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    Trump vuole nominare uno specialista per l'esame delle carte sequestrate

        Donald Trump intende chiedere alla Corte preposta al caso la nomina di uno specialista (di solito un avvocato o un giudice in pensione) per determinare se il materiale sequestrato dall’Fbi nella sua residenza di Mar-a-Lago possa essere usato nell’inchiesta sulla sottrazione e detenzione di documenti classificati. Lo scrive il Guardian. A suo avviso gli agenti federali hanno confiscato materiale coperto dal privilegio presidenziale (una sorta’ di immunita’, ndr) e il dipartimento di giustizia non deve decidere cosa possa usare o meno nelle sue indagini. L’istanza sarebbe la prima azione legale dell’ex presidente dopo il raid dell’Fbi.   

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    Tensione in Forza Italia sulle liste. In Basilicata scoppia il caso Casellati.

     Tensione in Forza Italia sulle liste. In Basilicata scoppia il caso Casellati. Azzurri locali contro la candidatura della presidente del Senato nel collegio uninominale della Regione e a favore di quella del sottosegretario potentino all’Editoria Giuseppe Moles. ‘Un senatore che lavora incessantemente per il territorio e che ha portato il partito dal 4% al 12,5%. Il popolo lucano merita rispetto e va rappresentato da gente lucana del territorio. Io sto con Giuseppe Moles’, dice all’ANSA il consigliere regionale di Fi Gerardo Bellettieri.
    “Un senatore che lavora incessantemente per il territorio e che ha portato il partito dal4% al 12,5%. Il popolo lucano merita rispetto e va rappresentato da gente lucana del territorio. Io sto con Giuseppe Moles”. Lo ha detto all’ANSA il consigliere regionale della Basilicata di Forza Italia, Gerardo Bellettieri sulle voci di una candidatura della presidente del Senato, Elisabetta Casellati nel collegio uninominale per il Senato della Basilicata, al posto del senatore lucano Giuseppe Moles. “Massimo rispetto per la seconda carica dello Stato – ha aggiunto – ma Moles merita riconoscimento per il lavoro svolto da anni sul territorio”.
    Nel centrosinistra, intanto, per la Basilicata Il segretario del Pd Enrico Letta ha chiesto a Enzo Amendola, sottosegretario dem agli Affari europei, di correre come capolista in Basilicata alla Camera per la lista Italia democratica e progressista. 
    Sempre in Basilicata, rinuncia alla candidatura La Regina dopo le polemiche sui post contro lo Stato di Israele, al suo posto il Pd candida il sottosegretario Amendola. E il centrodestra segnala anche il caso di Irene Scarpa, giovane candidata Dem, per ‘deliranti attacchi’ al diritto di Israele a difendersi. 

    Agenzia ANSA

    “Quando si ha 20 anni si esprimono e si pensano molte cose. Poi si cresce, si studia, si cambia idea. Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perchè questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo”. Così il segretario Regionale del Pd lucano (ANSA)

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    Renzi e Calenda in pressing, il confronto tv in Rai sia a 4

    E’ polemica sul confronto televisivo, in vista delle elezioni, previsto nel programma Rai Porta a porta, a cui dovrebbero partecipare solo Meloni e Letta. Il terzo polo va all’attacco, con Renzi e Calenda che chiedono un confronto a 4, con anche Conte e lo stesso Calenda.
    Nel pomeriggio arriva la precisazione della trasmissione condotta da Bruno Vespa: oltre al confronto tra Letta e Meloni, il programma ha invitato a partecipare i leader politici Berlusconi, Calenda, Conte e Di Maio, ciascuno intervistato per mezz’ora. La nota sollecita la reazione di +Europa per l’assenza di Emma Bonino, e di Sinistra Italiana e Verdi, che vedono esclusi i leader Fratoianni e Bonelli.
    A sollevare il polverone è il leader di Azione Carlo Calenda. “Vi spiego cosa sta succedendo sui confronti. Letta e Meloni stanno dicendo a Rai (Bruno Vespa) e Corriere che sono pronti a confrontarsi solo tra di loro. Vogliono continuare questa stucchevole telenovela Sandra e Raimondo. Oggi scriveremo agli editori e ad Agcom. Accettare diktat da due dei quattro leader delle coalizioni è una violazione della parità di trattamento che i media offrono in ogni paese democratico. E al di là degli aspetti legali dovrebbero essere per primi giornali/televisioni a non chinare la testa davanti a queste pretese. Chiediamo pertanto formalmente al Corriere e alla Raiofficialnews di organizzare un confronto a quattro e di non sottostare a richieste inaccettabili da parte di Meloni e Letta che ledono la democrazia”, scrive Calenda su Twitter.
    Nel primo pomeriggio Calenda rincara la dose: “Neanche in Russia la televisione pubblica organizzerebbe un confronto due giorni prima del silenzio elettorale escludendo due coalizioni. Intervenga subito l’Agcom il CDA Rai e Fuortes. E a EnricoLetta dico: è questa roba qui che insegnavi in Francia? Vergogna”, scrive su Twitter.

    Neanche in Russia la televisione pubblica organizzerebbe un confronto due giorni prima del silenzio elettorale escludendo due coalizioni. Intervenga subito @AGCOMunica, CDA Rai e Fuortes. E a @EnricoLetta dico: è questa roba qui che insegnavi in Francia? Vergogna. pic.twitter.com/6iJ5varoIp
    — Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 20, 2022

     
    “Credo che il confronto vada fatto a quattro: Meloni, Letta, Calenda e Conte. Gli italiani hanno dovere di sapere tra M5s, terzo polo, Pd e alleati, e centrodestra chi è più credibile. Faccio un appello al presidente e al dg Rai: non ci siano scherzi su questo, il confronto va fatto a quattro”, dice il leader di Italia viva Matteo Renzi.
    “Oggi il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, denuncia pubblicamente che i leader delle coalizioni di sinistra e destra, Enrico Letta e Giorgia Meloni, starebbero esercitando pressioni sulla Rai, in particolare su un conduttore affermato e autorevole come Bruno Vespa, per mettere in onda un confronto elettorale riservato esclusivamente a loro due”, scrive il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi, in una lettera inviata al presidente della commissione di Vigilanza, Alberto Barachini, pubblicata sulla sua pagina Facebook.”Se fosse confermato – si legge -, sarebbe una gravissima ingerenza sull’autonomia del servizio pubblico e costituirebbe una violazione pesante della Par Condicio, perché le coalizioni in campo che hanno rappresentanza parlamentare sono 4 e non 2: oltre a destra e sinistra ci sono il Terzo Polo guidato da Calenda, che vede l’alleanza di Italia Viva di Matteo Renzi e Azione, e il Movimento 5 stelle guidato da Conte”.
    Nel campo di Azione scende in campo Mariastella Gelmini.”Un’Italia dimezzata è quella che sognano Meloni e Letta, con un confronto su misura. Ma il Paese chiede risposte, non telequiz. I protagonisti della politica italiana sono quattro e la democrazia va rispettata, garantendo un confronto leale, guidato dalle proposte e non dalla paura, nell’interesse degli italiani. Ciò che serve all’Italia sono risposte concrete alla crisi. No ai teatrini”, dice la ministra per gli Affari regionali e le Autonomie.
    “La Rai e gli editori rispettino gli elettori: le elezioni non sono un referendum, i duelli a due Letta e Meloni sono un inganno. Tutte le posizioni devono essere rappresentate”. Lo scrive su Twitter Mara Carfagna, ministra per il Sud ed esponente di Azione aggiungendo gli hashtag ‘non è un referendum’ e ‘diritto di confronto’.
    LA REPLICA. A Porta a porta 22 settembre non solo Letta-MeloniAlla prima serata di Porta a porta di giovedì 22 settembre che ospiterà il confronto di un’ora tra Enrico Letta e Giorgia Meloni moderato da Bruno Vespa sono stati invitati a partecipare anche Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Carlo Calenda. Ciascuno sarà intervistato per mezz’ora con modalità da stabilire. Porta a Porta è pronta a ospitare altri confronti nella stessa serata se ne maturassero le condizioni”. Lo spiega una nota della trasmissione tv Porta a porta.
    LE REAZIONI. +Europa: Porta a Porta, refuso assenza di Emma Bonino”Porta a Porta, servizio pubblico Rai, ha deciso di proporre nella serata del 22 settembre l’evento clou della campagna elettorale televisiva, con il confronto Letta-Meloni e interviste di mezz’ora a Salvini, Conte, Berlusconi, Di Maio e Calenda. C’è un evidente refuso: l’assenza di Emma Bonino e di +Europa. Così come è evidente che nella carrellata dei leader nello spot che pubblicizza la programmazione elettorale di Porta a Porta, si ripeta il ‘refuso’ dell’assenza di Emma Bonino. Certi che la redazione provvederà, auguriamo buon lavoro”. Così in una nota diffusa da +Europa.
    Si-Ev: da Porta a Porta una palese della violazione par condicio”Una nota della trasmissione Porta a Porta ha annunciato che a pochi giorni dal voto, il 22 settembre, ospiterà il confronto di un’ora tra Enrico Letta e Giorgia Meloni moderato da Bruno Vespa e che sono stati invitati a partecipare anche Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Carlo Calenda. Non si capisce perchè, avendo invitando leader di coalizione, si siano aggiunti alcuni altri leader di lista, senza che ci siano tutti e si scelgano solo Salvini, Berlusconi e Di Maio. È evidente una palese violazione della par condicio se rimanesse questo schema, che i vertici della Rai dovrebbero spiegare alle autorità di garanzia e alla magistratura.” Cosí i co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e Eleonora Evi e il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni in una nota.

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    La Regina: “rinuncio alla candidatura con il Pd”

    “Quando si ha 20 anni si esprimono e si pensano molte cose. Poi si cresce, si studia, si cambia idea. Rinuncio alla mia candidatura perché il Pd viene prima di tutto e perchè questa campagna elettorale è troppo importante per essere inquinata in questo modo”. Così il segretario Regionale del Pd lucano, Raffaele La Regina, annuncia il ritiro della sua candidatura come capolista in Basilicata, a causa della polemica legata a frasi antisemite scritte dallo stesso La Regina in un post su Facebook.
    Al posto di La Regina, il Pd schiera Amendola. “Enrico Letta mi ha chiesto di correre come capolista alla Camera in Basilicata, dopo la rinuncia di Raffaele La Regina. Come sempre, la mia candidatura è al servizio della nostra comunità. Grazie Raffaele, hai dimostrato amore per il Pd. Adesso facciamo vincere il sud. Uniti”. Lo scrive su Twitter il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enzo Amendola.

    Agenzia ANSA

    “Il Giornale di oggi mi accusa di negare l’esistenza dello Stato di Israele, richiamando un meme che distrattamente e superficialmente ho rilanciato in un gruppo privato. Si trattava insomma di satira, non di una posizione politica. (ANSA)

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    Scuola: Bianchi, niente cattedre vuote a settembre

     “Stiamo lavorando perché anche quest’anno, come l’anno scorso, ma mai in passato, all’inizio delle scuole tutti i docenti siano al loro posto”, dichiara il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi intervistato da ‘Il Sole 24 Ore’. “Dopo i 60mila dello scorso anno, stiamo assumendo i nuovi docenti previsti per quest’anno e stiamo completando le procedure concorsuali in corso”, riporta il ministro, il quale ricorda che “con le nuove procedure approvate dal Parlamento, il Pnrr ci chiede di assumere ulteriori 70mila docenti entro il 2024”.    Molti i supplenti, ma il loro numero, precisa Bianchi, “va commisurato all’intero organico docente, che si attesta a 800 mila insegnanti, fra posti comuni e di sostegno, e comprende anche una quota fisiologica dovuta ad assenze, distacchi e comandi presso altre amministrazioni”.    La formazione dei professori partirà “questo autunno”, annuncia il ministro. Sarà “gratuita”, precisa. “È una prima grande risposta alla necessità, emersa in pandemia, di aggiornare le competenze digitali del personale e di innovare la didattica”.    L’organico presente è stato mantenuto “fino al 2025/26” nonostante la denatalità, che però “non è solo un problema della scuola – afferma Bianchi – è un tema-Paese. Per questo nel Pnrr ci sono 3,1 miliardi su asili e scuole infanzia, per aumentare di oltre 260mila i posti disponibili”.    “Siamo fieri del lavoro fatto sul Pnrr – dice il ministro -abbiamo rispettato tutti insieme impegni e scadenze”. Bianchi assicura che “famiglie e ragazzi cominceranno a vedere nuovi acquisti per arredi e laboratori, classi digitali, interventi di manutenzione”. Infine, spiega: “Completeremo il rilancio della filiera tecnico-professionale, dopo gli Its cambieremo istituti tecnici e professionali”.    

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    Pravda: “La potenziale premier Meloni sceglie la strada del caos”

    “La potenziale presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni sceglie la strada del caos e porterà l’Italia in una crisi ancora più profonda dell’attuale”. E’ quanto scrive la Pravda, in home page sul suo sito, in una analisi dedicata al ruolo della Meloni e Fratelli d’Italia in vista delle prossime elezioni del 25 settembre.
    “Meloni ha espresso sostegno all’Ucraina e alla fratellanza transatlantica e ha assicurato che il suo governo sarà un solido governo atlantista che sosterrà l’Ucraina nella sua lotta contro la Russia” scrive il quotidiano russo.
    “Il compagno di coalizione di Meloni, il leader leghista Matteo Salvini, è sospettato di ‘aver ucciso’ il governo di Mario Draghi ‘su ordine di Vladimir Putin’ (La Lega ha lasciato la coalizione con il Pd nel precedente governo, che ne ha innescato il crollo e le elezioni anticipate)”.
    “Meloni, storicamente euroscettica, ora non ha più il coraggio di esserlo, e si può capire il perché. Nella situazione attuale con l’UE, non sarebbe in grado né di coordinare il programma della coalizione né di qualificarsi per le elezioni. Pertanto, Giorgia Meloni nega coraggiosamente i sospetti sull’assistenza russa e mantiene il silenzio sulla sua opposizione all’immigrazione e su quella che ha chiamato la lobby LGBT”, prosegue la Pravda.
    Per quanto riguarda l’operazione speciale in Ucraina, Meloni – scrive la Pravda – ritiene che l’Italia non debba essere “l’anello debole dell’Occidente”. L’Italia, invece, dovrebbe dimostrarsi una “nazione orgogliosa e fedele che si toglie lo stereotipo della nazione degli spaghetti e del mandolino, tanto cara ai malvagi”.
    “Come si vede, Meloni pone un chiaro accento sull’immagine, più che sull’interesse nazionale”, conclude la Pravda.   

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    Mattarella al Meeting, 'è tempo di ecologia integrale'

    “A poca distanza da noi, nel cuore dell’Europa, si combatte una guerra scellerata, provocata dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina. L’Europa è risorta dal nazifascismo proprio abiurando alla volontà di potenza e alla guerra che ne è diretta conseguenza, ai totalitarismi, alle ideologie imperniate sulla supremazia sia etnico-nazionale sia ideologica. Questa guerra di invasione, con i lutti, le distruzioni, gli odi che continua a generare, scuote l’intera umanità nei suoi valori fondativi e l’Europa nella sua stessa identità”. A sostenerlo è il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo messaggio al Meeting di Rimini.

    “La passione per l’uomo ha come presupposto la pace, come orizzonte la convivenza democratica, l’equità sociale, il rispetto di ogni persona nella sua libertà, nei suoi diritti, nelle sue diversità” ed è “un’impresa che ci sfida sulla tutela di ogni persona, come nel contrasto alla pandemia, a partire da chi è più debole e in difficoltà. Ci sfida sul terreno della nostra capacità di solidarietà, accoglienza e integrazione. Ci richiama a un senso di giustizia che non tollera regressioni con l’aumento delle povertà e delle emarginazioni”, aggiunge Sergio Mattarella nel suo messaggio in cui lancia anche un appello a “salvare il pianeta”. “E’ sempre la fedeltà alla persona a porci di fronte alla sfida più grande della contemporaneità: la salvezza del pianeta dallo sfruttamento di cui l’uomo stesso si è reso responsabile. Il nostro è tempo, come ripete Papa Francesco, di ecologia integrale: l’uomo deve ricostruire l’equilibrio con l’ambiente e le risorse naturali e può farlo solo in spirito di solidarietà”, prosegue il Capo dello Stato.

    “Il Meeting di Rimini – scrive ancora Mattarella – si propone anche quest’anno come preziosa occasione di incontro, luogo di dialogo, spazio aperto di conoscenza e cultura. Un evento che si rinnova da 43 anni, a riprova delle sue radici profonde, e che continua così a recare il proprio contributo alla crescita della nostra società attraverso la sollecitazione della coscienza di tanti giovani. Il titolo scelto per l’edizione 2022 – “Una passione per l’uomo” – è dotato di grande forza, accresciuta, se possibile, dal contesto nel quale viviamo”. “Più che mai il tema della dignità della persona, della sua difesa, della salvaguardia della sua libertà e della sua integrità, è al centro della sfida che si pone all’uomo contemporaneo. Anzitutto il tema del diritto alla vita. La passione per l’uomo, invece, ha come presupposto la pace, come orizzonte la convivenza democratica, la cooperazione tra i popoli, l’equità sociale, il rispetto di ogni persona nella sua libertà, nei suoi diritti, nelle sue diversità. Un’aspirazione, una speranza, un dovere che nasce dalla coscienza e dal desiderio più profondo dei singoli e delle comunità. Un’impresa che sfida tutti noi. Ci sfida sul terreno della tutela di ogni persona, come nel caso del contrasto alla pandemia, a partire da chi è più debole e in difficoltà. Ci sfida sul terreno della nostra capacità di solidarietà, accoglienza e integrazione. Ci richiama a un senso di giustizia che non tollera regressioni con l’aumento delle povertà e delle emarginazioni. La persona è al centro, e viene prima di ogni altro aspetto. Ed è sempre la fedeltà alla persona a porci di fronte alla sfida più grande della contemporaneità: la salvezza del pianeta dallo sfruttamento di cui l’uomo stesso si è reso responsabile. Il nostro è tempo, come ripete Papa Francesco, di ecologia integrale: l’uomo deve ricostruire l’equilibrio con l’ambiente e le risorse naturali e può farlo solo in spirito di solidarietà”.

    Secondo il presidente Mattarella, “l’azione quotidiana va ispirata a uno sguardo che ci veda consapevoli di essere partecipi e artefici di una storia più grande, ispirata a coerenza fin nei gesti più piccoli. Con questo spirito rivolgo il mio cordiale saluto e auguro giornate fruttuose a quanti prenderanno parte al Meeting e alla numerosa comunità dei volontari che lo organizzano”.   

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    Kiev, morti 44.900 militari russi dall'inizio della guerra

    (ANSA) – ROMA, 20 AGO – La Russia ha già perso circa 44.900
    soldati in Ucraina, 200 nell’ultimo giorno. La dichiarazione è
    stata rilasciata dallo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine
    su Facebook, come riferisce Ukrinform.   
    Tra il 24 febbraio 2022 e il 20 agosto 2022, il totale delle
    perdite russe in combattimento comprendeva anche 1.907 carri
    armati (+8 nell’ultimo giorno), 4.212 veicoli corazzati da
    combattimento (+17), 1.018 sistemi di artiglieria (+2), 266
    sistemi missilistici a lancio multiplo, 141 sistemi di guerra
    antiaerea, 234 aerei, 197 elicotteri, 3.137 veicoli a motore e
    serbatoi di carburante (+7), 15 navi da guerra/barche, 803
    veicoli aerei senza pilota (+8), 97 unità di equipaggiamento
    speciale (+3). In totale, sempre secondo Kiev, sono stati
    abbattuti 190 missili da crociera nemici. (ANSA).