Una tregua in riva al mare. Lì Matteo Salvini e Giorgia Meloni convergono, strappando un’ora ai loro impegni elettorali (entrambi in città a mezzogiorno e a pochi chilometri di distanza). Si abracciano e firmano la ‘pace’ in formato social. E’ quella immortalata nella foto che Salvini posta dappertutto all’ora di pranzo: lui con la mano sulla spalla di lei, entrambi con un sorriso smagliante e mare alle spalle. “Lasciamo alla sinistra divisioni, rabbia e polemiche. Uniti si vince”, scrive il leghista per le malelingue. Meloni ritwitta lo scatto e aggiunge netta: “La migliore risposta alle invenzioni della sinistra su presunte divisioni”.
Ma lanciato il messaggio, ognuno riprende la sua marcia in vista del 25 settembre – lui a Scicli, lei a Catania – e soprattutto per quello che succederà dal giorno dopo. In gioco, non solo il timone del governo, se il centrodestra vincerà le elezioni, ma anche la rotta da dare all’esecutivo specie su sicurezza, immigrazione, tasse.
Sulla premiership, al di là della regola aurea – il partito più votato della coalizione indicherà il nome per Palazzo Chigi, come ripete Antonio Tajani – le partite di Lega e FdI continuano parallele. E ogni giorno ciascuno tenta un passo avanti, coperto dalla lusinga del ruolo: “Per me sarebbe un onore presiedere il primo Consiglio dei ministri”, si lancia Salvini. Meloni tace e insiste piuttosto sul ‘suo’ blocco navale. E’ la proposta che rilancia su Twitter contrapponendola alla sinistra: “Evidentemente, non tollerano che qualcuno voglia difendere i confini e fermare la tratta di esseri umani verso l’Italia”.
“La Sinistra è nervosa – ha detto Giorgia Meloni a una manifestazione del Pd a Catania – perché a voi hanno detto in questi anni che aveva un’egemonia culturale, ma non era vero: ha un’egemonia di potere. Hanno paura di perdere quel sistema di potere e se lo perdono hanno un problema. Un sacco di gente che non valeva niente è finita, perché chi aveva un ruolo di responsabilità solo perché aveva la tessera del Pd, deve andare a casa. Per fare posto a chi sa lavorare e non ha la tessera del Pd. Per questo si contorcono e hanno la stampa che si deve inventare le fregnacce dalla mattina alla sera”.
“Salvini e Meloni hanno fatto bene a vedersi per smentire divisioni che non ci sono: il centrodestra è unito e coeso”, ha affermato il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, su Zapping su Rai Radio 1.
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Calenda: ‘Con nostra affermazione Draghi premier’
“Abbiamo sempre detto che questo Paese deve andare avanti con l’agenda Draghi -ha detto il leader di Azione, Carlo Calenda, a SkyTg24 – e credo che se il terzo polo avrà una buona affermazione, a quel punto la scelta più saggia sarebbe quella di mantenere Draghi al governo, ma è una speranza”. “Se chiedi 30 miliardi e ne chiedi altri 200 spaventi i mercati. E noi siamo esposti. Quindi la nostra proposta è: assumiamoci la nostra parte di responsabilità e prendiamoci due impegni. Il primo è ritirare proposte che spaventano i mercati e andiamo avanti su Piombino. Hanno risposto tutti, tranne Letta. Mi auguro che risponda anche lui nelle prossime ore”.
“Nessuno di noi tira per la giacchetta Mario Draghi ma qua ci sono ministri e parlamentari che hanno sostenuto con forza il suo governo e se si creassero le condizioni lo sosterremmo anche oggi”, ha spiegato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, parlando della possibilità che Draghi si renda disponibile dopo le elezioni a guidare un nuovo governo. “Tra Draghi e Meloni da chi vi sentite rappresentati meglio quando si tratta di andare a Bruxelles a discutere di inflazione?” ha concluso a margine della presentazione delle liste dei candidati lombardi di ‘L’Italia sul serio’ che riunisce Azione e Italia Viva.
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Di Maio: ‘Pronti a sostenere nuovo governo Draghi’
“Come Impegno civico saremo prontissimi a sostenere un nuovo governo guidato da Draghi”, ha detto Luigi Di Maio di IC a La Stampa online. “Se i signori della destra vanno al governo, dopo un anno imploreranno Draghi di tornare al governo per per mettere a posto quello che loro hanno sfasciato. Il Paese ha ancora tanto bisogno di Draghi e potrà ancora averne bisogno”, conclude.
Conte: ‘Girerò l’Italia per sentire i problemi famiglie e imprese’
“In questa prima settimana girerò l’Italia per toccare con mano i problemi e le urgenze che premono su famiglie e imprese”. Lo scrive su Facebook il leader dei Cinque Stelle, Giuseppe Conte. “Partirò dal Veneto, dove parleremo di cantieri superbonus e crediti da sbloccare, del nostro tessuto produttivo fatto soprattutto di piccole e medie imprese, di nuove tecnologie e fonti rinnovabili, di comunità energetiche; di giovani e futuro. Incontrerò tanti di voi anche in Emilia Romagna, in Abruzzo e in Molise; sarò poi in Puglia e Campania per confrontarmi con voi su sviluppo del Sud e legalità”.
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