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    Addio a Eugenio Scalfari, il direttore filosofo di Repubblica

    (ANSA) – ROMA, 14 LUG – E’ morto Eugenio Scalfari,
    giornalista, scrittore, intellettuale, figura importante del
    mondo culturale italiano. Era nato a Civitavecchia il 6 aprile
    del 1924, primo direttore-manager dell’editoria italiana, padre
    di due ‘creature’, ‘L’Espresso’ e ‘La Repubblica’. Nei primi
    anni ’50 inizia con il ‘Mondo’ di Pannunzio e l”Europeo’ di
    Arrigo Benedetti. Nel ’55 con quest’ultimo fonda ‘L’Espresso’,
    primo settimanale italiano d’inchiesta. Scalfari vi lavora nella
    doppia veste di direttore amministrativo e collaboratore per
    l’economia. E quando Benedetti gli lascia il timone nel ’62,
    diventa il primo direttore-manager italiano, una figura
    all’epoca assolutamente inedita per l’Italia. Questo doppio
    ruolo sara’ poi anche uno dei fattori del successo di
    ‘Repubblica’, il cui debutto in edicola risale al 14 gennaio
    1976.   
    Negli ultimi anni dopo una lunghissima carriera al timone del
    giornale, Barbapapà, come veniva affettuosamente chiamato dalla
    sua redazione, si è dedicato soprattutto alla scrittura, anche
    con un autobiografia uscita per i suoi 90 anni nel 2014 allegata
    al quotidiano. Molti anche i romanzi: ‘Il labirinto’, ‘L’uomo
    che credeva in Dio’, ‘Per l’alto mare aperto’, ‘Scuote l’anima
    mia Eros’, ‘La passione dell’etica’, ‘L’amore, la sfida, il
    destino’. A un suo intervento su fede e laicita’, lui che da
    sempre autodichiarato ateo, rispose papa Francesco, con una
    lettera a Repubblica pubblicata l’11 settembre del 2014.   
    L’incontro diventa un libro nel 2019 ”Il Dio unico e la società
    moderna. Incontri con Papa Francesco e il Cardinale Carlo Maria
    Martini”. Le figlie Enrica e Donata avevano realizzato nel 2021
    un documentario sul celebre papà, Scalfari a sentimental
    journey.   
    Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella a papa
    Bergoglio in tanti hanno espresso il cordoglio per la morte di
    Scalfari. Il ‘suo’ giornale ha preparato uno speciale di 24
    pagine con le testimonianze dei giornalisti e dei lettori.   
    La camera ardente per Eugenio Scalfari sarà aperta venerdì 15
    luglio a Roma, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio,
    dalle 16 alle 19. Nella stessa sala sabato 16 alle 10.30 si
    svolgerà la cerimonia di commemorazione. (ANSA).   

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    Fiducia senza il voto del M5s, Draghi al Colle – IL PUNTO ALLE 16

    Il decreto Aiuti è trasformato in legge dal Senato, ma la fiducia al governo passa senza il voto dei Cinque Stelle. Tutti i senatori del Movimento hanno disertato l’Aula durante lo scrutinio. Alla fine, i sì sono stati 172, 11 più della maggioranza assoluta. Ma lo strappo con l’esecutivo si è consumato e, un minuto dopo, il presidente del Consiglio Mario Draghi è salito al Quirinale per dimettersi. I prossimi passaggi della crisi sono ora nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
    Si apre una crisi d’estate di cui è difficile prevedere la conclusione. Molto negativa, intanto, la reazione dei mercati e dell’Europa. Piazza Affari, la peggiore d’Europa, cede il 3,7% mentre il premier sale al Colle. Lo spread con il Bund sale a 215 punti, il rendimento del Btp decennale al 3,35%.
    L’Europa guarda alla situazione con preoccupazione e stupore. Il capogruppo del Ppe Weber attacca i Cinque Stelle: ‘Di fronte alla recessione economica e alle continue sfide della guerra russa in Ucraina, l’Europa ha bisogno di un governo stabile a Roma. Disertando il governo Draghi, gli estremisti 5 Stelle non solo peggiorano le prospettive economiche dell’Italia ma anche dell’Europa. Un atteggiamento irresponsabile e incomprensibile’.
    Richiami alla responsabilità che il M5s rinvia al mittente. “Oggi difendiamo la nostra dignità – ha detto in dichiarazione di voto la capogruppo Castellone – Dire che si indebolisce l’azione del governo quando si sta cercando di indicare con chiarezza la linea politica, è falso. Bisogna rispondere al malessere sociale che sta montando. Gli irresponsabili non siamo noi, irresponsabile è chi non dà risposte al Paese”.
    Di fronte allo strappo dei Cinque Stelle, il centrodestra cerca di ricompattarsi per puntare alle elezioni il più presto possibile. In questo senso l’azione della Lega e la spinta di Fratelli d’Italia, mentre Forza Italia garantisce: ‘Noi non abbiamo paura delle elezioni’.
    Il centrosinistra tenta invece le ultime carte per rendere possibile un governo Draghi bis, che avrebbe la maggioranza anche al Senato come dimostra il voto sul decreto Aiuti e potrebbe forse contare sull’adesione di un nuovo fronte di responsabili per allontanare la data delle elezioni. Lo hanno fatto la capogruppo del Pd al Senato Malpezzi e il leader di Italia Viva Renzi, che ha chiesto al presidente del Consiglio di andare avanti.
    Tanto più che il governo sta affrontando l’emergenza dovuta agli effetti della guerra in Ucraina. Sono pronti 10 miliardi per il decreto Aiuti di luglio, che dovrebbe prevedere misure per azzerare l’Iva sul carrello della spesa, avviare il taglio del cuneo fiscale, sostenere famiglie e imprese contro il caro bollette. In attesa della manovra che dovrà prevedere la Legge di Bilancio 2023. Il rischio invece è che restino ferme in Parlamento le riforme previste dal Pnrr. Bloccate anche la proposte di legge sui diritti avanzate dal centrosinistra, dallo ius scholae alla legalizzazione della cannabis per uso domestico.  

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    Open Arms: Salvini presenta istanza, udienza rinviata

    Domani non ci sarà l’udienza del processo Open Arms in programma a Palermo. La difesa del senatore Matteo Salvini ha presentato istanza di rinvio, alla luce del delicato momento istituzionale, e il presidente della seconda sezione penale Murgia l’ha accolta. Lo si apprende da fonti della Lega.

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    Paolo Romani indagato a Monza per peculato

    (ANSA) – MONZA, 14 LUG – La Procura di Monza ha iscritto nel
    registro degli indagati per peculato Paolo Romani, senatore di
    Cambiamo! e in precedenza di Forza Italia. Secondo le accuse
    avrebbe sottratto 350 mila euro dai conti del suo precedente
    partito, in parte facendoli “traghettare” attraverso una
    collaborazione con l’imprenditore Domenico Pedico, anche lui
    indagato. Lo rende noto la Procura di Monza. Già convocato per
    un interrogatorio, Romani si è avvalso della facoltà di non
    rispondere, ma ha reso dichiarazioni spontanee riservandosi di
    produrre successiva documentazione.   
    L’indagine svolta dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria
    della guardia di finanza di Milano, coordinata dal Procuratore
    della Repubblica di Monza Claudio Gittardi, è partita da alcune
    segnalazioni per operazioni sospette sui conti azzurri. Così le
    fiamme gialle hanno accertato come il senatore, tra il 2013 e il
    2018, all’epoca capogruppo del Pdl e poi Fi, “avendo la
    disponibilità di somme di denaro giacenti” sul conto del partito
    presso una banca di “Palazzo Madama e intestato al gruppo Forza
    Italia e con delega a suo favore”, si legge nei capi di
    imputazione, “si appropriava dell’importo complessivo di 83 mila
    euro”, tramite tre assegni emessi a sua firma “e a sé
    intestati”, per poi depositarli sul proprio conto corrente, in
    una filiale di Cinisello Balsamo (Milano).   
    Le fiamme gialle hanno ricostruito altre due operazioni
    analoghe. La prima per oltre 180 mila euro spostati sul conto
    dell’imprenditore Pedico, e su quello della ‘CarontGraft D&K
    srl’, attualmente in liquidazione, sempre riferibile
    all’imprenditore. Denaro poi dirottato da Pedico sui suoi conti
    personali, e poi restituiti a Romani, tramite altri assegni
    bancari. Il senatore avrebbe inoltre utilizzato 95 mila euro
    circa per spese personali e per il pagamento di prestazioni o
    professionisti non conformi al regolamento del Senato della
    Repubblica. (ANSA).   

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    Senato: sito offline per oltre 2 ore. 'Guasto informatico'

    Torna online il sito del Senato, che non è stato raggiungibile stamani per almeno due ore per un problema del sistema informatico.
    Fonti di Palazzo Madama, avevano spiegato che i tecnici erano al lavoro per riattivare il collegamento. Al momento si esclude l’ipotesi di un attacco hacker, come è avvenuto nei mesi scorsi.   

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    Gualtieri, termovalorizzatore? Preoccupa stabilità governo

    (ANSA) – ROMA, 14 LUG – “Preoccupato per il voto al decreto
    aiuti che potrebbe bloccare il termovalorizzatore? Sono
    preoccupato per la stabilità di governo, che è importante in un
    momento così decisivo”. Lo ha detto Roberto Gualtieri, sindaco
    di Roma, a margine della conferenza stampa di presentazione
    degli Europei di nuoto in programma nella Capitale. “Abbiamo il
    Pnrr e il dovere di non sprecare quest’opportunità che ci siamo
    prefissati in Europa, sono preoccupato per questo. Il decreto
    sarà approvato”, ha aggiunto. (ANSA).   

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    Fiducia sul decreto Aiuti, il M5s al bivio – IL PUNTO ALLE 13

     Il governo pone la fiducia sul decreto Aiuti al Senato. Salta anche l’ultima ipotesi di mediazione con i Cinque Stelle lanciata dal ministro pentastellato D’Incà (e cioè ok al testo senza fiducia). La prossima mossa tocca a Conte e ai senatori del Movimento: se alle 15 voteranno la fiducia il governo andrà avanti altrimenti Draghi salirà al Quirinale nel pomeriggio e toccherà al presidente della Repubblica Mattarella decidere i nuovi passaggi di una crisi che sarebbe di fatto aperta.    L’Europa guarda all’Italia ‘con preoccupato stupore’, dice il commissario Gentiloni, che presenta le nuove stime del Pil riviste al rialzo per il nostro Paese: +2,9% nel 2022, ma con la forte incertezza per il 2023, che sarebbe anno elettorale se non ci fossero precipitazioni improvvise, quando dovremmo essere gli ultimi per crescita tra i 27. L’Italia sarebbe la buona notizia che l’Ue può dare cisto che Germania e Francia si trasformano nei grandi malati d’Europa. Ma la crisi imminente cambia le carte in tavole e le previsioni, con lo spread che sale oltre quota 210, il rendimento del Btp decennale a 3,35% e Piazza Affari che perde il 2%.    La giornata è ‘complicata’, dice con un eufemismo il ministro Franceschini, mentre Letta definisce ‘improbabile’ l’ipotesi che Draghi accetti di tirare a campare altri nove mesi con una maggioranza senza M5s: ‘Se altri si sfileranno, la parola passerà agli italiani e noi saremo pronti ad andare di fronte agli italiani con il nostro progetto per il futuro dell’Italia’.    Forza Italia attende con rispetto le decisioni di Draghi e le indicazioni di Mattarella e non teme le urne, fa sapere Berlusconi: ‘I numeri dicono che il governo potrebbe proseguire il suo lavoro fine a fine legislatura anche senza il M5s. È chiaro e innegabile che eventuali elezioni anticipate in un momento così delicato per l’Italia saranno da attribuire unicamente all’atteggiamento irresponsabile dei Cinque Stelle.    Se dovesse accadere, andare alle urne non ci preoccupa. Siamo certi che il risultato elettorale premierebbe il centrodestra’.    ‘Stupita e preoccupata’ la Lega, che lavora per arrivare a una posizione unitaria del centrodestra e si prepara alle elezioni anticipate: ‘Piuttosto che perdere mesi preziosi con inutili e logoranti tira e molla, sarebbe più saggio dare la parola agli italiani’.    Da Palazzo Chigi e dal Quirinale nessun segnale in attesa di verificare che i Cinque Stelle compiano lo strappo. La giornata è segnata intanto dalla morte a 98 anni di Eugenio Scalfari, protagonista da giornalista e con Repubblica, della storia del Paese degli ultimi 70 anni.    La sua scomparsa ‘lascia un vuoto incolmabile nella vita pubblica del nostro Paese – afferma il presidente del Consiglio – È stato assoluto protagonista della storia del giornalismo nell’Italia del dopoguerra. La chiarezza della sua prosa, la profondità delle sue analisi, il coraggio delle sue idee hanno accompagnato gli italiani per oltre settant’anni e hanno reso i suoi editoriali una lettura fondamentale per chiunque volesse comprendere la politica, l’economia. Ha accompagnato il suo amore per il giornalismo all’impegno civile e politico, all’alto senso delle istituzioni e dello Stato. A me mancheranno molto i nostri confronti, la nostra amicizia’, conclude Draghi.