More stories

  • in

    Fermento nella Lega, spiazzati dagli attacchi: 'Draghi convince poco'

    Fermento nella Lega dopo le comunicazioni del premier Mario Draghi al Senato. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, nell’assemblea convocata subito dopo dal segretario Matteo Salvini – con i ministri, sottosegretari e senatori leghisti riuniti nella sala Kock di Palazzo Madama – sono emerse parecchie perplessità sul discorso del presidente del Consiglio, definito “poco convincente”. In particolare, hanno spiazzato i riferimenti al partito fatti, implicitamente, dal presidente del Consiglio e percepiti da molti come attacchi.
    Tanti gli interventi dei senatori, con Salvini che ha ascoltato senza prendere decisioni se non quella di confrontarsi anche con Silvio Berlusconi e il resto del centrodestra di governo. Da qui il nuovo vertice a Villa Grande, per una posizione congiunta. Alcuni leghisti presenti alla riunione hanno rimarcato il timore che, a questo punto, passi alla Lega la palla e, dunque, la responsabilità di una mancata soluzione della crisi di governo, imputata finora solo alle “irresponsabilità” del M5s ma che adesso sembra mettere sullo stesso piano il partito di Salvini.
    Riguardo ai temi, non è piaciuta la bocciatura dello scostamento di bilancio, la citazione delle proteste dei taxisti e un accenno considerato “troppo tiepido” alla revisione del reddito di cittadinanza. Infine, nessuna apertura sull’immigrazione e sulla pace fiscale, temi che stanno molto a cuore alla Lega.
    I dubbi della Lega si sono concretizzati, poi, nell’intervento del capogruppo Massimiliano Romeo.”Il secondo scenario possibile, se non si verificassero gli scenari forti che ho appena raccontato sarebbe quello che qualche analista ha messo in evidenza ricordando il precedente Ciampi: Mattarella puo’ sciogliere le Camere, respingere le sue dimissioni, lei resterebbe con pieni poteri e completerebbe il Pnrr e la legge di bilancio per mettere in sicurezza Paese e consegnare la parola agli italiani. La scelta è a lei”. Lo dice il capogruppo della Lega a Palazzo Madama Massimiliano Romeo intervenendo in Senato dopo aver evidenziato la necessità di un “nuovo governo e una nuova maggioranza” per superare la crisi di governo.
    Il premier Mario Draghi ha lasciato l’aula del Senato dopo il duro intervento del capogruppo della Lega Massimiliano Romeo.
    Lo spread Btp-Bund risale sopra i 202 punti base, in calo rispetto ai 204 della chiusura di ieri ma in ripresa rispetto ai minimi di 193,8 punti toccati dopo che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha aperto alla possibilità di “ricostruire” un patto di governo con le forze politiche. Il differenziale di rendimento tra titoli italiani e tedeschi risente dell’incertezza che circonda il governo, con il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che ha chiesto una “nuova maggioranza” senza M5S e “se serve, un nuovo governo”. Peggiora anche Piazza Affari, con il Ftse Mib in calo dello 0,9%.
       

  • in

    Centrodestra rompe e chiede nuovo governo senza 5s – IL PUNTO DELLE 15

    Il Centrodestra di governo attacca in Aula al Senato e chiede a Mario Draghi di formare un nuovo governo “profondamente rinnovato”, cioè con nuovi ministri, senza il Movimento Cinque stelle. La mossa anticipata dalla Lega in Aula è stata seguita – almeno secondo quanto si legge in una nota congiunta – anche da Forza Italia. Si tratta di una richiesta dirompente che certamente mette in difficoltà il presidente del Consiglio che sta riflettendo sul da farsi.    Immediata la reazione di LeU-Ecosolidali che con Vasco Errani la definisce “irricevibile”.    Ma non solo, la Lega attraverso le parole del capogruppo al Senato Massimiliano Romeo indica al premier anche la soluzione B, cioè rimanere in carica fino alla formazione di un nuovo governo dopo le elezioni. Ovviamente resta da vedere quali potrebbero essere le scelte del presidente della Repubblica.    Poco prima Mario draghi, in un discorso di circa mezzora, aveva tirato dritto ed illustrato un secco programma di governo chiudendo il suo intervento – quasi non applaudito dai banchi della Lega e del M5s – con questo invito: “siamo qui perché lo hanno chiesto gli italiani. Partiti, siete pronti a ricostruire questo patto?”.    L’intervento della Lega ha però ribaltato il tavolo e soprattutto rende strettissimi i margini di manovra del premier che a questo punto potrebbe anche seguire la via indicata da una vecchia volpe parlamentare come Pier Ferdinando Casini che, attraverso una sua secca mozione, lo invita semplicemente a farsi votare la fiducia. Forse un modo per far uscire allo scoperto chi potrebbe far cadere il governo.    Il premier aveva chiesto il consenso più ampio possibile del Parlamento perchè, aveva sottolineato, serve a maggior ragione per un “presidente del Consiglio che non si è mai presentato davanti agli elettori”. E l’unica strada per andare avanti, aveva aggiunto stamani, “è ricostruire daccapo questo patto, con coraggio, altruismo, credibilità”. Basta ambiguità, è in sostanza la richiesta del presidente del Consiglio.    

  • in

    Il nuovo patto di Draghi, dal Pnrr all'agenda sociale

    Avanti spediti sulle riforme utili per il Pnrr, per raggiungere entro fine anno i 55 obiettivi e ricevere una nuova rata da 19 miliardi di euro. È il primo punto del nuovo patto di governo che Mario Draghi, nelle sue comunicazioni al Senato, chiede ai partiti di sottoscrivere votando la fiducia. ‘Completare il programma è una questione di serietà nei confronti dei nostri cittadini e verso i partner europei’, ha scandito in Aula il presidente del Consiglio, senza fare sconti alle richieste dei partiti della maggioranza.
    RIFORME PER IL PNRR – I decreti delegati della riforma del codice degli appalti devono essere licenziati entro marzo del 2023 (‘Dobbiamo tenere le mafie lontane dal Pnrr’); il ddl concorrenza, con all’interno le liberalizzazioni per taxi e concessioni balneari, deve passare prima della pausa estiva; la procedura prevista per i decreti di attuazione della legge delega sulla riforma della giustizia civile, penale e tributaria va ultimata entro fine anno. Intanto, devono andare avanti gli investimenti in infrastrutture per le ferrovie, la banda larga, gli asili e quelli immateriali contro la ‘burocrazia inutile’ a vantaggio degli enti locali.
    RIFORMA FISCALE – Sul fisco, l’intenzione è di ridurre le aliquote Irpef a partire dai redditi medio-bassi, superare l’Irap e razionalizzare l’Iva: ‘Dobbiamo approvare al più presto la legge, con il completamento della riforma della riscossione, e varare subito dopo i decreti attuativi’, dice Draghi.
    AGENDA SOCIALE – Il governo intende definire con le parti sociali gli interventi da realizzare nella prossima Manovra. Ma niente scostamenti di bilancio, perchè ‘l’andamento della finanza pubblica è migliore delle attese’.
    DECRETO AGOSTO – Tra i primi impegni del nuovo patto, l’adozione ‘entro i primi giorni di agosto di un provvedimento corposo per attenuare l’impatto su cittadini e imprese dell’aumento dei costi dell’energia, e poi per rafforzare il potere d’acquisto, soprattutto delle fasce più deboli della popolazione’. Si tratta del decreto da 10 miliardi che attende ancora la soluzione della crisi di governo.
    TAGLIO DEL CUNEO E CONTRATTI – Dell’agenda sociale del governo fanno parte gli interventi indicati sul lavoro e le pensioni. Il primo è il taglio del cuneo per ridurre il carico fiscale sui lavoratori, a partire dai salari più bassi. Un ‘obiettivo di medio termine’ che sarà ulteriormente avvicinato con un altro intervento ‘in tempi brevi, nei limiti consentiti dalle nostre disponibilità finanziarie’. C’è poi il rinnovo dei contratti collettivi ‘molti dei quali, tra cui quelli di commercio e servizi, scaduti da troppi anni’.
    SALARIO MINIMO E REDDITO – Il riferimento del salario minimo è la nuova direttiva europea per assicurare ‘livelli salariali dignitosi alle fasce di lavoratori più in sofferenza’. Il reddito di cittadinanza va ‘migliorato per favorire chi ha più bisogno e ridurre gli effetti negativi sul mercato del lavoro’.
    PENSIONI – Inoltre, c’è bisogno di una riforma delle pensioni che garantisca meccanismi di flessibilità in uscita in un impianto sostenibile, ancorato al sistema contributivo.
    SUPERBONUS – Modifiche necessarie anche per il Superbonus. Si punta ad ‘affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, riducendo al contempo la generosità dei contributi’.
    MEDICI DI BASE E AUTONOMIA DIFFERENZIATA – Tra gli altri impegni che l’esecutivo vuole assumere c’è la riforma del sistema dei medici di base e la discussione per il riconoscimento di forme di autonomia differenziata. Un passaggio anche sugli interventi per migliorare la gestione delle risorse idriche e su un vero e proprio ‘piano acqua’ definito ‘urgente’.
    ARMI ALL’UCRAINA – In politica estera Draghi ha rivendicato il posizionamento dell’Italia in Europa e nella Nato, ribadendo l’impegno per la pace ma anche la volontà di sostenere “in ogni modo” Kiev. Perché, “come mi ha ripetuto ieri al telefono il presidente Zelensky, armare l’Ucraina – ha spiegato – è il solo modo per permettere agli ucraini di difendersi”.
    GAS RUSSO E RIGASSIFICATORI – Obiettivo imprescindibile è andare avanti con le politiche volte a ridurre le importazioni di gas russo per ‘azzerarle entro un anno e mezzo’. Quindi: diversificazione delle fonti, sprint sulle rinnovabili e infrastrutture. A tal proposito, nel programma spicca l’istallazione dei due rigassificatori a Ravenna e Piombino, quest’ultimo da terminare entro la prossima primavera: ‘È una questione di sicurezza nazionale’, taglia corto Draghi. A livello europeo la linea è di continuare a battersi per ‘un tetto al prezzo del gas russo e per la riforma del mercato elettrico’. 

  • in

    Governo: Di Battista, qualcuno ha fegato di votare fiducia?

    “C’è davvero qualcuno con il fegato di votare la fiducia a Draghi?”. Si conclude con questa domanda un post scritto da Alessandro Di Battista su Facebook. “Ricapitoliamo le dichiarazioni del messia – scrive l’ex M5s con sarcasmo -. Il reddito di cittadinanza verrà modificato come dico io e soltanto io. Sempre più armi in Ucraina perché la NATO conta più della Costituzione. Salario minimo ok ma seguendo gli ordini europei e lavorando a braccetto con i sindacati che non vogliono minimamente perdere parte del potere che ancora gli resta. Sì ai rigassificatori perché dobbiamo comprare sempre più gas USA (costa di più ed ed è più inquinante ma tanto mica lo paga lui). Superbonus? Come direbbe Mimmo in Bianco Rosso e Verdone “Nonna, nonna m’hanno fatto un buono. Che vor dì, vor dì che…?” (Lascio a voi la risposta) E dopo tutto questo c’è davvero qualcuno con il fegato di votargli la fiducia?”. 

  • in

    Governo: Lo Russo, oltre 2mila firme a appello per Draghi

    (ANSA) – TORINO, 20 LUG – “Abbiamo superato quota 2.000: un
    sindaco italiano su quattro ha sottoscritto l’appello dei
    sindaci al presidente Draghi”. Ad annunciarlo in un tweet è il
    primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo, uno dei promotori
    dell’appello, sottoscritto inizialmente a partire da domenica da
    11 sindaci, per chiedere al premier, Mario Draghi, di proseguire
    il suo mandato.   
    “Una dimostrazione di compattezza senza precedenti in Italia
    – sottolinea Lo Russo -: speriamo il presidente possa
    accoglierla come ulteriore elemento utile a proseguire il
    lavoro”. (ANSA).   

  • in

    La crisi di governo: la cronaca della giornata in diretta – FOTO

    Ore 8.33 – “Dopo la crisi di governo causata dai 5 Stelle, dopo giorni di minacce e provocazioni, con decine di parlamentari che cambiano partito per salvare la poltrona e con un Pd che insiste a parlare di ius soli, ddl Zan e legge elettorale, invece di mettere al centro stipendi, bollette e lavoro, oggi si decide. E la Lega, unita e compatta, deciderà solo e soltanto per il bene e il futuro dell’Italia”. Così scrive su Twitter il segretario della Lega, Matteo Salvini in vista delle comunicazioni del premier Draghi attese stamattina al Senato. 
    Ore 9.14 – “Mi auguro che sia una buona giornata per il Paese”. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, deputato del M5s, arrivando al Senato per le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi, senza rispondere alle domande sulla posizione del Movimento.

  • in

    Draghi al bivio, sale la tensione tra i partiti. Il centrodestra di governo a Palazzo Chigi

    Draghi al bivio tra governo e crisi. Domani alle 9.30 le comunicazioni al Senato (fiducia in serata), giovedì alla Camera.
    Il premier Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi dopo l’incontro con il centrodestra di governo, presenti Matteo Salvini, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. Il rendez vous è stato organizzato con una telefonata tra Silvio Berlusconi e il presidente del Consiglio. Il vertice di centrodestra è riaggiornato a stasera, sempre a Villa Grande. Prevista domani alle 8.45 la riunione dei senatori di Forza Italia che si vedranno prima delle comunicazioni del premier.

    Agenzia ANSA

    Le comunicazioni del premier prima al Senato, poi alla Camera (ANSA)

    “L’ho scritto in una chat: ascolteremo il discorso di Draghi in aula domani. Trovo chiaro che se aprirà ai principali temi posti all’interno dei 9 punti da parte del Movimento 5 stelle, diventa ingiustificabile non confermare la fiducia”. Così il capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa, al termine della capigruppo di Montecitorio. “C’è una variabile, Draghi deve dire qualcosa”, ha aggiunto, e a chi gli domandava se si profila una scissione nel Movimento, ha risposto: “L’oggetto è cosa dirà Draghi e come si reagirà alle dichiarazioni di Draghi”.Le forze di centrodestra di governo riunite a Villa Grande intendono chiedere un incontro al premier Mario Draghi. “Incredulità del centrodestra di governo per le provocazioni del Pd: il premier non può gestire una crisi così complessa confrontandosi solo con il campo largo di Pd e 5 Stelle, a maggior ragione dopo una crisi causata dallo strappo di Giuseppe Conte e dalle provocazioni del Partito democratico”.Nella residenza romana di Silvio Berlusconi sono riuniti a pranzo, oltre a lui, il leader della Lega, Matteo Salvini e i suoi capogruppi parlamentari Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani e i capigruppi azzurri Paolo Barelli e Annamaria Bernini, Lorenzo Cesa e Antonio De Poli rispettivamente segretario e presidente dell’Udc e Maurizio Lupi di Noi con l’Italia. “All’inizio del vertice del centrodestra di governo è stato espresso sconcerto perché il presidente Mario Draghi ha ricevuto il segretario del Pd e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica. È quanto riferiscono fonti del centrodestra di governo.
    Draghi in mattinata ha ricevuto Letta a Palazzo Chigi e si è recato stamane al Quirinale per incontrare Mattarella.
    E’ in pressing il Pd, a tutti i livelli e con tutti i protagonisti di questi giorni. E’ quanto viene confermato da fonti dem. Parola chiave: continuità. In quest’ottica rientrerebbe la visita del segretario Pd, Enrico Letta, stamani a Palazzo Chigi. Sull’incontro dal Nazareno bocche cucitissime: “Non è il momento dell’improntitudine – viene spiegato – serve serietà”.

    Agenzia ANSA

    Domani Draghi al Senato, giovedì alla Camera. Nodo rimpasto (ANSA)

    Secondo quanto si apprende, intanto, dalla Lega, dalla riunione del leader Salvini con i suoi ministri e sottosegretari si conferma “grande compattezza: il partito è indisponibile a proseguire il lavoro con gli inaffidabili 5 Stelle e senza chiarezza. L’auspicio è garantire all’Italia soluzioni all’altezza, evitando che provocazioni, liti e figure inadatte blocchino il Paese”.
    “A sentire la stampa sembra che tutta Italia stia supplicando Draghi di rimanere, come se questo governo fosse nel cuore di tutti gli italiani. Pero’ poi la stessa stampa avverte che se si votasse stravincerebbe chi sta all’opposizione. Tipiche dissonanze cognitive della sinistra”. Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Ecco perché le stanno tentando tutte per evitare di tornare subito al voto…”, scrive poi sulla sua pagina Facebook Giorgia MELONI, postando un recente sondaggio di Swg che dà Fdi al 23,8 per cento. “Ecco spiegato perché la sinistra ha così paura delle elezioni”, si legge nel post dove campeggia una foto della leader di Fdi accanto alla recente rilevazione.
    “Dalle dimissioni di Draghi ad oggi sono successi due fatti politici clamorosi. Le manifestazioni e gli attestati di supporto al governo Draghi affinché possa restare in carica: oltre 1600 sindaci, la società civile, gli imprenditori, la comunità finanziaria e quella internazionale. Il direttivo della Camera del gruppo M5S, oggi partito di Conte, ha espresso la volontà di votare la fiducia al governo Draghi, al di là della volontà dei vertici”. Così il ministro Luigi Di Maio durante l’assemblea congiunta di Insieme per il Futuro.
    Domani si ripartirà da Palazzo Madama per quella che appare la giornata più dura dalla nascita del governo dell’ex banchiere centrale. Intanto si moltiplicano gli appelli e le prese di posizione a favore del premier.

    Agenzia ANSA

    “Le dimissioni di Mario Draghi da presidente del consiglio italiano dopo una spaccatura nel suo governo di unità nazionale annunciano una maggiore incertezza politica anche se venissero evitate le elezioni anticipate”. (ANSA)

    “I consumi rallentano, l’inflazione cresce, il conflitto in Ucraina continua e preoccupa la prospettiva delle restrizioni monetarie. In questo contesto, la crisi politica rischia di ripercuotersi pesantemente su quella economica. Serve, invece, la guida di Draghi e un’azione di governo sempre più efficace per gestire al meglio le risorse del PNRR, la legge di bilancio e le riforme strutturali che il Paese attende”. E’ quanto afferma il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati sulla congiuntura diffusi stamattina dalla Confederazione.
    La crisi di governo in Italia “non è una buona notizia, abbiamo grande rispetto per il lavoro eccezionale portato avanti dal presidente del Consiglio Mario Draghi”. Lo ha detto il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a una domanda sulla situazione politica italiana. “Per gestire le crisi che attraversiamo e in particolare quella energetica, serve continuità governativa e si spera che possa durare”, ha detto. “La continuità è ciò di cui abbiamo bisogno, perché i momenti che abbiamo di fronte sono complicati e dovremo mostrare molta unità e solidarietà”.
    “Ieri sera abbiamo superato le 1500 firme, siamo quasi a 1600” per l’appello dei sindaci al premier affinché rimanga in carica, e “probabilmente arriveremo a 2000 prima del discorso del presidente Draghi al Senato”. Così Dario Nardella, sindaco di Firenze, in collegamento con Omnibus su La7. “C’è un’adesione larghissima – ha aggiunto – che va da nord a sud, dal centrosinistra al centrodestra, e che nasce da una preoccupazione oggettiva, quella che noi viviamo ogni giorno sul territorio”. Per Nardella le tante firme dei sindaci sono “un dato sorprendente, mai vista una cosa del genere: evidentemente c’è un sentimento fortissimo”.

    Agenzia ANSA

    Per andare avanti in nome della stabilità (ANSA)

  • in

    Crisi di governo, la cronaca della giornata in diretta – FOTO

    Ore 21  –  Il premier Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi dopo l’incontro con il centrodestra di governo 
    Ore 19.39 – Il centrodestra di Governo, in tutte le sue componenti, si sta recando a Palazzo Chigi per incontrare il Presidente Mario Draghi. Ci saranno Matteo Salvini, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi. Il rendez vous è stato organizzato poco fa, con una telefonata tra Silvio Berlusconi e il premier. Il vertice di centrodestra è riaggiornato a stasera, sempre a Villa Grande.Ore 17.43 – “L’ho scritto in una chat: ascolteremo il discorso di Draghi in aula domani. Trovo chiaro che se aprirà ai principali temi posti all’interno dei 9 punti da parte del Movimento 5 stelle, diventa ingiustificabile non confermare la fiducia”. Così il capogruppo del M5s alla Camera, Davide Crippa, al termine della capigruppo di Montecitorio. “C’è una variabile, Draghi deve dire qualcosa”, ha aggiunto, e a chi gli domandava se si profila una scissione nel Movimento, ha risposto: “L’oggetto è cosa dirà Draghi e come si reagirà alle dichiarazioni di Draghi”.Ore 17.42 – La Borsa di Milano chiude tonica spinta dalle banche, in vista delle decisioni della Bce sui tassi d’interesse. A Piazza Affari si respira un clima positivo, in linea con gli altri listini europei, alla viglia dell’intervento di Mario Draghi alle Camere con il successivo voto di fiducia. L’ultimo indice Ftse Mib guadagna il 2,49% a 21.696 punti.Ore 16.40 – L’esito del voto di fiducia di domani al Governo “è altamente incerto, ma i recenti eventi sono negativi per il credito e aumentano il rischio di elezioni anticipate”. Anche se Draghi rimarrà premier, “l’attuazione delle politiche sarà più difficile in vista delle elezioni, in particolare per le politiche necessarie per sbloccare la terza rata dei fondi di risanamento dell’UE”.Lo scrive Moody’s secondo cui “Il governo potrebbe anche avere difficoltà a trovare un accordo sul bilancio 2023, che dovrà presentare alla Commissione europea entro ottobre, o su politiche per gestire i rischi legati alla dipendenza dell’Italia dal gas russo”Ore 16.31 – “Incredulità del centrodestra di governo, che si sta confrontando a Villa Grande, per le provocazioni del Pd: il premier non può gestire una crisi così complessa confrontandosi solo con il campo largo di Pd e 5 Stelle, a maggior ragione dopo una crisi causata dallo strappo di Giuseppe Conte e dalle provocazioni del Partito democratico”. Si apprende da fonti del centrodestra di governo.Ore 15.59 – Le forze di centrodestra di governo riunite a Villa Grande, secondo quanto si apprende, intendono chiedere un incontro al premier Mario Draghi. Il vertice è ancora in corso.Ore 14.29 – “Dalle dimissioni di Draghi ad oggi sono successi due fatti politici clamorosi. Le manifestazioni e gli attestati di supporto al governo Draghi affinché possa restare in carica: oltre 1600 sindaci, la società civile, gli imprenditori, la comunità finanziaria e quella internazionale. Il direttivo della Camera del gruppo M5S, oggi partito di Conte, ha espresso la volontà di votare la fiducia al governo Draghi, al di là della volontà dei vertici”. Così il ministro Luigi Di Maio durante l’assemblea congiunta di Insieme per il Futuro.
    Ore 14.23 – “All’inizio del vertice del centrodestra di governo è stato espresso sconcerto perché il presidente Mario Draghi ha ricevuto il segretario del Pd e non i leader degli altri partiti della maggioranza, dopo che, peraltro, era stata chiesta una verifica politica. È quanto riferiscono fonti del centrodestra di governo riuniti a Villa Grande.
    Ore 13.54 – Al via il vertice delle forze di centrodestra che sostengono il governo Draghi, a Villa Grande. Nella residenza romana di Silvio Berlusconi sono riuniti a pranzo, oltre a lui, il leader della Lega, Matteo Salvini e i suoi capogruppi parlamentari Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani e i capigruppi azzurri Paolo Barelli e Annamaria Bernini, Lorenzo Cesa e Antonio De Poli rispettivamente segretario e presidente dell’Udc e Maurizio Lupi di Noi con l’Italia.
    Ore 13.22 – “Ecco perché le stanno tentando tutte per evitare di tornare subito al voto…”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Giorgia MELONI, postando un recente sondaggio di Swg che dà Fdi al 23,8 per cento. “Ecco spiegato perché la sinistra ha così paura delle elezioni”, si legge nel post dove campeggia una foto della leader di Fdi accanto alla recente rilevazione.
    Ore 12.34 – Continua il pressing del Pd, a tutti i livelli e con tutti i protagonisti di questi giorni, su Mario Draghi, affinché scelga di restare alla guida del governo. E’ quanto viene confermato da fonti dem. Parola chiave: continuità. In quest’ottica rientrerebbe la visita del segretario Pd, Enrico Letta, stamani a Palazzo Chigi. Sull’incontro dal Nazareno bocche cucitissime: “Non è il momento dell’improntitudine – viene spiegato – serve serietà”
    Ore 12.22 – L’incontro di questa mattina tra Sergio Mattarella e Mario Draghi rientra nelle consuete interlocuzioni tra presidente e premier, tanto più in fasi delicate come l’attuale, e all’indomani del viaggio in Algeria. Lo sottolineano fonti del Quirinale.
    Ore 12.13 – “A sentire la stampa sembra che tutta Italia stia supplicando Draghi di rimanere, come se questo governo fosse nel cuore di tutti gli italiani. Pero’ poi la stessa stampa avverte che se si votasse stravincerebbe chi sta all’opposizione. Tipiche dissonanze cognitive della sinistra”. Lo scrive su Twitter il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
    Ore 12.03 – Piazza Affari gira in positivo (Ftse Mib +0,4% a 21.252 punti) dopo la conferma del tasso d’inflazione nell’Eurozona. In calo a 203,3 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano che arretra di 0,2 punti al 3,271%.
    Ore 11.58 – La crisi di governo in Italia “non è una buona notizia, abbiamo grande rispetto per il lavoro eccezionale portato avanti dal presidente del Consiglio Mario Draghi”. Lo ha detto il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, rispondendo a una domanda sulla situazione politica italiana. “Per gestire le crisi che attraversiamo e in particolare quella energetica, serve continuità governativa e si spera che possa durare”, ha detto. “La continuità è ciò di cui abbiamo bisogno, perché i momenti che abbiamo di fronte sono complicati e dovremo mostrare molta unità e solidarietà”.
    Ore 11.50 – Secondo quanto si apprende dalla Lega, dalla riunione del leader Salvini con i suoi ministri e sottosegretari si conferma “grande compattezza: il partito è indisponibile a proseguire il lavoro con gli inaffidabili 5 Stelle e senza chiarezza. L’auspicio è garantire all’Italia soluzioni all’altezza, evitando che provocazioni, liti e figure inadatte blocchino il Paese”.
    Ore 11.25 – Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è recato stamane al Quirinale per incontrare il presidente Mattarella.
    Ore 10.31 – E’ previsto un vertice del centrodestra di governo all’ora di pranzo a Villa Grande, dove il leader di FI Silvio Berlusconi alloggia a Roma.
    Ore 10.16 – È iniziata alla Camera la riunione del leader leghista Matteo Salvini con ministri, sottosegretari, capigruppo e vicesegretari del suo partito.
    Ore 10.15 – Il segretario del Pd Enrico Letta, questa mattina è stato a palazzo Chigi, a colloquio con il premier Mario Draghi.
    Ore 9.57 – “Le dimissioni di Mario Draghi da presidente del consiglio italiano dopo una spaccatura nel suo governo di unità nazionale annunciano una maggiore incertezza politica anche se venissero evitate le elezioni anticipate”. Lo afferma l’agenzia di rating Fitch in una nota. “Le implicazioni di breve termine per la politica economica e di bilancio dipendono dagli esiti politici, ma è probabile che le riforme strutturali e il risanamento di bilancio diventino più impegnativi”, aggiunge.
    Ore 9.30 – “I consumi rallentano, l’inflazione cresce, il conflitto in Ucraina continua e preoccupa la prospettiva delle restrizioni monetarie. In questo contesto, la crisi politica rischia di ripercuotersi pesantemente su quella economica. Serve, invece, la guida di Draghi e un’azione di governo sempre più efficace per gestire al meglio le risorse del PNRR, la legge di bilancio e le riforme strutturali che il Paese attende”. E’ quanto afferma il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, commentando i dati sulla congiuntura diffusi stamattina dalla Confederazione.
    Ore 9.03 – Indice FTSE-MIB -0,78% a quota 21.003,45 in apertura.
    Ore 9.03 – “Ieri sera abbiamo superato le 1500 firme, siamo quasi a 1600” per l’appello dei sindaci al premier affinché rimanga in carica, e “probabilmente arriveremo a 2000 prima del discorso del presidente Draghi al Senato”. Così Dario Nardella, sindaco di Firenze, in collegamento con Omnibus su La7.