(ANSA) – ROMA, 18 FEB – Non sfonda la ‘quota Monti’ e resta sotto di 19 voti, la fiducia al governo di Mario Draghi al Senato. Complice l’opposizione annunciata e solitaria di Fratelli d’Italia, la squadra dell’ex presidente della Bce vanta comunque numeri record, con i suoi 262 sì, 40 no e due astensioni. Meglio ha fatto il governo Andreotti IV nel 1978 con 267 sì e quello di Enrico Letta nel 2013 con 233. Gli astenuti sono stati Tiziana Drago del gruppo Misto, ex M5s, e Albert Laniece delle Autonomie. Contrari invece tutti i 19 senatori di FdI e 15 del del Movimento 5 stelle. A spiccare sono proprio i cosiddetti ‘dissidenti’ pentastellati, più della decina prevista nei giorni scorsi. Si tratta di Laura Granato, Virginia La Mura, Elio Lannutti, Barbara Lezzi, Matteo Mantero, Cataldo Mininno, Vilma Moronese, Nicola Morra, Fabrizio Ortis, Rosa Abate, Laura Angrisani, Mattia Crucioli, Silvana Giannuzzi, Fabio Di Micco, Margherita Corrado. In sostanza, a parte 2 assenti giustificati (Orietta Vanin in congedo e Francesco Castiello in missione) e altri 6 che non hanno partecipato al voto (Giuseppe Auddino, Elena Botto, Antonella Campagna, Emanuele Dessì, Vincenzo GArruti, Simona Nocerino), i favorevoli del M5s sono stati 69 sui 92 complessivi. Anche se resta il gruppo più numeroso al Senato con 92 parlamentari, segna un netto calo di consensi rispetto ai tre governi precedenti. Dal 2018 a oggi tra espulsioni e addii il Movimento ha ‘perso’ 15 senatori, più due deceduti (Franco Ortolani nel 2019 e Vittoria Bogo Deledda nel 2020). (ANSA).
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