Con le elezioni europee del 2019 l’Italia potrebbe allargare di qualche seggio le file del gruppo parlamentare conservatore: l’Alleanza dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Acre). A questo gruppo, il terzo più importante d’Europa dopo Socialisti e PPE, aderiscono Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni e Direzione Italia dell’eurodeputato Raffaele Fitto (eletto a Bruxelles nel 2014 con Forza Italia).
Mentre nel 2014 il gruppo non elesse alcun europarlamentare italiano, le attuali proiezioni stimano 4 rappresentanti eletti da FdI. Attualmente la delegazione Acre italiana conta 3 deputati fuoriusciti da altri gruppi.
L’Acre è un gruppo parlamentare che riunisce partiti della destra conservatrice moderatamente euroscettica, fra cui spiccano il partito dei Tory britannico e gli unionisti nordirlandesi (DUP). Ne fa parte anche il partito di governo polacco Diritto e Giustizia, cui si aggiungono sparuti rappresentanti da membri come Finlandia, Slovacchia, Repubblica Ceca.
Acre, Brexit creerà voragine nel bacino di voti
Con l’uscita del Regno Unito dall’Ue il gruppo dei Conservatori perderebbe gran parte del suo bacino di voti: oggi 21 seggi su 70 eletti nel 2014 provengono proprio dai partiti britannici. Di conseguenza, è probabile che Acre perderà influenza nella nuova legislatura europea.
Secondo le proiezioni di Politico il gruppo dei Conservatori passerà dalla terza alla quinta posizione, dietro a Ppe, S&d, il liberali dell’Alde e i nazionalisti della Enf. Non è ancora chiaro, tuttavia, se il Regno Unito parteciperà alle elezioni europee del 2019.
Il candidato alla presidenza della Commissione europea designato da Acre è il ceco Jan Zahradil, 56 anni. Eletto per la prima volta a Bruxelles nel 2004, Zahradil punta a far diventare i Conservatori un elemento della futura coalizione fra Ppe e S&d, con il proposito di incidere sull’agenda politica della nuova Commissione Ue.
Jan Zahradil eurodeputato della Repubblica Ceca è il secondo da destra nella foto (David Jones/PA Images via Getty Images)
I punti chiave del programma dell’Acre
I cardini del programma dell’Acre sono costituiti dall’allargamento delle competenze dei parlamenti nazionali nei confronti del processo legislativo comunitario, accompagnata a elementi di grande favore al liberismo economico. Acre, pertanto è favorevole a stringere nuovi trattati di libero commercio con altri Paesi e, all’interno dell’area europea, si oppone elementi regolatori come l’armonizzazione delle aliquote fiscali e dei sistemi di protezione sociale e sanitaria.
L’aspetto più originale è, però, la definizione di due procedure in grado di potenziare la voce dei parlamenti nazionali. La prima, la “red-card procedure” che darebbe la possibilità di bloccare il processo legislativo a livello Ue se un terzo dei parlamenti nazionali dà parere contrario entro 16 settimane. La seconda, la “return ticket procedure” che consentirebbe di proporre la rimozione di qualsiasi “pezzo di legislazione Ue” una volta raccolto il consenso di un terzo dei parlamenti nazionali.
Di fatto questo potere di interdizione di una minoranza (1/3) potrebbe bloccare leggi che hanno goduto della maggioranza assoluta in sede europea. Attualmente i controlli di sussidiarietà esercitabili dai parlamenti nazionali sono assai meno pronunciati.
“Sarei felice se la gente vedesse il mio partito e il mio gruppo come una voce moderata e di buon senso tra due estremi: i radicali anti-Ue e i fanatici pro-Ue. Vogliamo essere qualcosa nel mezzo che risponda meglio ai bisogni e ai desideri degli elettori”, ha spiegato Zahradil in un’intervista pubblicata sul sito ufficiale.
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