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    Gualtieri, Stancanelli nuovo Capo Gabinetto di Roma

    (ANSA) – ROMA, 20 AGO – Alberto Stancanelli prenderà il posto
    di Albino Ruberti. “Ho chiesto al dottor Alberto Stancanelli,
    consigliere della Corte dei Conti, di assumere l’incarico di
    Capo di Gabinetto del Sindaco di Roma Capitale e lo ringrazio
    per aver accettato la mia proposta”. Così il sindaco Roberto
    Gualtieri. “Procederò oggi stesso a richiedere l’autorizzazione
    al Presidente della Corte dei Conti per rendere formalmente
    operativo quanto prima il nuovo incarico”.   
    “Ringrazio ancora Albino Ruberti per lo straordinario lavoro
    svolto in questi mesi”, sottolinea. “Alberto Stancanelli è un
    tecnico esperto, che conosce a fondo l’amministrazione di Roma
    Capitale e con cui ho avuto modo di collaborare in modo
    eccellente nella sua attuale veste di Capo di Gabinetto del
    ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili
    Enrico Giovannini, e prima della ministra Paola De Micheli, e
    anche per questo gli avevo già conferito l’incarico di
    consulente giuridico del Sindaco”, spiega Gualtieri. “Nella sua
    qualità di consulente giuridico del Sindaco, nelle more della
    formale autorizzazione da parte della Corte dei Conti per il
    nuovo incarico, il Consigliere Stancanelli avrà una prima
    riunione di lavoro con il vicecapo di Gabinetto vicario De
    Bernardini già domani pomeriggio”, aggiunge. (ANSA).   

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    Tecnici Senato, impossibile ridurre il debito al 60% del Pil

        Ci sono vari strade “per superare l’attuale rigidità delle regole imposte dal Patto di Stabilità e Crescita”. Una di queste è “l’eliminazione dell’obiettivo del 60% debito/PIL, che è arbitrario e introduce un indesiderabile inasprimento della politica fiscale”: lo scrivono i tecnici del Servizio Bilancio del Senato, nell’ultimo dossier elaborato che riguarda la riforma delle regole Ue.
    Secondo gli esperti “è quasi impossibile ridurre il debito al 60% del PIL nei prossimi decenni, per l’euro zona e per molti dei suoi Stati membri”.   

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    Mons. Pizzaballa, i palestinesi si sentono abbandonati

       “Sul piano politico e sociale israeliani e palestinesi sono accomunati dalla mancanza di fiducia: nessuno si fida già di nessuno e nessuno vuole già sentire parlare del processo di pace dopo il fallimento. La politica in entrambi i lati del muro è debole, mancano leadership e visione, e a Gaza ci sono due milioni di persone rinchiuse nella povertà di una piccolissima striscia di terra senza acqua e luce. In Cisgiordania l’espansione degli insediamenti rende sempre più labile la prospettiva di un accordo. C’è la coscienza tra i palestinesi di essere stati abbandonati dalla comunità internazionale che non si occupa già di loro che sono rimasti soli a lottare per il loro Paese, per la Palestina. In questo contesto si lavora per Giustizia e pace dando una parola di verità, ma che dia anche fiducia e superi la rassegnazione e la ribellione”. Lo dice il Patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Giovanni Battista Pizzaballa, intervenendo all’incontro inaugurale del Meeting di Rimini.    “Parlare di pace e giustizia in Terra Santa è sempre faticoso: sia per eludere la retorica sia perchè Giustizia e pace sembrano un miraggio lontano che lascia negli animi sfiducia ma anche ribellione e rassegnazione”, sostiene, aggiungendo che “l’impegno per la giustizia e la pace devono essere la prima ed immediata espressione della vita di fede.    Difendere i diritti di Dio significa anche difendere i diritti dell’uomo. Non si può parlare di giustizia e pace dal punto di vista cristiano senza parlare di perdono. Non si piò pensare a un futuro sereno se non si libera la storia dall’enorme bagaglio di ingiustizie del passato. Non si tratta di dimenticare, ma sarà difficile costruire un futuro sereno se si pone alla base della propria identità nazionale e sociale l’essere vittima. In questo il perdono è fondamentale”, conclude.    

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    Papa: vede Riccardi, preoccupazione per conflitto in Ucraina

    (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 20 AGO – Questa mattina Papa
    Francesco ha ricevuto in udienza il fondatore della Comunità di
    Sant’Egidio Andrea Riccardi. A quanto si apprende, tra i temi
    del colloquio in primo piano la preoccupazione per la guerra in
    Ucraina, giunta ormai a sei mesi dal suo inizio, per le vittime
    che ha provocato e il futuro delle famiglie che sono state
    costrette ad abbandonare il loro paese. Anche per gli altri
    conflitti che continuano in diverse parti del mondo, si è
    sottolineata l’importanza del ruolo che possono svolgere le
    religioni a favore della pace e la necessità di moltiplicare
    l’impegno per l’accoglienza ai rifugiati con il sistema dei
    corridoi umanitari. (ANSA).   

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    Il Times: “Calabria hub della mafia”. Occhiuto: “Pronto a denunciare”

    “Per ‘The Times’ la Calabria è l’hub della mafia. Un titolo (poi modificato) sconcertante, intriso di banali stereotipi, ad un articolo che racconta l’accordo con i medici cubani. La nostra Regione è stanca di questi luoghi comuni. Sono pronto a denunciare il giornale britannico”. Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria in merito al titolo che, nella prima versione, era “Il cuore della mafia assume medici cubani”.

    To replace Italian doctors put off by red tape, incompetent, politically appointed local managers, corruption and mafia clans which fix contracts, Calabria is to fly in nearly 500 Cuban medicshttps://t.co/vDwByECDGY
    — Tom Kington (@tomkington) August 19, 2022

     

    Per @thetimes la Calabria è l’hub della mafia. Un titolo (poi modificato) sconcertante, intriso di banali stereotipi, ad un articolo che racconta l’accordo con i medici cubani. La nostra Regione è stanca di questi luoghi comuni. Sono pronto a denunciare il giornale britannico pic.twitter.com/CCS3R47E5L
    — Roberto Occhiuto (@robertoocchiuto) August 19, 2022

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    Elezioni, Salvini: “La Russia non influirà”. Di Maio: “Complice di ingerenze”

    “Chiuse le candidature della Lega negli uninominali del Senato: le donne sono il 56%. Gli altri promettono e litigano, la Lega fa i fatti”: lo scrive su Twitter il segretario della Lega Matteo Salvini, che si trova nella sede del partito in via Bellerio a Milano.
    “Dopo aver donato il sangue, vado in ufficio e oggi chiudiamo le liste. E penso che saranno delle belle liste. Io sarò orgogliosamente candidato nella mia Milano. Mi chiedono di candidarmi anche in altre Regioni, dalla Calabria, alla Puglia, alla Sicilia, alla Calabria, al Lazio”: aveva detto Salvini in mattinata. “Io penso alla squadra e la squadra è il centrodestra che è vincente e compatto, mentre la sinistra è divisa in quattro. E poi io ho sempre l’ambizione, la speranza e la convinzione che la Lega possa essere il traino di questa squadra di centrodestra”. “Com’è giusto che sia – ha aggiunto – chi prende un voto in più avrà l’onore di prendere per mano questo Paese”. Però “lasciamo scegliere gli italiani – ha concluso Salvini – non qualche giornalista o qualche sondaggista. Gli italiani il 25 settembre sceglieranno e io penso che sceglieranno bene”.
    “Stiamo preparando una proposta concreta e definitiva di flat tax, di taglio delle tasse. Oggi una tassa al 15% aiuta già 2 milioni di lavoratrici e lavoratori con partita Iva, il progetto della Lega è di estendere questa tassa al 15% ad altri lavoratori autonomi e nei prossimi mesi anche ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e alle famiglie. Il costo è sostanzialmente identico a quello del reddito di cittadinanza”, ha spiegato Salvini durante un punto stampa a Milano.
    “Non vado in Russia da anni e non ho contatti con politici russi da anni. Mi occupo di Italia. Spero che la sinistra non passi 30 giorni a parlare di altro, di marziani o di insulti”, ha dichiarato Salvini. “Al governo – ha aggiunto – ben prima di me qualcuno che ha fatto affari e accordi commerciali con la Russia c’è e penso proprio alla sinistra”. Invece, ha concluso Salvini incalzato dai cronisti sui rapporti con Mosca, “io non ho mai stretto accordi economici di nessun tipo con nessuno”.
    “La Russia non influirà minimamente sul voto degli italiani. Sceglieranno operai casalinghe, studenti e pensionati con la loro testa. Se veramente a sinistra c’è qualcuno che pensa che i paesi stranieri possano condizionare il voto degli italiani manca di rispetto agli italiani”: ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Milano, rispondendo ai cronisti che chiedevono conto delle dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio di sicurezza della federazione russa Dmitri Medvedev che aveva invitato gli europei a “punire” i loro governi alle elezioni. “Lasciamo che votino gli italiani”, ha concluso Salvini.
    Immediata la replica di Di Maio: “È stato Putin a dirti che non ci saranno influenze russe sulle nostre elezioni? I tuoi contatti con la Russia sono evidenti. Penso a quando volevi farti pagare il viaggio a Mosca in rubli dall’ambasciata russa, oppure a quando i tuoi uomini avevano contatti con esponenti russi, come letto nei giorni scorsi in un’inchiesta de La Stampa, discutendo delle possibili dimissioni dei ministri leghisti. Il rischio c’è e le continue ingerenze nella politica italiana di esponenti russi lo confermano. La tua timidezza nel prendere le distanze dalle gravi minacce di esponenti russi ti rende complice di queste ingerenze”. Così Di Maio a Salvini

       

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    Copasir, ritardo contrasto disinformazione e ingerenze

    (ANSA) – ROMA, 19 AGO – In Italia si ravvisa “una sostanziale
    debolezza degli interventi per il contrasto alla disinformazione
    e alle diverse forme di ingerenza. Un chiaro deficit e ritardo
    del nostro Paese rispetto ad impegni, strumenti, strategie e
    misure che da diverso tempo sono già operativi tanto nel
    contesto internazionale”. E’ uno dei punti sottolineato dal
    Copasir nella relazione al Parlamento, approvata oggi, come
    riferisce il presidente del Comitato Adolfo Urso, sollecitando
    “un maggiore impegno del nostro Paese – di tutti i soggetti e le
    autorità a vario titolo coinvolte – in questo campo anche non
    escludendo possibili interventi” legislativi e normativi.   
    La Relazione è in tutto composta da 12 capitoli che
    riguardano i principali dossier affrontati dal Comitato: la
    sicurezza nazionale nel settore economico, la sfida dei sistemi
    autoritari alle democrazie occidentali, l’avanguardia della
    guerra ibrida: la macchina di disinformazione, la propaganda, il
    condizionamento e le ingerenze straniere, la guerra della Russia
    in Ucraina e la sfida della Cina all’Occidente. Il Mediterraneo
    allargato priorità nazionale, i nuovi domini bellici:
    cyberspazio e aerospazio, la governance della sicurezza,
    l’azione di controllo messa in campo dal Comitato e infine
    l’ultimo capitolo con le indicazioni al Parlamento. (ANSA).   

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    Bufera sul candidato Pd Raffaele La Regina: “Mai messo in dubbio Israele”

    E’ bufera su Raffaele La Regina, il 29enne candidato del Pd alle prossime elezioni, dopo che il Giornale ha pubblicato un articolo citando alcuni post su Facebook in cui La Regina ironizza sullo Stato d’Israele, mettendone in dubbio l’esistenza come nel caso degli alieni. Altri commenti anti-Israele sono stati scovati anche sul profilo Twitter del giovane candidato. Che replica: “mai messo in dubbio Israele”. Letta: “Le sue parole chiudono la polemica”. Ma il centrodestra va all’attacco.
    “Il Giornale di oggi mi accusa di negare l’esistenza dello Stato di Israele, richiamando un meme che distrattamente e superficialmente ho rilanciato in un gruppo privato. Si trattava insomma di satira, non di una posizione politica. Un gesto comunque sbagliato, per cui chiedo scusa. Ma voglio essere chiaro, non ho mai messo in dubbio la legittimità dello Stato di Israele, né in passato né mai, né il suo diritto a esistere”, scrive su Facebook La Regina, capolista del Pd nel collegio plurinominale della Basilicata alla Camera.
    Nel corso della conferenza stampa al Nazareno, in mattinata, La Regina ha ribadito le sue “scuse”,dicendo di aver usato “parole sbagliate” ma di non aver “mai messo in dubbio la legittimità dello stato di Israele e il suo diritto ad esistere”. Il segretario Enrico Letta lo ha ringraziato per delle “parole che chiudono una polemica che il Giornale ha voluto alzare. Siamo sempre molto trasparenti e mi sembra che le tue parole e il comunicato precedente abbiano fatto chiarezza su parole del passato che non hanno a che fare con le scelte di oggi”.

    La Regina: ‘Non ho mai messo in dubbio l’esistenza di sraele’

    L’articolo del Giornale stamani aveva scatenato la reazione della comunità ebraica. “Candidare i giovani in Parlamento è una scelta di valore, soprattutto se i candidati portano valore e idee innovative. Se bisogna leggere tesi di odio che negano il diritto d’Israele ad esistere allora abbiamo un grande problema”, ha scritto la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, su Twitter.
    Anche il centrodestra è andato all’attacco. “”Israele modello di democrazia, innovazione, integrazione e libertà, mi fa orrore che a sinistra ci siano candidati che ne vorrebbero la cancellazione dalle cartine geografiche”, ha scrittoi sui social Matteo Salvini.
    “Capolista blindato del Pd per la Camera in Basilicata il classico giovane di sinistra che nega il diritto all’esistenza dello Stato di Israele. Letta ha evidentemente l’esigenza di accontentare la vasta area di antisemitismo anti israeliana presente nel Pd. Spregiudicatezza inaccettabile di Enrico Letta che marginalizza l’Italia nel contesto occidentale”, dichiara il dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Giovanbattista Fazzolari.