‘Mi hanno detto puttana straniera, sporca negra. Torna al tuo Paese. Nessuno mi ha difeso. Questa storia mi ha stravolto, ho il cuore spezzato, mi sento violata’.
Zaynab Dosso – velocista azzurra, bronzo con la 4×100 agli Europei di Monaco di Baviera, italiana, genitori della Costa d’Avorio – racconta sui social e poi in un’intervista a La Stampa il trauma subito qualche giorno fa in un locale di Roma Nord, mentre festeggiava con la sorella e le amiche l’ingresso in una nuova casa. Gli insulti da una donna che prima le aveva chiesto dei soldi. Una denuncia che arriva dopo lo sfogo di Paola Egonu per gli insulti razzisti sui social dopo la semifinale dei Mondiali di pallavolo in Olanda.
‘Siamo state aggredite, violenza verbale e senza motivo.
Siamo state gentili, non avevamo monete e basta – spiega l’atleta azzurra – Si è messa a bisbigliare crudeltà. Le ho detto ‘ripeti’ e lei lo ha fatto, a voce alta, in mezzo ai tavoli. Era un locale affollato, tutti hanno sentito e nessuno ha reagito. Una mia amica si è messa a piangere e qualcuno ha pure buttato lì “non è successo niente”. Era tutto molto evidente e la gente zitta. Anzi, certi sfottevano pure. Quella signora si è fermata lì, a chiedere soldi e a ridere di noi’.
Zaynab ha scritto la storia su Instagram e poi ha lasciato il social: ‘Non me la sento ancora di guardarci – afferma -Ho bisogno di tempo. Volevo denunciare e scrivere era l’unico modo.
Se avessi riportato l’episodio ufficialmente, avrebbero aperto una segnalazione e basta. Non è nemmeno la prima brutta storia che capita da quando ci siamo trasferite: durante il trasloco, ci hanno tirato un sasso da un balcone. Non per prenderci, ma per spaventarci: non ho voluto credere che fosse mirato’.
Il punto non è andare a vivere altrove. ‘Il mondo è tutto uguale – dice Dosso – Bisogna trovare antidoti a certe reazioni indegne, fermare questi attacchi. Mi aspetto che la politica lo faccia. Sarebbe bello che chi ha vinto le elezioni desse un segnale forte contro il razzismo. Se i beceri si sentono più forti, si credono liberi di alzare la voce e restare impuniti.
Serve che chi starà al governo dica forte e chiaro che non è così. Mi aspetto delle risposte dalla politica. Non posso essere insultata e maltrattata nel mio nuovo quartiere tra gli sberleffi di chi guarda. Così fa schifo’.
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