Bruxelles – Era il 26 marzo 2022 quando, per un presunto errore di pubblicazione, l’autocrate russo, Vladimir Putin, rendeva nota al mondo la strategia sul lungo termine che aveva spinto l’aggressione della Russia all’Ucraina. Un articolo che per la prima volta dimostrava le mire espansionistiche del Cremlino per superare “la tragedia del 1991, quella terribile catastrofe della nostra storia” e che oggi, più di due anni dopo, trova un’altra conferma in una bozza di documento ufficiale del ministero della Difesa russo.
La nuova proposta è quella di rivedere la frontiera marittima della Russia nel Mar Baltico orientale, dal momento in cui – secondo quanto riportato dallo stesso ministero della Difesa – la misurazione sovietica del confine del 1985 aveva utilizzato carte nautiche della metà del XX secolo e di conseguenza non corrispondeva pienamente alle coordinate cartografiche “più moderne”.
Le modifiche proposte – ma prive di indicazioni su come avrebbero effettivamente impattato le frontiere – sarebbero dovute entrare in vigore nel gennaio 2025 ed erano rivolte agli equipaggi delle navi, alle forze dell’ordine e ai funzionari della difesa e della sicurezza che operano nel Golfo orientale della Finlandia. Tuttavia la bozza è stata cancellata nella giornata di ieri (22 maggio) dal sito del ministero senza ulteriori spiegazioni, dopo l’ondata di critiche e irritazione dei vicini nella regione, tutti membri Nato (la Finlandia dal 2023 e la Svezia dal marzo 2024)
L’allarme è stato alzato in tutta la regione baltica, con i ministri degli Esteri di Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia e Svezia in contatto tra loro per chiarire la situazione. “Le azioni della Russia sono viste come una provocazione deliberata e mirata per intimidire i Paesi vicini e le loro società”, ha dichiarato a Politico il ministero degli Esteri lituano: “Questa è un’ulteriore prova che la politica aggressiva e revisionista della Russia è una minaccia per la sicurezza dei Paesi vicini e dell’Europa nel suo complesso”. Il premier finlandese, Petteri Orpo, ha chiarito che “non c’è stato alcun contatto” con Mosca sulla questione, mentre l’omologo svedese, Ulf Kristersson, ha ribadito senza sconti che “la Russia non può decidere unilateralmente nuovi confini”.