Bruxelles – Continua il braccio di ferro tra Mosca e l’occidente. La Russia espelle 18 membri della delegazione dell’UE presso la Federazione, contribuendo ad accrescere le tensioni di scontro sempre più aperto con l’Europa, che a seguito dell’aggressione dell’Ucraina ha già varato cinque pacchetti di sanzioni senza precedenti e già lavora al sesto, con il petrolio russo nel mirino.
Per l’Unione europea un fulmine a ciel sereno, una decisione completamente inattesa. “
I strongly condemn the unjustified decision by the Russian authorities to expel 18 members of the Delegation of the European Union to the Russian Federation @EUinRussia.
This decision only deepens Russia’s international isolation further. https://t.co/tJOArASkKM
— Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) April 15, 2022
L’UE “condanna con fermezza”, ma intanto si consuma l’ultimo atto di relazioni sempre più complicate, in un’escalation continua che si fa fatica a stemperare e che rende sempre più difficile creare spiragli di dialogo, proprio quando il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, insisteva sulla necessità di tenere aperto aperto un canale diplomatico per cercare una soluzione non militare al conflitto. Invece la realtà dice che “la linea d’azione s
Difficile comunque immaginare un Putin spettatore, fermo e impassibile di fronte a sanzioni senza precedenti, una lista nera sempre più lunga di personalità a cui continuano a essere vietati ingresso e affari nell’UE e a cui vengono congelati tutti i beni. Se a questo si aggiunge anche l’espulsione di diplomatici russi dagli Stati membri dell’Unione, come quella decretata dallo stesso Di Maio, non sorprende che il leader russo voglia mostrare di tenere il punto. Con le istituzioni comunitarie chiuse in ragione delle festività pasquali e una Bruxelles svuotata di tutti i suoi attori, ecco il tiro mancino, l’ennesimo, contro l’Europa. La Russia espelle 18 membri della delegazione dell’UE nel Paese e fa capire che non è tempo di diplomazia.