Il Partito dei socialisti europei (PSE) riunisce i partiti socialisti e socialdemocratici degli Stati europei, per un totale di 33 partiti membri a pieno titolo. Per l’Italia ci sono il Partito Democratico e il Partito Socialista Italiano. Fra le altre forze i tedeschi del SPD e i socialisti spagnoli e francesi. Numerose anche le delegazioni di Romania, Svezia e Portogallo. Nel parlamento europeo è rappresentato dal Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, noto anche come gruppo S&D.
Il programma del PSE
Il Manifesto del PSE per le elezioni europee del 2019 si intitola “Un nuovo contratto sociale per l’Europa” ed è stato presentato al congresso del 22 e 23 febbraio a Madrid. Il manifesto della campagna socialista attacca le “pericolose delusioni” dei nazionalisti e stabilisce le priorità per la prossima legislatura nell’Unione europea:
“L’Europa deve superare le disuguaglianze, perseguire la giustizia fiscale, affrontare le minacce poste dai cambiamenti climatici, sfruttare il potenziale dell’economia digitale, assicurare una trasformazione sostenibile ed equa della propria agricoltura, gestire i flussi migratori e garantire la sicurezza per tutti i cittadini europei”
Con un attacco ai modelli troppo conservatori delle precedenti Commissioni:
“L’Europa ha bisogno di una nuova guida e di un nuovo orientamento politico, lasciandosi alle spalle i modelli neoliberali e conservatori del passato e puntando su un lavoro di qualità per i suoi cittadini, sulla tutela dell’ambiente, sulla sicurezza sociale e su un modello economico in grado di affrontare problemi come le disuguaglianze e il carovita”
Frans Timmermans
Olandese, 57 anni, nato a Maastricht, una carriera nella diplomazia e una lunga esperienza come funzionario e poi come politico nelle istituzioni europee.
Nel suo discorso al congresso, Timmermans ha insistito sulla necessità di battaglie di sinistra, con l’impegno per una “forte alleanza con i sindacati europei”, e “una retribuzione dignitosa per un lavoro dignitoso”. Timmermans intende lavorare anche per un sistema fiscale equo, una cooperazione più stretta con l’Africa e per ridurre il problema della “carenza di alloggi a prezzi accessibili in Europa”.
Ha anche detto che uno dei suoi progetti fondamentali come futuro presidente della Commissione sarebbe un “divieto di violenza di genere”.
Riguardo alla sua posizione su possibili alleanze dopo il voto, ha detto in un’intervista al Corriere della Sera: “Non accetterò l’appoggio dell’estrema destra”.
Cosa dicono i sondaggi
“La primavera sta arrivando”, hanno detto più volte gli esponenti del PSE durante il congresso di Madrid. Ma per il centro sinistra europeo è previsto un calo rispetto al 2014. In Paesi come Francia e Spagna, dove il governo di Pedro Sanchez va verso le elezioni anticipate, le forze socialiste sono in forte crisi. Secondo “Poll of Polls”, nel parlamento che uscirà dalle prossime elezioni il PSE avrebbe 132 seggi su 705. Al momento ha 186 seggi su 751 deputati.
“Sappiamo tutti che siamo sfidati, che i nostri valori sono sfidati”, ha detto Stefan Löfven, primo ministro socialista svedese, a Madrid. E Udo Bullmann, il leader del gruppo socialista del Parlamento europeo, ha esortato a “una rivoluzione sociale per salvare il nostro pianeta, per dare alla nostra società un futuro dignitoso”.
Il dibattito in Italia
Nel gruppo dei socialisti e democratici affluiranno i deputati italiani eletti con il Partito democratico del neo segretario Nicola Zingaretti. Il Pd non è riuscito a concludere l’alleanza con +Europa di Emma Bonino, che ha indicato come sua famiglia europea di riferimento i liberaldemocratici dell’Alde.
Alcuni mesi fa l’ex ministro Carlo Calenda aveva lanciato la piattaforma “Siamo europei” per un fronte unico anti sovranista. Così Calenda ha commentato la decisione di +Europa: “Il progetto Siamo europei è ko. All’offerta del Pd di parità di loghi sotto uno stesso ombrello, +Europa ha detto di no. Un grave errore”.
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