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    Berlusconi: “Indignato dalla mistificazione del Pd, Mattarella garante”

    “Sono amareggiato, e per una volta permettetemi di dire anche profondamente indignato, per la mistificazione in atto da parte della sinistra delle mie parole sul presidente Mattarella. Evidentemente al Pd e al suo leader non rimangono altri mezzi che quello di falsificare la realtà”. Lo scrive Silvio Berlusconi su Facebook dopo le polemiche sul presidenzialismo. “È palesemente assurdo imputarmi un atteggiamento ostile verso il presidente Mattarella – prosegue – al quale ho sempre manifestato, in pubblico e in privato, rispetto istituzionale e stima personale”. E aggiunge che “sarà il garante autorevole di un’ordinata transizione”.

       

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    Salvini a Villa Certosa da Berlusconi

    “Con Matteo Salvini abbiamo parlato del programma del centrodestra e di come rilanciare l’Italia: taglio delle tasse, pensioni più dignitose, grandi opere pubbliche, sicurezza e tanto altro ancora. Il 25 settembre è importante andare a votare e votare Forza Italia”. Lo scrive su Instagram il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi postando una foto insieme al leader leghista, in Sardegna. I due si stringono la mano sorridenti.Anche Matteo Salvini posta la stessa foto insieme a Silvio Berlusconi, cha ha incontrato in Sardegna a margine di un’iniziativa elettorale della Lega. “Pomeriggio di lavoro con l’amico Silvio – scrive il segretario su Facebook ricalcando, nel contenuto, il post del presidente di FI pubblicato sui social – Abbiamo parlato di come rilanciare l’Italia: taglio delle tasse, pensioni più dignitose, grandi opere pubbliche, sicurezza e tanto altro ancora. Il 25 settembre, finalmente, la parola tornerà agli italiani”.

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    Elezioni, polemiche su Berlusconi. Letta: 'Da destra preavvisi di sfratto al Colle'. Il Cav: 'Mai attaccato Mattarella'

    Il sogno di un presidente della Repubblica eletto direttamente dagli italiani, e non dal Parlamento, solletica di nuovo Silvio Berlusconi che lo rimette in gioco alle 8 di mattina: “Spero che la riforma costituzionale sul presidenzialismo si farà”, ammette a Radio Capital. Ed evoca le dimissioni di Sergio Mattarella, come passo necessario se la riforma passasse. Senza escludere che Mattarella potrebbe risalire al Colle, se fosse il più votato dai cittadini. Ma a un mese dalle politiche, per il leader di Forza Italia, è come toccare fuoco. La miccia esplode all’istante e divide aspramente gli schieramenti. E se il centrosinistra lancia l’allarme rosso per la Costituzione in pericolo, gli alleati del Cavaliere restano in imbarazzo probabilmente per i toni irrituali rispetto al capo dello Stato e per i tempi, condizionati dalla competizione elettorale. Il presidenzialismo, in realtà, non è una novità nel centrodestra. Non lo è per FI, che scommette sulla riforma dal ’95, come ricorda Berlusconi stesso. E tanto meno per Giorgia Meloni, fiera sponsor del ‘presidente degli italiani’ e che alla fine la spunta sul programma di coalizione, riuscendo a metterlo per iscritto al terzo punto (ma semplicemente come impegno all'”elezione diretta del presidente della Repubblica”). Eppure, oggi a difendere l’uscita del Cavaliere si espone solo il suo partito e l’ex azzurro, Maurizio Lupi di Noi con l’Italia. Fra i big di Lega e Fratelli d’Italia, invece, cala il silenzio. A parte Meloni, che conferma l’utilità della riforma definita “seria ed economica”, perché “grazie alla stabilità si riesce a dare fiducia agli investitori”. Nulla di più. E ancor più prudente è il senatore di FdI, Ignazio La Russa: “Non voglio polemizzare con Berlusconi, ma credo che sia prematuro discutere oggi del tema di Mattarella”. Ma le reazioni non si fermano. E sfiorano l’irritazione nel commento della terza carica dello Stato. “Il nostro presidente della Repubblica ha un mandato di sette anni – rammenta il presidente della Camera, Roberto Fico – Qualcuno se ne dovrebbe fare una ragione e non trascinare le istituzioni nella campagna elettorale”. Fino al crescendo dell’Anpi: “L’accoppiata presidenzialismo-autonomia differenziata, frutto dell’accordo Meloni-Salvini-Berlusconi, scardina la Costituzione”, denuncia il numero uno dei partigiani Gianfranco Pagliarulo profetizzando la “rottura dell’unità nazionale”.

    #Berlusconi non è più in sé. E agli elettori di Forza Italia dico: non seguitelo sulla strada della distruzione delle Istituzioni per appagare le sue voglie. pic.twitter.com/RfnRIykjei
    — Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 12, 2022

    Tra i politici, il primo ad agitarsi apertamente è Enrico Letta: “Dimostra che la destra è pericolosa per il paese”, denuncia il segretario dem che parla quasi in contemporanea a Berlusconi, su Radio uno. Nel pomeriggio aggiunge un tassello alla ricostruzione: “Questa è una destra che vuole sfasciare il sistema perché, dopo aver fatto cadere il governo Draghi, è un preavviso di sfratto”, spiega alla Stampa. Fino a interpretare le parole del Cavaliere come “un’evidente autocandidatura” al Quirinale. Berlusconi nega assolutamente e in radio svicola così: “Parliamo delle cose di adesso”. Tuttavia, il ‘Caimano’ – come torna a chiamarlo Nicola Fratoianni di Sinistra italiana – non convince i rivali. Non lo fa nemmeno con la precisazione diffusa qualche ora dopo: “Non ho mai attaccato il presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni”, mette agli atti. Poi la difesa: “Ho solo detto una cosa ovvia e scontata, e cioè che, una volta approvata la riforma costituzionale sul presidenzialismo, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo capo dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella”. Inutile per Letta, convinto che al contrario sia “una conferma di quello che ha detto e che voleva dire” e che comunque per l’Italia il presidenzialismo “è un errore profondo”.

    Elezioni, la Lega deposita il simbolo. Calderoli: ‘Dichiarazione Berlusconi? Non si verifichera”

    Non va per il sottile nemmeno Luigi Di Maio: “Adesso capiamo che vuole fare il presidenzialismo per buttare giù Mattarella – attacca direttamente il Cav – Non c’è niente di moderato in questo. Sta venendo fuori la maschera del centrodestra, a loro non sta bene nemmeno avere il garante della Costituzione”. Usa la stessa metafora della “maschera” il leader del Movimento 5 stelle: per Giuseppe Conte, la riforma proposta dal centrodestra “prefigura un semplice un accordo spartitorio: Giorgia Meloni premier, Matteo Salvini vicepremier e ministro dell’interno”. E conclude: “Non permetteremo che le istituzioni siano piegate alle fameliche logiche spartitorie delle forze di destra”. Il più tranchant, al limite del garbo, è il tweet di Carlo Calenda: “Non credo che Berlusconi sia più in se”. E gli consiglia: “Non è Mattarella a doversi dimettere, ma tu a non dover essere eletto”.

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    Fatwa e taglia, la maledizione dei 'Versi Satanici'

    ‘I Versi Satanici’ è di certo il libro più noto di Salman Rushdie, ma anche quello che gli ha rovinato la vita. Dopo la sua pubblicazione, e la fatwa dell’ayatollah Khomeini, che per le sue allusioni lo giudicò blasfemo verso l’Islam, Rushdie è stato costretto dal 1989 a vivere nell’ombra, e nella paura.    In realtà nella sua lunga carriera letteraria Rushdie ha prodotto molti libri, tra cui dei veri capolavori, come “I figli della mezzanotte”, ovvero della mezzanotte del 15 agosto 1947, giorno della dichiarazione dell’indipendenza dell’India.    Un racconto che si ricollega alle sue origini. Rushdie è infatti nato a Bombay, il 19 giugno 1947, anche se poi è cresciuto a Londra, dove si è trasferito all’età di 14 anni, per poi studiare all’Università di Cambridge.    Ma ‘I Versi Satanici’ oltre a condizionare la vita al suo autore ha anche causato la morte di molte persone in tutto il mondo: cinquantanove, secondo Bbc News, tra traduttori assassinati e persone rimaste uccise durante le manifestazioni di protesta e le contromanifestazioni di sostegno, nonché quelle di condanna per la censura imposta al volume in alcuni Paesi. In Italia nel 1991 venne pugnalato nella sua abitazione milanese Ettore Capriolo, traduttore del libro, fortunatamente non a morte. Da allora Rushdie, che si dichiara ateo, si è abituato a vivere sotto scorta, nascosto al resto del mondo per circa un decennio. Poi, a poco a poco ha iniziato a riemergere. Nel 2004 si è nuovamente sposato, per la quarta volta, con la modella ed attrice indiana Padma Lakshmi, dalla quale però si è separato nel 2007. Nel 2015 ha aperto la Fiera del libro di Francoforte, evento che ha provocato il boicottaggio da parte dell’Iran.    Il governo iraniano, in maniera ambigua nel 1998 aveva affermato che non avrebbe più sostenuto la fatwa, ma molte organizzazioni iraniane hanno invece continuato a raccogliere fondi per una ‘taglia’ sulla sua testa, da aggiungere ai circa 3 milioni di dollari originariamente offerti da Khomeini nel 1989 per la sua esecuzione.    E le cose non sono poi cambiate dopo la morte di Khomeini.    L’ayatollah Ali Khamenei, guida suprema iraniana, ha infatti rinnovato la fatwa nel 2017, e nel 2019, in occasione del ‘trentennale’, via Twitter ha scritto: “Il verdetto dell’Imam Khomeini riguardo a Salman Rushdie si basa su versi divini e, proprio come i versi divini, è solido e irrevocabile”.   

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    Afghanistan: Intersos, crisi umanitaria mai così grave

    (ANSA) – ROMA, 12 AGO – É passato un anno dalla presa del
    potere dei talebani, il 15 agosto del 2021, e l’Afghanistan vive
    in una crisi che negli ultimi mesi si è aggravata in modo
    drammatico. Lo denuncia Intersos in una nota, in cui sottolinea
    che nel Paese sette milioni di persone oggi vivono sull’orlo
    della fame; mancano le strutture e il personale sanitario; i
    prezzi dei beni di prima necessità sono aumentati del 40% dallo
    scorso agosto, la moneta ha drasticamente perso valore rispetto
    al dollaro e la crisi di liquidità, insieme al taglio dei fondi
    internazionali sta rendendo più difficile l’arrivo gli aiuti
    umanitari.   
    Nei primi sei mesi del 2022, l’ospedale provinciale della
    provincia afghana di Zabul – dove gli operatori e i sanitari di
    Intersos lavorano – ha registrato un aumento del 70% nel numero
    di bambini malnutriti ricoverati rispetto allo stesso periodo
    dell’anno precedente: una chiara indicazione dell’impatto
    catastrofico che la crisi economica, il congelamento dei beni
    dell’Afghanistan e la sospensione dei finanziamenti per lo
    sviluppo stanno avendo su alcuni dei cittadini più vulnerabili.   
    Se i fondi per lo sviluppo non torneranno in Afghanistan e
    se l’economia non riceverà una spinta urgente – avverte Intersos
    – il sistema sanitario, già sovraccarico, sarà messo in
    ginocchio e la crisi della fame che sta attanagliando la nazione
    porterà ancora più bambini sulla soglia della morte.   
    Intersos esorta i Paesi donatori a finanziare interamente
    l’appello delle Nazioni Unite di 4.4 miliardi di dollari per
    l’Afghanistan, per consentire agli operatori umanitari di
    rispondere ai crescenti bisogni della popolazione.   
    Tuttavia l’assistenza umanitaria da sola non può sostituire
    un’economia funzionante. Per questo Intersos chiede alla
    comunità internazionale e ai Talebani di trovare un modo per
    rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione. Un modo
    chiaro per farlo sarebbe quello di restituire i beni congelati
    dell’Afghanistan alla banca centrale del Paese e che i governi
    statunitense e polacco consegnino all’Afghanistan la valuta
    afghana stampata che è stata acquistata e pagata dal precedente
    governo lo scorso anno. Queste due misure affronterebbero la
    crisi di liquidità e consentirebbero alle persone di accedere ai
    propri risparmi, alle imprese di riaprire e alle persone di
    trovare lavoro. (ANSA).   

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    Elezioni, Youtrend il terzo Polo non è determinante nei collegi uninominali

    L’alleanza di centro tra Azione e Italia Viva potrebbe non cambiare di molto i risultati elettorali nei collegi uninominali all’indomani del voto, secondo i sondaggi. E potrebbe spostare gli equilibri ancora più a vantaggio del centrodestra. E’ quanto emerge dalla rilevazione realizzata da YouTrend, in collaborazione con Cattaneo Zanetto & Co., la prima che tiene conto del neonato terzo polo.
    Secondo lo studio, alla Camera sono 14 i collegi dove oggi il vantaggio del centrodestra sul centrosinistra è inferiore alla percentuale di cui è accreditato il terzo polo: sono concentrati soprattutto nelle grandi città (Roma, Milano, Torino e Genova) e in Toscana. In questi collegi, la spaccatura fra il centrosinistra e il ticket Calenda-Renzi porterebbe acqua al mulino di Meloni, Salvini e Berlusconi, sottraendo, quindi, voti al centro sinistra e creando un divario ancora maggiore tra le due coalizioni.
    Al Senato, dove i collegi uninominali sono più grandi, sono solo 5 i collegi dove il terzo polo sarebbe decisivo a favore del centrodestra: a Roma, in Toscana e in Romagna.Il cosiddetto ‘terzo Polo’ formato da Azione di Carlo Calenda e da Italia Viva di Matteo Renzi potrebbe cambiare gli equilibri di molti collegi uninominali”. A sostenerlo è la nuova simulazione sui collegi uninominali del Rosatellum pubblicata oggi da YouTrend in collaborazione con Cattaneo Zanetto & Co.. , secondo la quale questa alleanza “porta novità molto interessanti sul possibile esito delle elezioni del 25 settembre”.

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    Sinodo: il Papa coinvolge la rete con “missionari digitali”

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 12 AGO – Il Papa, nel processo
    di ascolto avviato con il Sinodo, coinvolge la rete attraverso i
    “missionari digitali”.   
    “Papa Francesco vuole ascoltare anche il ‘sesto continente’,
    cioè quello digitale, per il prossimo Sinodo dei vescovi.   
    Abbiamo sempre tante cose da dire sui social e questa è
    l’occasione vera per farlo. Non importa che tu sia credente, non
    importa che tu sia cattolico”, scrive su Facebook una di questi
    missionari scelti per questa missione, suor Naike Monique Borgo.   
    L’invito è quello di compilare un questionario nel quale si
    misurerà il rapporto della gente con la Chiesa, con tutte le sue
    criticità. I ‘missionari digitali’ saranno attivi nella rete con
    messaggi in diverse lingue tra le quali l’italiano, l’inglese,
    il francese, lo spagnolo, il portoghese, filippino, indi. Ma il
    progetto è in via di sviluppo. L’obiettivo è intercettare le
    persone che la Chiesa non potrebbe intercetta diversamente. A
    coordinare il progetto è monsignor Lucio Adriàn Ruiz, segretario
    del Dicastero per la Comunicazione.   
    Il “sesto continente”, quello digitale, avrà anche una
    rappresentanza al Sinodo dei vescovi. (ANSA).   

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    Elezioni, Berlusconi: 'Con ok a presidenzialismo via Mattarella e voto'

    “Io spero che la riforma costituzionale sul presidenzialismo si farà. E’ dal ’95 che ho proposto un sistema presidenziale” per l’Italia. Un sistema “perfettamente democratico che la democrazia la esalta consentendo al popolo di scegliere direttamente da chi essere governato”. Lo ha detto il leader di Fi, Silvio Berlusconi a Radio Capital aggiungendo – rispondendo ad una domanda – che “se la riforma entrasse in vigore sarebbero necessarie le dimissioni” di Mattarella “per andare all’elezione diretta di un capo dello Stato che, guarda caso, potrebbe essere anche lui”.
    “Ho accolto la richiesta di essere candidato in prima persona e guiderò la campagna con la stessa dedizione, lo stesso amore di quando sono sceso in campo 28 anni fa”, ha detto ancora Berlusconi. Berlusconi ha poi escluso con forza che nella sua candidatura al Senato si nasconda un sentimento di rivalsa o di vendetta: “Rivincita? No, non penso alle vendette. Allora è stata la sinistra a cacciarmi sulla base di una sentenza di frode fiscale di 7 milioni quando quell’anno avevo pagato 550 milioni di tasse. Hanno utilizzato la legge Severino in modo contrario alla Costituzione”, ha concluso.
    “Questa dichiarazione è la dimostrazione di quello che noi diciamo: per battere la destra l’unica alternativa è votare la coalizione che è nata attorno al Pd. Lui dice che se vince vuole cambiare la Costituzione in senso peggiorativo” e “attacca Mattarella mentre noi lo difendiamo. Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il paese”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta a Radio Anch’io aggiungendo: “se oggi c’è un punto di unità nel paese è Mattarella e ora dopo aver fatto cadere Draghi vogliono fare cadere Mattarella”.
    “Berlusconi ha proposto la flat tax dal suo punto di vista – ha aggiunto Letta -: una tassa piatta uguale per tutti proposta da un miliardario non è che ci vuole molto a capire chi se ne avvantaggia. Se ne avvantaggia un miliardario e quelli come lui. Questa è la cosa più anticostituzionale, la nostra Costituzione all’articolo 53 dice che tutti devono contribuire alle spese pubbliche secondo le proprie capacità, il nostro sistema è improntato ai criteri di progressività quindi chi è più ricco paga di più e chi è povero paga di meno, la flat tax è l’esatto contrario di questo”. 
    “Berlusconi ha dichiarato una cosa inquietante sul presidenzialismo, ha detto ‘Mattarella si deve dimettere’ –  ha detto il ministro degli Esteri e leader di Impegno civico, Luigi Di Maio, ospite di ’24 Mattino’, su Radio 24 -. Che il presidenzialismo fosse nel programma del centrodestra lo sapevamo da tempo Berlusconi voleva fare il Presidente della Repubblica non c’è riuscito. Adesso capiamo che vuole fare il presidenzialismo per buttare giù Mattarella. Non c’è niente di moderato in questo. Sta venendo fuori al maschera del centrodestra, a loro non sta bene nemmeno avere il garante della Costituzione”.