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    La scuola entra nella campagna elettorale, è scontro tra i big

    Libri di testo gratuiti fino alle superiori, allungamento dell’obbligo scolastico dall’asilo e fino ai 18 anni, aumento consistente degli stipendi degli insegnanti nel giro di 5 anni: le tematiche che riguardano il mondo della scuola sono state al centro di questa mattinata al meeting di Cl in corso a Rimini e sono state toccate da tutti i leader dei partiti.
    Il segretario del Pd Enrico Letta punta sugli stipendi degli insegnanti “devono essere pagati come i loro colleghi europei. In 5 anni è possibile farlo. Prendiamoci tutti questo impegno a favore di uno stipendio europeo”, dice, sostenendo anche la necessità di “rendere obbligatorio l’asilo e allungare l’obbligo sino a 18 anni”. Una proposta, quella sull’estensione dell’obbligo scolastico, che non è piaciuta alla platea del Meeting: le parole del leader Pd sono state sottolineate da un coro di “no!”.
    La leader di FdI, Giorgia Meloni, punta invece su un “sistema serissimo di borse di studio”. E propone anche di “reintrodurre i voti nella scuola primaria e valorizzare l’esame di maturità”. Anche lei, come Letta, vuole che siano adeguati gli stipendi degli insegnanti alla media europei e chiede infine “più sport per tutti”.
    La ricetta del segretario della Lega Matteo Salvini anche in risposta alla grave crisi economica che rischia di travolgere le famiglie, è quella di “estendere alle medie e alle superiori” la previsione “che i libri di testo siano gratuiti o detraibili”: questo, sostiene, comporterebbe “poca spesa e molta resa”. Sull’università il leader della Lega propone che alla facoltà di Medicina si possa copiare il sistema francese dove tutti accedono alla facoltà. “La selezione – dice – non la fai prima di cominciare con il test a crocette, ma alla fine del primo anno in base ai voti e ai meriti”. Una ricetta proposta nei giorni scorsi dall’assessore regionale alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, di centrosinistra, ma bocciata dall’attuale ministra dell’Università Cristina Messa.
     Al centro del dibattito dei big di stamane anche la scuola paritaria, “offre un servizio pubblico”, dice Maurizio Lupi di Noi Moderati. Tema, questo, affrontato anche da Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia. “Serve un bonus, troppe scuole non statali stanno chiudendo perché strangolate da una politica a loro contraria”. C’è il “diritto di educare da cristiani i nostri figli”, fa notare.
    Sempre Tajani ritiene che bisogna “creare lavoro e mettere i giovani nelle condizioni di lavorare”, “lasciamo perdere il reddito di cittadinanza”, esorta. Serve infine “riformare l’università” dove ci sono “troppi nepotismi e baroni”. Mentre Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, sostiene che nel sistema scolastico e sanitario italiano sia fondamentale il rispetto del principio della sussidiarietà.

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    M5s: “In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo”

    “In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo, per dare riscatto e dignità a tutta l’isola”. Lo annuncia su Facebook il leader del M5s, Giuseppe Conte. Sarà Nuccio Di Paola, attuale referente regionale del M5s, il candidato dei 5stelle a governatore in Sicilia

    La decisione del Movimento scatena l’ira del Pd: “A Giuseppe Conte dico, intanto, che la dignità è mantenere la parola data. E questa rocambolesca giravolta di oggi del suo Movimento è tutt’altro che degna. Quello del M5s è alto tradimento nei confronti dei siciliani che hanno creduto al fronte progressista”, afferma  il segretario del partito in Sicilia, Anthony Barbagallo, sulla rottura di 5stelle per le regionali.
    “Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più. Tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto”. Così Caterina Chinnici, che aveva vinto le Primarie della coalizione progressista, sulla decisione del M5s di rompere l’alleanza in Sicilia.

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    Liste chiuse tra veleni e polemiche, parte la campagna

    Il puzzle delle candidature è completo. Costato molta più fatica del passato, e non solo per l’afa della prima campagna elettorale estiva, lascia sul campo molti esclusi (compresi i big), parecchi malumori e altrettanti addii. Fino a sfiorare il terremoto interno, come è quasi successo dentro Forza Italia e nel Pd. Chi resta sono candidati dai volti più o meno noti, pochi vip e pochissimi sindaci. Oltre alla squadra di governo, in gran parte riconfermata nella corsa al nuovo Parlamento che nascerà in autunno. Il primo ridotto a 600 eletti dalla riforma costituzionale voluta dal M5s.
    Ma appena il tempo di depositare i faldoni delle liste nelle corti d’appello e scatta la fase due: la campagna elettorale. Sui nastri di partenza c’è Giorgia Meloni che aprire la sua campagna ad Ancona. Dopo il super dibattito con quasi tutti gli altri leader – escluso Giuseppe Conte del M5s – che si troveranno al Meeting di Rimini, la leader di Fratelli d’Italia sarà in piazza nella regione che il suo partito governa con Francesco Acquaroli.
    Comizi a parte, la campagna è già entrata nel vivo. E si consuma a colpi di tweet (ripescati o nuovi), filmati, proposte incrociate in una polarizzazione dei fronti sempre più netta e dominata dai veleni interni. Un ‘virus’ da cui – a parte FdI, apparentemente – non è rimasto immune nessun partito. Quello di Silvio Berlusconi ne sa qualcosa. Dopo un lungo conclave a Villa Certosa e più di una maratona notturna, FI rivela i suoi assi e scoppia la rivolta dei territori. Dalla Basilicata al Veneto passando per il Molise, i locali protestano contro i candidati ‘paracadutati’ da Roma. Nel mirino finisce la presidente del Senato, Elisabetta Casellati – che corre nel collegio lucano all’uninominale, scalzando di fatto il sottosegretario locale Giuseppe Moles – la capogruppo bolognese Anna Maria Bernini che punta al collegio di Padova (considerato certo per Casellati) e scompagina il partito veneto, fino al presidente della Lazio, Claudio Lotito che agita ora il Molise.
    Agitazione vissuta pure tra i Democratici. Qui la lotta all’ultimo posto si è consumata a Ferragosto nella Direzione nazionale rinviata più volte e chiusa a mezzanotte. Escluso eccellente Luca Lotti finito – è convinto – nelle vendette incrociate tra Dem ed ex renziani. Più fortunato il sottosegretario Enzo Amendola, in bilico ma ‘ripescato’ alla fine in Basilicata. Ma gli strascichi continuano, con mugugni dei tanti piazzati in collegi molto incerti. E un paio di addii dal partito come i senatori Gianni Pittella e Dario Stefano. Tra i super big, poche le sorprese. Il Cavaliere si prepara al gran ritorno al Senato ed è capolista in Piemonte, Lazio, Campania e nella ‘sua’ Monza. Schierata in Lombardia pure la sua compagna Marta Fascina alla Camera, mentre i suoi fedelissimi Antonio Tajani e Licia Ronzulli si dividono il Lazio e la Lombardia.
    Enrico Letta guida la lista a Milano e ‘sconfina’ nel Veneto lanciando la sfida alla Lega nella sua terra. Per il suo debutto in Parlamento, Conte scommette sui collegi di Lombardia, Puglia, Campania e Sicilia. Il suo predecessore nel M5S, Luigi Di Maio se la gioca a Napoli-Fuorigrotta. Per Matteo Salvini la sfida è aperta a Milano, mentre a Roma il duello è tra Emma Bonino di + Europa e Carlo Calenda, alleati solo per poche ore.
    Meno doloroso, il ‘parto’ delle liste di FdI: favoriti dai sondaggi e in overbooking di candidature (essendo stati finora all’opposizione), i ‘patrioti’ pubblicano l’elenco completo sul sito. Cinque i collegi per la Meloni (Abruzzo, Lazio, Lombardia, Puglia e Sicilia), l’ex ministro Giulio Tremonti sarà in pista in Lombardia e l’ex pm Carlo Nordio in Veneto. Poche le new entry extra politica. Dalla tv arriva Rita Dalla Chiesa, candidata in Puglia con FI, dall’editoria Antonio Angelucci che ha scelto la Lega. Dallo sport l’ex pilota di Formula uno, Emerson Fittipaldi che sarà nella circoscrizione sudamericana di FdI. Altro sportivo è il pallavolista Luigi Mastrangeli, in lizza per la Lega. Il Pd schiera l’economista Carlo Cottarelli e il virologo Andrea Crisanti che diventa la miccia per l’ennesimo scontro sui vaccini.

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    Editoria: il Roma compie 160 anni, gli auguri della Fnsi

    (ANSA) – NAPOLI, 22 AGO – “Celebrare il compleanno del Roma
    non è soltanto un atto ordinario, ma significa soprattutto
    riconoscere il merito di tutti i giornalisti che,
    quotidianamente, portano avanti da anni un’impresa tuttaltro che
    semplice. In un panorama editoriale che, a livello mondiale,
    continua a far segnare il forte arretramento dell’informazione
    tradizionale, soprattutto quella su carta, trovare la forza di
    portare ogni giorno in edicola un pezzo della storia
    dell’informazione di Napoli, della Campania e dell’Italia intera
    è quasi un atto di eroismo. Per questo ci uniamo, oggi come
    ieri, a tutti i colleghi della cooperativa del Roma augurando
    loro di continuare in uno spirito di libertà a raccontare il
    loro territorio per offrire ai lettori, non soltanto di Napoli e
    della Campania, una lettura originale e controcorrente della
    realtà”. E’ quanto afferma il segretario generale della Fnsi,
    Raffaele Lorusso.   
    “I 160 anni del Roma sono una bella notizia per chiunque ami
    l’articolo 21 della costituzione e il pluralismo
    dell’informazione. Mai come in questa stagione abbiamo bisogno
    di voci capaci di illuminare le tante oscurità che ci circondano
    e non solo in Campania. Un grazie infine a tutta la redazione
    del Roma che non ha mai mancato di essere ‘scorta mediatica’ per
    chiunque chieda verità e giustizia», afferma Giuseppe Giulietti,
    presidente Fnsi.   
    “Per me il Roma non è solo il più antico quotidiano del
    Mezzogiorno dell’Italia postunitaria, una voce libera e
    indipendente, un presidio di democrazia in una terra difficile
    come la Campania, è anche il giornale nel quale orgogliosamente
    lavoro da più di venti anni e che con un gruppo di colleghi ho
    contribuito a rifondare”, aggiunge Claudio Silvestri,
    segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania. “È
    un giornale senza padroni – prosegue – portato in edicola dai
    giornalisti con grande fatica e difficoltà. Una sfida continua
    in direzione ostinata e contraria, ma una sfida necessaria.   
    Questo territorio ha bisogno di essere raccontato, illuminato,
    ogni voce è un’arma micidiale contro la criminalità e la
    corruzione. Per questo la parola d’ordine è resistere. Lunga
    vita al Roma. Auguri». (ANSA).   

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    Elezioni, Casellati in Basilicata con FI. Renzi capolista in Toscana, Lombardia e Campania

    Alle 20 scade il termine per la presentazione delle liste nelle varie Corti d’appello e comincia a farsi più chiaro il quadro delle candidature.
    TERZO POLO – “Io guiderò la lista al Senato in Lombardia, Toscana e Campania”, annuncia il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. “Le liste, naturalmente, hanno provocato molti problemi . Ringrazio tutti gli amici che hanno dato la disponibilità, quelli che hanno fatto un passo indietro con eleganza e stile, quelli che sono più o meno giustamente arrabbiati. Tutti comunque siamo in pista per una grande campagna elettorale”.
    CENTRODESTRA –  Claudio Durigon e Alfredo Becchetti, rispettivamente coordinatori della Lega Lazio e Roma, hanno depositato le liste alla Corte di Appello di Roma. Durigon ha confermato che per I collegi uninominali del centrodestra “Giorgia Meloni sarà candidata a L’Aquila”.  Negli uninominali del Lazio saranno candidati Fabio Rampelli, Antonio Tajani e Claudio Durigon. Salvini avverte: “Sì è chiuso tutto da ieri, stiamo aspettando che anche gli altri alleati diano il materiale. Sono orgoglioso, noi non abbiamo nomi noti ma sindaci, imprenditori e rappresentanti del volontariato che sapranno cosa fare in Parlamento. Ed è riconfermata la squadra di governo”
    – Casellati in Basilicata – La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, sarà candidata per FI all’uninominale. Lo conferma il coordinatore veneto di Fi, Michele Zuin, che in questi minuti sta presentando le liste per il Veneto in Corte d’Appello a Venezia.
    – Berlusconi candidato a Monza, Piemonte e Lazio 2 – Berlusconi è candidato a Monza all’uninominale del Senato ed è capolista nel collegio 2 e nel collegio 3 del Senato. Sempre al Senato al collegio 1 è candidata Licia Ronzulli come capolista. Marta Fascina, la compagna di Silvio Berlusconi e deputata, è candidata alla Camera nella circoscrizione Lombardia 1 (che comprende Milano Monza )al collegio 1 e, come capolista, al Collegio 2. E in Lombardia sono candidati anche Stefania Craxi, Valentina Aprea e Alessandro Cattaneo.
    – Le candidature di FdI in Campania – Sarà l’ex presidente del Senato, Marcello Pera, a guidare il listino per l’elezioni al Senato nel collegio Campania 1. A seguire la senatrice Giovanna Petrenga, il coordinatore di Fdi a Napoli Sergio Rastrelli (figlio dello scomparso ex presidente della Regione Campania e nipote del gesuita Massimo, fondatore a Napoli delle prime fondazioni antiusura) e la giornalista Gabriella Peluso, capo ufficio stampa del Consiglio regionale della Campania. Petrenga però guida il listino al Senato anche nel collegio di Campania 2. Scende in campo per la Camera anche Marta Schifone, componente del direttivo di Fdi, figlia di Luciano, storico dirigente di An, più volte consigliere regionale della Campania e assessore nella giunta regionale Rastrelli. Corrono per la riconferma i deputati uscenti Edmondo Cirielli e Antonio Iannone che all’ uninominale per la Camera a Caserta sfida Piero De Luca, candidato del Pd, figlio del presidente della Regione. Fuori la consigliera regionale Carmela Rescigno, subentrata nell’assemblea regionale a Marco Nonno, e 4 sindaci: Nello Donnarumma (Palma Campania), Antonio Del Giudice (Striano), Pietro Sagristani (Sant’Agnello) e Giovanni Corrado (Cicciano).
    – Tosi candidato con FI a Verona – Flavio Tosi sarà il capolista per Forza Italia nel collegio plurinominale alla Camera Verona. Lo conferma lo stesso ex sindaco. Tosi aveva annunciato il suo ingresso nel partito di Silvio Berlusconi il 15 giugno scorso a Roma, dopo il risultato del primo turno delle elezioni comunali di Verona, che lo avevano visto escluso dal ballottaggio.

    la Lega presenta liste in corte di Appello a Roma (ANSA)

    PARTITO DEMOCRATICO – Il segretario del Pd Enrico Letta sarà candidato come capolista alla Camera in Lombardia e Veneto. È quanto si apprende da fonti Dem, mentre Carlo Cottarelli sarà capolista al Senato a Milano e il professore e microbiologo Andrea Crisanti sarà capolista in EuropaRipescato Stefano Ceccanti per il Collegio di Pisa
    SINISTRA ITALIANA-VERDI – Carlotta Bonvicini, Aboubakar Soumahoro (candidato anche all’uninominale a Modena) e Giovanni Paglia sono i capolista di Sinistra-Verdi alla Camera in Emilia-Romagna, presentate in mattinata alla Corte d’Appello di Bologna. Alle loro spalle Luca Fornasari, Eleonora Evi e Cristina Megozzi. Al Senato confermata, invece, la candidatura di Possibile, con Giuseppe Civati e Beatrice Brignone, alternandosi come capolista nelle due circoscrizioni. Dietro di loro, nel collegio 2 c’è Fausto Tomei, di Sinistra Italiana e in Coalizione Civica a Bologna.

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    Elezioni: ancora polemiche sui confronti tv. Salvini: 'Spazio per tutti'

     “A me piacerebbe che tutti possano confrontarsi con tutti, a me piacerebbe confrontarmi con Enrico Letta”. L’ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini ,rispondendo , ospite di Rtl102.5, alla domanda se fosse d’accordo che Giorgia Meloni partecipi a un confronto in tv in rappresentanza del centrodestra. Quindi ha aggiunto: “Io spero che sulle reti televisive tutti abbiano il modo di confrontarsi con tutti. Non faccio l’organizzatore di dibattiti tv ma gli italiani hanno diritto di capire. Con Letta mi confronterei domattina”.
    “I primi messaggi di questa mattina li ho mandati al segretario della Cgil, della Cisl e della Uil per invitarli a trovarci, parlare di Quota 41 e confrontarci. Le polemiche sulle candidature le lascio ad altri”, prosegue. “La polemica sui confronti tv è una questione posta in modo sbagliata, non credo che mancherà nessuna possibilità per gli italiani per capire le differenze e le posizioni. Ma mi sembra una polemica posta male, io non mi infilo in questa polemica” replica il segretario del Pd, Enrico Letta, a Matteo Salvini su Radio 24.
    ”Il servizio pubblico non faccia l’errore di impedire a cittadine e cittadini di avere tutti gli strumenti per formarsi una propria idea su chi votare. È necessario che a tutti i leader siano date le stesse opportunità di confronto. Non si lasci ai partiti la decisione su come organizzare la propria presenza in TV”, scrive l’Esecutivo Usigrai in una nota.
    ”Non è tollerabile quanto dichiarato dall’artista Bruno Vespa in un’intervista a La Stampa, che il dibattito tra Letta e Meloni sia “il risultato di un accordo tra le due parti”. Non è una decisione che spetta alla politica. L’Usigrai torna a ribadire la centralità dell’informazione del servizio pubblico e non ha nessuna intenzione di lasciare ad altri soggetti privati il ruolo di garanzia che, specie in periodo elettorale, deve essere proprio della rai, un’azienda che, ricordiamo, è ricca di professionalità interne che svolgono con serietà il proprio lavoro, ogni giorno”.
    E al momento sembra che il Tg1 si sia offerto di ospitare il confronto. ‘Il Tg1 e la Direzione Approfondimento – si legge in una nota della Rai – stanno organizzando due “Serate Speciali – Il confronto” in cui si realizzerà un dibattito elettorale televisivo secondo un format prestabilito. La messa in onda dei “confronti” è stata programmata per il 7 e il 15 settembre in prima serata su Raiuno. Alla serata del 15 settembre sono invitati leader di PD, M5S, Lega, FI, FdI e della lista Azione-IV. Nella serata del 7 settembre sono invitati i leader delle altre liste e formazioni politiche. Esattamente come accade in occasione dei grandi appuntamenti elettorali internazionali, sarà predisposto un sistema di “regole d’ingaggio ” puntualmente definite per garantire ai protagonisti parità di condizioni e, al contempo, per assicurare ai telespettatori un dibattito che sia quanto più possibile approfondito e coinvolgente”.

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    Palamara non parteciperà a elezioni politiche

    (ANSA) – PERUGIA, 22 AGO – “La lista ‘Palamara oltre il
    sistema’ non concorrerà alle elezioni politiche del 25
    settembre, ma l’impegno sul grande tema della giustizia
    ovviamente continua”: è quanto rende noto l’ex magistrato Luca
    Palamara. Sottolineando comunque come “l’enorme entusiasmo e la
    grande partecipazione che hanno animato i numerosi incontri di
    questi mesi sono un patrimonio che non andrà assolutamente
    disperso e rappresentano soltanto l’inizio di un grande progetto
    che ha preso forma e che continuerà a crescere nei prossimi mesi
    per far valere la sua voce e portare avanti il suo impegno
    civile e politico”.   
    “Purtroppo – spiega Palamara – raccogliere le firme de visu,
    collegio per collegio, in tempi così stretti e nel periodo
    estivo, senza avere la possibilità di farlo via pec con la firma
    digitale, ci ha impedito nei fatti di poter concorrere alle
    oramai imminenti elezioni politiche. È doveroso comunque
    sottolineare come in questo modo venga impedita la
    rappresentanza di tutto quel consenso e quell’entusiasmo
    manifestato da tanti cittadini in occasione dei numerosi
    incontri pubblici che sul tema della giustizia sono stati
    affrontati negli ultimi due anni e che proseguiranno nei
    prossimi mesi con tanti incontri pubblici già fissati. È
    indubbio che il sistema elettorale così come è tenda a
    privilegiare i partiti grandi e coloro che sono riusciti ad
    utilizzare un emendamento per assicurarsi la possibilità di non
    raccogliere le firme per presentare le liste col proprio simbolo
    alle elezioni politiche del settembre 2022 precluso invece alle
    nuove forze politiche”. (ANSA).   

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    Elezioni: Durigon, Meloni sarà candidata a L'Aquila

    Claudio Durigon e Alfredo Becchetti, rispettivamente coordinatori della Lega Lazio e Roma, hanno depositato le liste alla Corte di Appello di Roma. Durigon ha confermato che per I collegi uninominali del centrodestra “Giorgia Meloni sarà candidata a L’Aquila”. Negli uninominali del Lazio saranno candidati Fabio Rampelli, Antonio Tajani e Claudio Durigon.    Per la Lega capolista al Senato nel Lazio 1 sarà Giulia Bongiorno, nel Lazio 2 Claudio Durigon. Per la Camera capolista nel plurinominali 01 e nel plurinominale 03, Simonetta Matone, nel secondo Antonio Angelucci. Nel plurinominale 3, dopo l’ex Magistrato c’è Alfredo Becchetti.