul rischio di una vera e propria carestia nell’enclave palestinese. “Conosciamo le difficoltà che si incontrano alle frontiere terrestri di Gaza, sia attraverso il valico di Rafah che attraverso il corridoio stradale del Giordano”, ha ammesso in conferenza stampa von der Leyen.

    Níkos Christodoulídis, Ursula Von der Leyen in conferenza stampa a LarnacaLa possibilità di aprire un corridoio marittimo nel Mediterraneo, messa sul tavolo da Cipro già ad ottobre, è quindi stata esplorata per mesi e finalmente lanciata oggi con il sostegno – oltre che della Commissione europea – di Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito e Stati Uniti. “È chiaro che siamo a un punto in cui dobbiamo semplicemente sbloccare tutte le vie possibili”, ha dichiarato Christodoulides. Decisivo il tempismo di Joe Biden, che ha annunciato nel suo discorso sullo stato dell’Unione una missione d’emergenza guidata dalle forze armate statunitensi per costruire un “molo temporaneo” al largo di Gaza per i rifornimenti.In concreto, il meccanismo delineato dalle autorità cipriote per spedire in modo sicuro gli aiuti via mare sarà coordinato dalla responsabile delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari e la ricostruzione a Gaza, la diplomatica olandese Sigrid Kaag. Che – si legge nella dichiarazione congiunta di lancio dell’iniziativa Amalthea – sarà incaricata di “facilitare, coordinare, monitorare e verificare il flusso di aiuti a Gaza ai sensi della risoluzione 2720 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Una volta rodata la corsia d’emergenza, Cipro “convocherà presto alti funzionari per discutere di come accelerare questo canale marittimo“. Le operazioni dovranno per forza di cose essere “strettamente coordinate” con il governo di Israele, che controlla gli accessi via mare alle spiagge di Gaza.Il ministero degli Esteri di Tel Aviv ha rilasciato una nota in cui di è detto “favorevole all’inaugurazione del corridoio marittimo”, che “consentirà l’aumento degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, dopo che i controlli di sicurezza saranno effettuati secondo gli standard israeliani“. D’altra parte, i partner a supporto dell’iniziativa cipriota hanno richiamato Israele affinché “faciliti più percorsi e apra altri valichi per far arrivare più aiuti” alla popolazione.Da Bruxelles si augurano che il corridoio marittimo possa “fare davvero la differenza per la situazione del popolo palestinese”. Ma parallelamente – ha sottolineato von der Leyen da Larnaca “continueranno i nostri sforzi per fornire assistenza ai palestinesi attraverso tutte le vie possibili”. Via terra, con le oltre 1.800 tonnellate di aiuti recapitate in Egitto in 41 ponti aerei, e un domani anche dal cielo, come già fatto da Stati Uniti, Francia e Giordania: “Prenderemo in considerazione tutte le altre opzioni, compresi i lanci aerei, se i nostri partner umanitari sul posto lo riterranno efficace”, ha confermato la leader Ue.

  • in

    Cipro, l’Unione europea vuole riprendere i negoziati per la riunificazione. Christodoulides propone un emissario Ue a Nicosia

    Bruxelles – “Finché Cipro sarà divisa, l’Unione europea non sarà mai completa”. Con queste parole la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, ha accolto oggi (13 giugno) il premier cipriota, Nikos Christodoulides, alla plenaria di Strasburgo. A quasi mezzo secolo dall’invasione turca del nord dell’isola, nel luglio del 1974, il presidente eletto lo scorso febbraio ha scelto la sua priorità: lasciare in eredità alle generazioni future “una Cipro riunificata”.
    Per ridare vigore ai negoziati con la Repubblica turca di Cipro del Nord, arenatisi l’ultima volta nel 2021, Christodoulides ha chiesto a gran voce che Bruxelles giochi un ruolo da protagonista, incaricando un rappresentante speciale dell’Ue a Nicosia che supporti il processo guidato dalle Nazioni Unite. “Credo, con l’impegno di tutte le parti e dell’Ue, di poter essere il presidente che risolverà il problema di Cipro”, ha dichiarato con convinzione il presidente nell’aula di Strasburgo. Christodoulides ha incassato il sostegno di tutti i gruppi politici e della presidente Metsola, secondo cui “il problema di Cipro è una questione europea, e credo che un maggiore coinvolgimento dell’Ue in tutte le fasi del negoziato non possa che essere utile”.
    Nikos Christodoulides, Presidente di Cipro, al Parlamento europeo
    In linea con la risoluzione 2561 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, del 29 gennaio 2021, che individuava una soluzione basata su una federazione composta da due comunità e due zone e caratterizzata da uguaglianza politica, Metsola ha indicato “l’unica via percorribile”: un unico Stato europeo con “zone federate”. Il problema però, al di là dello sforzo diplomatico che potrà mettere in campo Bruxelles, sta dall’altra parte del muro che divide Nicosia, l’ultima capitale europea a portare ancora una ferita aperta nel proprio territorio. Ha un nome e un cognome: Recep Tayyip Erdoğan, fresco di riconferma alla guida della Turchia, che proprio ieri si è recato in visita nella parte settentrionale dell’isola, internazionalmente riconosciuta solo da Ankara, per incontrare il suo fedele omologo Ersin Tatar.
    Perché Ankara, da cui dipende l’economia e in definitiva la sopravvivenza stessa del governo turco-cipriota, negli anni ha intensificato la propria influenza sulla repubblica secessionista, sostenendo alle ultime elezioni presidenziali la candidatura di Tatar, favorevole alla divisione permanente dell’isola. Nell’aprile del 2021 infatti, data dell’ultimo tentativo Onu di riaprire il negoziato, il governo di Tatar ha avanzato per la prima volta la proposta di accettare lo status quo e di riconoscere due stati sovrani a Cipro. Il dialogo tra Christodoulides e Tatar si preannuncia dunque molto più complesso di quanto non lo fosse ad esempio tra i loro predecessori, il greco-cipriota Nicos Anastasiades e il turco-cipriota Mustafa Akıncı, che nel 2017 traghettarono le due parti vicinissimo all’accordo. Accordo che, nonostante il loro sincero rapporto di amicizia e il fatto che lo stesso Akıncı fosse un sostenitore della riunificazione, fallì a causa di rivendicazioni e accuse reciproche sedimentate in quasi cinquant’anni di discriminazioni e scontri etnici.
    La partenza è tutta in salita, ma Christodoulides e l’Unione europea sembrano convinti di potere contare su due carte per riaprire la partita. La prima è proprio la rielezione di Erdogan, ormai ventennale interlocutore di Bruxelles che, se stimolato nelle corde giuste, ha dimostrato più volte la disponibilità a sedersi al tavolo delle trattative. La seconda è il logoramento della popolazione turco-cipriota, provata da mezzo secolo di isolamento pressoché totale dal resto del mondo, che storicamente non si è mai opposta apertamente alla riunificazione. Paradossalmente, è sempre stato il sud dell’isola a storcere il naso: nel referendum del 2004 per la creazione di uno Stato federale, il 75 per cento dei greco-ciprioti si oppose, mentre il 65 per cento della parte turca votò a favore.
    Dall’Eurocamera, Christodoulides ha voluto mandare un messaggio proprio agli abitanti della Repubblica di Cipro del Nord, “che sono cittadini della Repubblica di Cipro e dell’Unione europea: il vostro futuro e quello di tutti gli abitanti di Cipro passa attraverso la nostra identità comune di stato membro dell’Ue”.

    A quasi mezzo secolo dall’invasione turca del Nord dell’isola, dall’Eurocamera di Strasburgo il leader cipriota si candida come “il presidente che risolverà il problema”. Per Metsola l’unica via percorribile è “un unico Stato europeo con zone federate”, in linea con le risoluzioni Onu

  • in

    Mediterraneo orientale, presto un cavo sottomarino tra Grecia ed Egitto

    Bruxelles – Per la prima volta nel Mediterraneo orientale, un cavo elettrico sottomarino collegherà Africa ed Europa. Oggi 14 ottobre il ministro dell’Ambiente e dell’Energia greco Konstantinos Skrekas e il ministro dell’Energia elettrica egiziano Mohamed Shaker firmeranno ad Atene un memorandum d’intesa, che potrà poi diventare un accordo intergovernativo.
    La grande infrastruttura consentirà all’Egitto di esportare il suo surplus di energia elettrica pulita, derivante in massima parte dalla diga di Assuan, e di accreditarsi come hub energetico dell’intero Mediterraneo allargato. Per facilitarne il finanziamento, il governo di Kyriakos Mitsotakis chiederà di inserire il cavo nei progetti di interesse comune (PCI) dell’Unione europea. L’energia egiziana non sarà importata dalla sola Atene, ma anche da altri Paesi dell’Unione. Oltre alla Grecia, nel progetto è coinvolta anche Cipro. Sabato 16 ottobre il ministro Shaker sarà a Nicosia per firmare un accordo simile a quello greco con la ministra dell’Energia cipriota Natasa Pilides, mentre martedì 19 ottobre i tre ministri si vedranno tutti insieme. L’idea nel prossimo futuro è quella di collegare le reti elettriche dei tre Paesi, che già cooperano su molti temi.
    Grecia, Cipro ed Egitto condividono la preoccupazione per il crescente attivismo della Turchia nella regione. In particolare, Ankara avanza pretese sui ricchi giacimenti di gas che secondo Nicosia ricadono nella propria zona economica esclusiva (ZEE), oltre ad aver iniziato esplorazioni ritenute illegali da Atene davanti alle isole greche dell’Egeo. In Libia la Turchia ha sostenuto militarmente il governo di Fayez al-Serraj in cambio di una revisione favorevole ad Ankara della ZEE libica, mentre l’Egitto è uno storico sponsor del generale della Cirenaica Khalifa Haftar. Sempre in tema di zone economiche esclusive, Grecia ed Egitto hanno firmato nell’agosto 2020 un accordo che ridefinisce le rispettive ZEE. Nel giungo 2021, la storica visita del primo Ministro greco Mitsotakis al Cairo e ad Alessandria. La cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo è sempre più stretta.

    Atene e il Cairo firmano un memorandum d’intesa per la costruzione di un nuovo cavo sottomarino per l’esportazione dell’energia egiziana. Il 16 ottobre sarà firmato un simile accordo con Cipro. Dietro la collaborazione la comune rivalità con la Turchia

  • in

    Bielorussia, non c’è unanimità sulle sanzioni. Cipro frena e i ministri degli Esteri non decidono

    nomfupQuello che trovo sempre straordinario delle elezioni è il rovesciamento totale, repentino dei luoghi comuni in altri luoghi comuni

    Antonio_TajaniCi vediamo tra poco a #portaaporta! @RaiUno https://t.co/HDYKWu4xJR

    MalmstromEURT @VeraJourova: History is being written in #Belarus – thanks to the immense courage of Sviatlana #Tsikhanouskaya and all the brave women…

    vonderleyenGood discussion with Peter Piot, our special advisor on #COVID19, on the evolution of the pandemic.We’re keeping a… https://t.co/d4s7Mt7Uv4

    TimmermansEUAs #ClimateWeek begins, I spoke with CEOs about our new 2030 target. Something’s in the air and it’s great to see b… https://t.co/7CbmfVAly9

    Antonio_TajaniIl centrodestra nel 2017 governava 3 regioni. Nel 2020 ne governa 15. Ora ci aspettiamo che il governo inizi a coll… https://t.co/U2nLnHbHwE

    M5S_EuropaDa anni i cittadini chiedevano Istituzioni più snelle ed efficienti e per anni i partiti hanno voltato loro le spal… https://t.co/D0cGrXd8ar

    VDombrovskisTransatlantiskās attiecības ir nozīmīgākā tirdzniecības plūsma pasaulē – tās preču & pakalpojumu tirdzniecības vērt… https://t.co/zS3gjlasos

    cristinascarfiaMatteo #Salvini che cita @TgLa7 il Giudice #Livatino e che lo fa tra le varie ed eventuali è semplicemente nauseant… https://t.co/CyH3IrHeyd

    VDombrovskisRT @LRZinas: Tirdzniecībai ir jābūt ne tikai brīvai, bet arī taisnīgai, intervijā uzsvēra Eiropas Komisijas prezidentes izpildvietnieks @VD…

    cristinascarfiaRT @AlRobecchi: +++ ULTIM’ORA +++ Renzi-Calenda-PiùEuropa, inviata una squadra di spelelogi

    JosepBorrellFOur ambition is clear: we want a stronger EU-Africa partnership. At informal development ministers meeting next wee… https://t.co/xHgrHvDL1T

    PaoloGentiloniBella serata. Grazie a chi ha combattuto. Grazie @nzingaretti

    ftbrusselsLawyers offer Johnson help to break state aid impasse in EU talks https://t.co/kOHUbckIwB

    nomfupRT @maddai_: L’applauso per @EugenioGiani, arrivato alla sede del PD di Firenze per dichiarare la vittoria in Toscana?? https://t.co/BrW3dX…

    eurodeputatipdRT @itinagli: Oggi ho partecipato a un interessante dibattito sulle tassazioni con @PaoloGentiloni e @OlafScholz. Credo che una riforma fis…

    TheProgressivesWith all the repression against Belarusian people under Lukashenko, it is regretful that EU Foreign Affairs failed… https://t.co/l3WbUOks5F

    JosepBorrellFDuring meeting of EU Foreign Ministers #FAC, we stressed our solidarity with the people of Belarus in their democra… https://t.co/RaOzBb5Mjw

    eu_eeasOver 1.5 billion children are out of ? school and at least 1 in 3 cannot access remote learning. In the midst of… https://t.co/Bbm6VA2GTy

  • in

    Crisi UE-Turchia: Erdogan schiera carri armati al confine greco

    luigidimaioVi dicono che con il taglio di 345 parlamentari verrebbe meno la rappresentatività in parlamento. Sono bugie. Sann… https://t.co/cdlJxn4VLF

    Bulc_EUDo you want to know #why the interest in #ecocivilisation is growing? Join us at webinar on 16th& 23rd September… https://t.co/f27vMA00yH

    nomfupI Roxy Music, rega’. I Roxy Music

    nomfupRT @thematthill: .@TeamJoe is tapping into online grassroots enthusiasm and partnering with a teen who started a popular @JoeBiden Instagra…

    GiacomoFassinaRT @caritas_milano: “Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora” Anna Frank #Colleferro #WillyMonteiro https://t.co…

    eu_eeasStrongly condemn the unabating arbitrary & unexplained arrests & detentions on political grounds in #Belarus. Expec… https://t.co/2yZzpXe4P8

    nomfupRT @nytpolitics: The Chinese government has stopped renewing press credentials for foreign journalists working for American news organizati…

    RebHarmsRT @ichbinilya: fuck.

    jduchRT @EuroParlPress: Press release: COVID-19: @EP_Environment MEPs want safe vaccines, full transparency and liability for companies: https:/…

    eurodeputatipdRT @paolodecastro: ???In che modo e in che tempi la @EU_Commission pensa di mettere a disposizione i 7,5 miliardi del #RecoveryFund❓?Occorr…

    RebHarmsFacing escalating repression by #Lukashenka : Media Solidarity for #Belarus is urgently needed. Fundraising is a pr… https://t.co/QtXGL1sOMZ

    ElisaFerreiraECVery fruitful discussion with @NadiaCalvino on how to invest the exceptional ??financial means to ensure a quick an… https://t.co/vlWugTVls0

    eunewsitSerbia-Kosovo: ‘pace economica’ grazie alla mediazione USA, ma il processo di integrazione in UE rischia di essere… https://t.co/qxgZfkXJf3

    ftbrusselsThe perils of Britain’s Brexit brinkmanship https://t.co/V5wqSfySgk

    GreensEFART @micha_bloss: Breaking news: @vonderleyen admits that a reduction path of -55% by 2030 is a must in the #ClimateLaw. But #PlanetaryEme…

    socbxlRT @NadiaCalvino: Constructive meetings with @VDombrovskis @NicolasSchmitEU @ThierryBreton @PaoloGentiloni @JHahnEU & @ElisaFerreiraEC on…

    ElisaFerreiraECExcelente reunião de trabalho com 3 membros do Governo ??: Augusto Santos Silva (MNE) Nelson de Souza (Planeamento… https://t.co/Gh0TdY8Sfa

    SKyriakidesEURT @EU_Commission: Ever had questions about the EU? Ahead of her #SOTEU speech on 16 September, president @vonderleyen is ready to give yo…

    IdeaEuRT @tepsaeu: #InDivEU What do national stakeholders think about #DifferentiatedIntegration? To answer this question, TEPSA and @RobSchuCe…

    OECD?️ “I am confident that countries can find ways to reconcile health and safety and education needs – and it is vita… https://t.co/4yCH3nxdZt