Bruxelles – Avanti per altri sei mesi, almeno fino al 31 gennaio 2025. Il Consiglio dell’Unione Europea ha dato il via libera oggi (22 luglio) alla proroga delle sanzioni Ue contro la Russia, “in vista delle continue azioni che destabilizzano la situazione in Ucraina”. Sanzioni introdotte per la prima volta nel 2014, ma “significativamente” ampliate dal febbraio 2022 “in risposta all’aggressione militare immotivata, ingiustificata e illegale” con 14 pacchetti di misure restrittive.
La decisione dei 27 ministri Ue degli Affari esteri si riallaccia alle conclusioni Consiglio Europeo del 27 giugno scorso, quando è stato ribadito il “costante sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale”, con l’ennesima riconferma dell’impegno “incrollabile” dell’Unione a fornire a Kiev “sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico continuo”.
In questo contesto i Ventisette hanno condannato “fermamente” l’escalation delle ostilità da parte del Cremlino, “in particolare l’ulteriore intensificazione degli attacchi contro i civili e le infrastrutture civili e critiche, soprattutto nel settore energetico”. Ecco perché, dopo aver rinnovato le sanzioni Ue in vigore dal 2014 per l’annessione illegale della Crimea, oggi è arrivata la nuova proroga di quelle contenute nei 14 pacchetti adottati tra il 24 febbraio 2022 – il primo dopo l’invasione russa dell’Ucraina – e il 20 giugno 2024, l’ultimo che ha incluso anche le importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl).
Le sanzioni Ue “attualmente consistono in un ampio spettro di misure settoriali, tra cui restrizioni su commercio, finanza, tecnologia e beni a doppio uso, industria, trasporti e beni di lusso“, e comprendono in particolare il divieto di importazione o trasferimento di petrolio greggio via mare e di alcuni prodotti petroliferi, la disconnessione di diverse banche russe dal sistema Swift e la sospensione delle attività e delle licenze di trasmissione nell’Ue dei canali di disinformazione sostenuti dal Cremlino.
Oltre alle sanzioni economiche da Bruxelles sono state messe in atto altre misure in risposta alle azioni destabilizzanti della Russia contro l’Ucraina, come per esempio la sospensione delle relazioni economiche con la Crimea, con la città di Sebastopoli e con le aree non controllate dal governo ucraino nelle regioni di Donetsk, Kherson, Luhansk e Zaporizhzhia, o ancora le misure restrittive individuali contro persone ed entità (che prevedono il congelamento dei beni e restrizioni ai viaggi nei Paesi membri Ue).