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    Elezioni: ecco gli ultimi sondaggi prima del voto

    YOUTREND
    Fratelli d’Italia al 25,3%; Pd al 21,2%; Lega al 12,9% e Movimento Cinque Stelle 13,8%. E’ quanto emerge dal sondaggio quorum/youtrend condotto per Skytg24. Sempre in base alle rilevazioni dell’istituto demoscopico, Forza Italia si attesta al 7,9%; Il Terzo Polo (Azione-Italia Viva) al 5,5%; Sinistra Italiana-Europa Verde al 3,4%; Italexit al 2,4%; +Europa 2,2%; Impegno civico 1,2% Noi moderati 1,1%;Unione Popolare 1%.
    Per quanto riguarda le coalizioni, quella di centrodestra è al 47,2% mentre il centrosinistra al 28%. La percentuale di indecisi ed astenuti si attesta al 41%. 
     Nota Metodologica Sondaggio di 1.000 interviste svolte tra il 7 e l9 Settembre 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana, suddiviso per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore generale è del +/- 3,1%, con un intervallo di confidenza del 95%. 

    DEMOS
    Fratelli d’Italia al 24,6% si conferma il primo partito. Il Pd al 22,4%; Il Movimento Cinque Stelle al 13,8%; la Lega al 12%. Sono i dati che emergono dal sondaggio di DemosΠ condotto per il quotidiano la Repubblica in edicola oggi. In base alla rilevazione dell’istituto demoscopico Forza Italia si attesta al 7.7%; Il cosiddetto Terzo Polo (Azione-Italia Viva) al 6,8%; Sinistra Italiana- Europa Verde al 3,4%; +Europa 2,2%; Italexit 2%. Il dato di chi non risponde o dice di propendere per l’astensione è del 26%.
    Nota Metodologica: Sondaggio DemosΠ realizzato per la Repubblica. La rilevazione è stata condotta nei giorni 5-7 settembre da Demetra con metodo mixed mode (Cati-Cami-Cawi) il campione nazionale intervistato (N=1001/rifiuti/sostituzioni/inviti/:5.200) è rappresentativo per i caratteri socio-demografici e la distribuzione territoriale della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni (margine di errore 3.3%) 
    IPSOS
    Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle e Terzo Polo in crescita, flessione del Pd e della Lega. E’ la fotografia scattata dall’ultimo sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera in edicola oggi che vede il partito di Giorgia Meloni al 25,1% – in crescita dell’1,1% rispetto a fine agosto e del 5,1% rispetto a fine giugno – e il Pd come secondo partito al 20,5%,con una perdita di consensi del 2,5%. Il M5S sale al 14,5% (+1,1% rispetto a fine agosto) seguito dalla Lega, in calo dello 0,9%, che si assesta al 12,5%. Nella rilevazione dell’istituto di Nando Paglioncelli Forza Italia è stabile all’8% mentre il Terzo Polo, al 6,7%, cresce dell’1,7%. Superano la soglia di sbarramento del 3%, ad oggi, solo l’Alleanza Verdi-Sinistra italiana (3,4%) e Italiexit (3%), sotto +Europa e Impegno Civico.Il sondaggio rileva il 10,1% di indecisi e l’astensione al 33,4%. Nel complesso il centrodestra aumenta il vantaggio sul centrosinistra, ad oggi quasi a 20 punti (46,6% a 27,2%): la proiezione sui seggi vede la maggioranza assoluta per il centrodestra sia alla Camera sia al Senato. La coalizione otterrebbe rispettivamente 249 e 121 seggi a fronte di 82 e 43 seggi attribuiti al centrosinistra.
    Per i 147 seggi assegnati con il maggioritario 129 (l’88%) andrebbero alla coalizione vincente (62 su 73 al Senato pari all’85%). I seggi contendibili (distanza tra i due candidati sotto il 5%) sarebbero 28 alla Camera e 14 al Senato. Nota metodologica: Sondaggio Ipsos realizzato per Corriere della Sera.
    La rilevazione è stata condotta tra il 4 e il 6 settembre con metodo mixed mode (Cati-Cami-Cawi) su un campione casuale nazionale (1000 interviste su 5.308 contatti) rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età, livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del Comune di residenza. Per dare stabilità alle stime di voto pubblicate i risultati presentati sono il prodotto di un’elaborazione basata anche su un archivio di circa 21.000 interviste svolte tra il 2 agosto e il 3 settembre 2022. 
    TERMOMETRO POLITICO
    Fratelli d’Italia aumenta a tre i punti di vantaggio sul Pd mentre M5S agguanta la Lega al terzo posto. Sono i dati principali delle intenzioni di voto registrate dal sondaggio settimanale di Termometro Politico realizzato tra il 6 e l’8 settembre, l’ultimo prima del silenzio elettorale. Fdi cresce al 25,2% mentre il Pd è in calo al 22,2%. La Lega perde lo 0,6% scivolando al 13,3% dove viene raggiunta dal M5S, in crescita di quasi due punti rispetto alla rilevazione della settimana precedente. Forza Italia al 7,2% rimane davanti ad Azione/Italia Viva stabile al 5,1%. Sotto la soglia di sbarramento tutti gli altri partiti: Italexit (2,8%), Sinistra Italiana/Verdi (2,6%), Unione Popolare (1,7%), +Europa (1,6%), Italia Sovrana (1,2%), Noi Moderati (1,1%), Alternativa per l’Italia (0,7%) e Impegno Civico (0,7%). La percentuale di italiani che dichiara fiducia nel premier Draghi è di poco sopra il 40% (42,5%).
    Il sondaggio è stato realizzato con metodo CAWI; 4.600 interviste raccolte tra il 6 e l’8 settembre 2022. 

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    Elezioni: da lunedì al via i Forum ANSA con i leader politici

    Da lunedì prossimo al via i Forum ANSA con i leader politici in vista delle elezioni del 25 settembre.   
    Si parte lunedì 12, alle ore 10, con il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani per poi proseguire mercoledì 14, sempre alle 10, con il leader di Azione Carlo Calenda.
    Nei giorni successivi, fino a venerdì 23, sono attesi i leader degli altri partiti.
    I confronti potranno essere seguiti in diretta streaming su ANSA.it e sui profili social dell’agenzia.
    Gli esponenti politici risponderanno alle domande del direttore Luigi Contu e dei giornalisti della redazione politico-Parlamentare.    

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    Mattarella: il price cap importantissimo, superare le resistenze

     “La crisi sta mettendo in grave preoccupazione famiglie e imprese e di fronte a questo sconsiderato aumento delle tariffe energetiche l’Italia ha già proposto quattro mesi fa il price cap che altri paesi hanno iniziato ora a seguire. E’ urgentissimo procedere superando le ultime resistenze: significa porre le famiglie italiane al riparo dalle speculazioni. A questo si aggiunge l’opera dell’Italia di affrancamento dal gas russo. L’Italia sta velocemente procedendo per diventare del tutto indipendente dal gas russo”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Skopje.
      “Non si può arretrare dalla trincea della difesa dei diritti umani e dei popoli; e per evitare fragilità o cedimenti dovremo rafforzare la nostra coesione interna, anche mediante misure che possano alleviare i costi, elevati, che le nostre economie dovranno sopportare. La misura delle crisi che interpellano il mondo, la dimensione degli altri interlocutori, rendono necessario che i singoli Paesi europei prendano coscienza della necessità di risposte sempre più comuni, ha aggiunto il presidente della Repubblica.
    “La resistenza nei confronti del disegno imperialista manifestato dalla Federazione Russa – ha sottolineato – richiederà un impegno di lunga durata e sta già imponendo sacrifici rilevanti alle nostre popolazioni, a cominciare dal rincaro dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari. Ma sono costi immensamente minori di quelli che dovremmo subire se non venisse fermata subito questa logica di aggressione, che ripropone gli scenari di guerre devastanti dei secoli passati.  
    La misura delle crisi che interpellano il mondo, la dimensione degli altri interlocutori, rendono necessario che i singoli Paesi europei prendano coscienza della necessità di risposte sempre più comuni L’impegno volto a costruire su fondamenta più solide la nostra “casa comune” riguarda e interessa tutti i Paesi che sono sulla strada di entrarne a far parte”. Lo ha sottolineato il presidente Sergio Mattarella parlando all’Assemblea macedone.
    “Il contributo ideale dei Paesi dei Balcani occidentali è tanto più essenziale in questo momento in cui il tema del consolidamento e dell’approfondimento della costruzione europea è diventato ineludibile. I Balcani sono essi stessi un monito dell’urgenza di procedere con decisione e senza ambiguità sulla strada di una sempre maggiore integrazione”, ha aggounto Mattarella       

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    Ue, Gentiloni: 'Inflazione giù solo con misure efficaci sull'energia'

     “Discuteremo della situazione economica, e sappiamo che entriamo nell’autunno in un quadro di incertezza senza precedenti. Da un lato manteniamo la crescita e la disoccupazione è bassa” ma dall’altro, “a causa dell’alta inflazione i rischi di una recessione ci sono”. Lo ha detto il commissario Ue all’Economia. Paolo Gentiloni, prima delle riunioni informali dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, a Praga.    “In questa incertezza è cruciale cooperare con le politiche fiscale e monetarie per abbassare l’inflazione. Ma ciò che davvero può far abbassare l’inflazione è un pacchetto di misure sull’energia davvero efficace. E’ molto importante che martedì prossimo la Commissione proporrà le misure” per affrontare la crisi energetica, ha aggiunto. 

    Rutte, ancora qualche dubbio ma favorevoli (ANSA)

    “Il prossimo mese sarà il momento per la Commissione di mettere le tavolo le proposte” per la revisione della governance economica. Lo ha detto il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentilon,i prima delle riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin a Praga. “L’obiettivo della revisione è avere stabilità finanziaria, sostenibilità del debito – che è cresciuto ovviamente dopo queste crisi, siamo al 97% nell’eurozona – ma allo stesso tempo mantenere un forte sostegno agli investimenti”, ha aggiunto Gentiloni secondo il quale “un accordo sulla revisione della governance sarà anche un segnale molto forte per i mercati”:   

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    Elisabetta II, la regina che conobbe cinque Papi

    L’ultima stretta di mano tra un Papa e la regina Elisabetta II è avvenuta il 3 aprile 2014, quando papa Francesco l’ha ricevuta in Vaticano, insieme al principe Filippo, per una conversazione privata nello studio della Sala Nervi durata una ventina di minuti. E l’ultimo dono della regina a un Pontefice è stato una grande cesta con prodotti commestibili provenienti da varie parti del Regno Unito. Con il suo caratteristico humor britannico, Elisabetta II disse a Francesco che quei prodotti erano solo per lui e non doveva darli a nessun altro.    Papa Bergoglio è stato il quarto Pontefice incontrato dalla regina Elisabetta II: il quinto se si considera anche l’udienza con Pio XII nel 1951 a Roma quando la sovrana non era ancora sul trono. Nelle tre precedenti visite a Roma in veste di regina, Elisabetta II, che era anche capo della Chiesa d’Inghilterra (capo istituzionale, non spirituale), aveva sempre incontrato il Papa: Giovanni XXIII nel 1961, Giovanni Paolo II nel 1980 e nel 2000. Con Benedetto XVI, invece, c’era stato l’incontro a Edimburgo il 16 settembre 2010 durante il viaggio del Pontefice nel Regno Unito.    La prima volta, era il 1961, sul Soglio di Pietro c’era papa Giovanni, che non parlava benissimo inglese, ma colpì la giovane regina chiedendole i nomi dei figli: “li so – aggiunse – ma il nome di un figlio pronunciato dalla madre ha tutto un altro suono”, ed a quello di Charles, “Carlo – tradusse – come san Carlo Borromeo, che mi è tanto caro”. Clima rigorosamente protocollare, invece, il 17 ottobre del 1980, per il primo incontro con Giovanni Paolo II. La regina con indosso l’abito nero (di velluto) e il velo dello stesso colore richiesti dal protocollo vaticano (solo ad alcune regine cattoliche è concesso l’abito bianco) e il principe Filippo in divisa.    Allora, e anche nell’ottobre 2000 nella seconda udienza con Wojtyla (nel frattempo incontrato anche a Buckingham Palace), si mise in luce più il ruolo di capo di Stato di Sua maestà britannica, che quello di capo della Chiesa di Inghilterra, figlia dello scisma di un re che pure aveva personalmente avuto da papa Leone X il titolo di Defensor fidei. Era il 1521 ed Enrico VIII scriveva al Papa di voler combattere i luterani “con le armi e con l’apologetica”, della quale dava anche prova. Il documento è ancora negli archivi vaticani.    Non c’è solo quel documento a ricordare il passato dei rapporti dei re d’Inghilterra con il papato. Nell’Archivio segreto che raccoglie documenti a partire dall’VIII secolo, c’è anche la pergamena dello stesso Enrico VIII al papa Clemente VII. Il re chiedeva l’annullamento del matrimonio con Caterina di Aragona; per rendere più pressante la richiesta, sotto alla domanda c’erano anche gli 85 sigilli di altrettanti nobili inglesi. Il Papa rifiutò, ma Enrico VIII sposò lo stesso Anna Bolena e fondò la Chiesa Anglicana nel 1533, dichiarandosene il capo.    Chissà come, ci sono anche alcune lettere del re alla Bolena.    “Se vi piacesse – si legge in una di queste – compiere il dovere di una amante o di una amica sincera e leale, dandovi a me corpo e anima, vi prometto di prendervi come mia unica amante, cacciando dalla mente e dal cuore tutte le altre…”. Ma Anna Bolena volle essere moglie e regina: ne nacque uno scisma e lei, poco dopo, ci rimise la testa. Ma non basta, c’è anche la scomunica comminata alla figlia di Enrico VIII, Elisabetta, che aveva fatto decapitare la cattolica Maria Stuarda, della quale pure c’è una lettera.    Di sangue, da allora, tra cattolici ed anglicani ne è corso tanto, basta ricordare l’Irlanda e il dispregiativo ‘papista’ col quale si chiamavano i cattolici. Sono passati i secoli: nessuno pensa più che il Papa voglia far muovere una Invincibile armada a riconquistare al cattolicesimo l’isola ribelle. Anche se una qualche insofferenza anglicana verso Roma non è mai veramente finita. E anche la costituzione apostolica “Anglicanorum coetibus” di Benedetto XVI, del 2009, e la conseguente istituzione di ordinariati per riaccogliere nel cattolicesimo gli anglicani in fuga per le eccessive modernizzazioni (tra gli ultimi il sì ai vescovi gay) non deve aver facilitato le cose.    Comunque, nell’incontro tra Elisabetta II e papa Ratzinger del settembre 2010 a Holyrood Palace, la residenza reale di Edimburgo, il portavoce vaticano padre Federico Lombardi parlò di un clima non solo “amichevole, gioioso, cordiale”, ma anche “familiare”. Aperto da una calorosa stretta di mano e dal rituale scambio di doni, fu anche un incontro carico di simboli: simboli di antiche differenze ma anche di tentativi di convergenza al di là delle polemiche sul fronte del rapporto cattolici-anglicani. Il tutto nel castello medievale che fu proprio della cattolica Maria Stuarda prima di venir decapitata dalla cugina Elisabetta I. (ANSA).   

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    Draghi ai ministri,preparare ordinato passaggio consegne

    (ANSA) – ROMA, 08 SET – Nel corso del Consiglio dei Ministri,
    secondo quanto si apprende, il presidente Mario Draghi ha
    rivolto l’invito ai ministri a preparare un ordinato passaggio
    di consegne volto a fornire al nuovo governo un quadro organico
    delle attività in corso, degli adempimenti e delle scadenze
    ravvicinate, con l’obiettivo di trasmettere tutte le
    informazioni utili al pronto esercizio delle proprie funzioni. A
    tal fine i ministri coordineranno tale attività con il
    sottosegretario Roberto Garofoli. (ANSA).   

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    Ministra Lamorgese ha acceso a Loreto Lampada per la Pace

    (ANSA) – LORETO, 08 SET – La Lampada per la Pace nel
    mondo del Santuario della Santa Casa di Loreto (Ancona) è stata
    accesa dalla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. La
    cerimonia dell’accensione della Lampada, simbolo di speranza,
    avviene sin dal 1998: tra le personalità cui è stata affidata,
    nel 2002, l’on. Carlo Azeglio Ciampi, allora Presidente della
    Repubblica, e nel 2020 il Capo dello Stato Sergio Mattarella.   
    Dopo l’accensione, durante la cerimonia officiata
    dall’arcivescovo di Loreto e delegato pontificio per la città
    mariana, mons. Fabio Dal Cin, la ministra ha firmato il registro
    nel Santuario. Poi la Lampada accesa è stata posta all’interno
    della Santa Casa sopra l’altare davanti all’effigie della Beata
    Vergine. (ANSA).   

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    Mons. Delpini, su Papa Francesco non sono stato capito

    (ANSA) – MILANO, 08 SET – “Volendo essere un po’ spiritoso
    nel salutare un caro amico, non sono stato capito nelle mie
    reali intenzioni”: è quanto ha detto l’arcivescovo di Milano
    Mario Delpini al termine della messa pontificale in Duomo
    tornando sulle sue parole pronunciate dopo la scelta di Papa
    Francesco di nominare cardinale il vescovo di Como Oscar
    Cantoni.   
    “Sono anzitutto contento per la nomina di Oscar; ho molta stima
    di lui, lo conosco da tempo e penso possa dare buoni consigli al
    Papa. In secondo luogo, vorrei dire che io non desidero
    diventare cardinale, non mi sentirei proprio a mio agio”, ha
    aggiunto.   
    “La Chiesa di Milano, però, non deve sentirsi diminuita nel
    suo prestigio e nella sua bellezza se il vescovo, o almeno
    questo vescovo, non è cardinale”, ha aggiunto Delpini. “L’ultima
    cosa che voglio dire – ha concluso – è che io sono del tutto
    d’accordo con il Papa che non procede per inerzia nella scelta
    dei cardinali, ma prende decisioni con criteri che lui ritiene
    opportuni”. (ANSA).