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Elezioni, Cappato: 'Confermata ovunque esclusione della lista'

Gli Uffici elettorali della Cassazione hanno confermato le esclusioni della lista Referendum e Democrazia di Marco Cappato, decise da tutte le Corti d’Appello dove erano state presentate nei giorni scorsi. Lo comunica la stessa lista. Per Cappato si tratta di una “esclusione prevista, visto il ruolo notarile che ha scelto di svolgere la Cassazione, ma la Costituzione e un regolamento europeo ci danno ragione”. E ancora: “Ricorreremo al Giudice ordinario. Un decreto del Governo eviterebbe una nuova brutta figura internazionale”.

“Preoccuparsi per l’astensionismo. Dopo avere boicottato i referendum cannabis e eutanasia, ignorato per anni le leggi di iniziativa popolare, affossato la piattaforma pubblica di partecipazione, impedito la presentazione di liste con firma digitale. Ci vuole un bel coraggio”, aveva scritto Cappato.

Di stamani la notizia che l’Ufficio elettorale della Cassazione ha confermato la ricusazione, che era stata già decisa nei giorni scorsi dai giudici della Corte d’Appello milanese, delle liste presentate in Lombardia da Referendum e Democrazia di Marco Cappato, per la nota questione delle firme digitali e non cartacee, e da Forza Nuova, presentata solo per il Senato. 

La Cassazione, a quanto si è saputo, ha confermato in totale l’esclusione di sei liste che avevano fatto ricorso dopo le bocciature degli Uffici elettorali della Corte d’Appello milanese (quello per il Senato era presieduto da Domenico Camillo Bonaretti, quello per la Camera da Alberto Massimo Vigorelli). Erano state respinte, per motivi vari in gran parte legati alla raccolta firme, anche le liste dei Gilet Arancioni, del Movimento Animalista, del Partito Comunista Italiano, di Destre Unite e di Alternativa per l’Italia-No Green pass. Ai vertici della Corte d’Appello milanese, presieduta da Giuseppe Ondei, sono arrivate stamani per ora le decisioni di conferma alle bocciature di 6 liste, tra cui appunto quelle di Cappato e Forza Nuova, e mancano al momento solo due provvedimenti, in arrivo dalla Cassazione in queste ore, su altre due liste ‘minori’ che avevano fatto ricorso. Entro domani verrà effettuata, sempre in Corte d’Appello a Milano, l’estrazione per le posizioni dei simboli nelle schede elettorali per i collegi lombardi. Cappato nei giorni scorsi aveva già fatto sapere di essere pronto “a ricorrere in ogni sede giudiziaria interna ed internazionale”. L’Ufficio elettorale per la Camera della Corte d’Appello milanese tecnicamente aveva dichiarato l’invalidità della lista Referendum e Democrazia, perché, a prescindere dalla questione delle firme digitali, queste ultime, secondo i giudici, erno state depositate oltre il termine. Nei provvedimenti di conferma, come chiarito dai vertici della Corte d’Appello di Milano, la Cassazione ha fatto presente che il deposito delle firme digitali e non cartacee non è previsto dalle normative. Forza Nuova, invece, aveva sostenuto di non aver bisogno di raccogliere le firme perché, spiegava il movimento di estrema destra, era collegato ad un componente del Parlamento europeo. Non si trattava, però, di un parlamentare di un seggio italiano, ma di un eurodeputato greco di Alba Dorata.


Source: http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/politica_rss.xml

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