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    Altolà dell'Agcom: un solo confronto a due non rispetta la par condicio

    “La programmazione di un unico confronto televisivo tra due soli soggetti politici, nonché le attività di comunicazione ad esso correlate, risulta non conforme ai principi di parità di trattamento e di imparzialità dell’informazione, essendo suscettibile di determinare, in capo ai soggetti partecipanti al confronto, un indebito vantaggio elettorale rispetto agli altri”. Lo stabilisce Agcom in una delibera a maggioranza dopo le segnalazioni sul confronto Letta-Meloni a Porta a Porta, con la quale richiama tutte le emittenti al rigoroso rispetto della parità di trattamento dei soggetti politici nei programmi di approfondimento.
    “Mi dispiace. Non avremmo tolto nulla a nessuno e fatto del buon giornalismo. Noi siamo pronti a far confrontare tutti i leader ma è noto che ci sono delle forti resistenze. Pazienza”. Lo dice all’ANSA Bruno Vespa, commentando la delibera dell’Agcom.

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    Draghi al Meeting di Rimini: 'L'Italia è un grande Paese, invito tutti ad andare a votare'

    “Grazie Mario, viva Draghi”. Sono le parole con cui la gente in attesa ha accolto il presidente del Consiglio Mario Draghi al suo arrivo al meeting di CL. Draghi ha attraversato la sala centrale della fiera di Rimini, piena di persone che hanno segnato tutto il breve percorso con un continuo applauso.
    “Vivete la politica soprattutto come testimonianza di una vita coerente con gli ideali, sperate, combattete e costruite. Voi giovani siete la speranza della politica”, ha detto il premier aprendo il suo intervento.
    “Anche oggi siamo in un momento estremamente complesso per l’Italia e la Ue, con il quadro geopolitico in rapida trasformazione con il ritorno della guerra e le tensioni su Taiwan. La congiuntura economica è segnata da una profonda incertezza” e l’inflazione “pesa in modo molto gravoso sui bilanci di famiglie e impese”, ha detto Draghi, invitando tutti ad andare a votare.
    Draghi: ‘Invito tutti ad andare a votare’

     “Sembravamo avviati verso una ripresa lenta e incerta, a 18 mesi di distanza possiamo dire che non è andata così: gli italiani hanno reagito con coraggio e concretezza e hanno riscritto una storia che sembrava già decisa. Insieme abbiamo dimostrato che l’Italia è un grande Paese che ha tutto quello che serve per superare le difficoltà che la storia ci mette davanti”, ha affermato il premier,  ripercorrendo i mesi del suo governo.
     “Sono convinto che il prossimo governo, di qualunque colore sarà, riuscirà a superare le difficoltà che sembrano insormontabili: l’Italia ce la farà anche questa volta”. 
    “Mi auguro che chiunque avrà il privilegio” di andare al governo, ha rilevato, “saprà rappresentare lo spirito repubblicano che ha animato dall’inizio il nostro esecutivo”. 
    “La credibilità interna deve andare di pari passo con quella internazionale – ha aggkiunto Draghi -. L’Italia è paese fondatore di Ue, protagonista del G7 e della Nato”. “Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale”. Draghi ha ricordato le “illusioni autarchiche del secolo scorso”.

    Draghi: ‘Protezionismo e isolazionismo non coincidono con il nostro interesse nazionale’

    Il premier è intervenuto anche sul gas. Le importazioni di gas russo sono “sempre meno significative e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore, gli stoccaggi sono oramai all’80% in linea con il raggiungimento del 90% entro ottobre”. Con i nuovi “rigassificatori l’Italia sarà in grado di essere completamente indipendente dal gas russo dall’autunno 2024. E’ un obiettivo fondamentale per la sicurezza nazionale”.
    I costi del gas, ha detto ancora, “hanno raggiunto livelli insostenibili” con “picchi” più “di 10 volte” rispetto al “valore storici. Abbiamo spinto molto a livello Ue per un tetto massimo al prezzo del gas. Alcuni paesi continuano ad opporsi perché temono blocchi forniture”. Ma i “limiti di questa posizioni” sono evidenti: “l’Ue si trova con forniture incerte e costi aumentati. Prossimo consiglio europeo sarà presentata una proposta dalla commissione”. “In questa fase del ciclo economico era giusto dare e non prendere: non abbiamo mai aumentato tasse, tranne quelle per gli extraprofitti” nel settore energetico per chi ha fatto “utili senza precedenti”, un aumento che si è tradotto nella penalizzazione della maggior parte di cittadini e imprese. “E’ giusto e essenziale che contribuiscano senza ritardare”.
    “A differenza di altri Paesi europei, – ha rilevato – le forniture di gas russo in Italia sono sempre meno significative, e una loro eventuale interruzione avrebbe un impatto minore di quanto avrebbe avuto in passato. Il livello di riempimento degli stoccaggi ha ormai toccato l’80%, in linea con l’obiettivo di raggiungere il 90% entro ottobre. Il governo ha predisposto i necessari piani di risparmio del gas, con intensità crescente a seconda della quantità di gas che potrebbe venire eventualmente mancare. Ma avete sentito il ministro Cingolani e cosa preveda per quanto riguarda il risparmio energetico”. 
    Quanto al Pnrr, Draghi ha affermato che “le erogazioni dei finanziamenti del Pnrr ,191,5 miliardi, dipende dalla valutazione che la commissione fa del piano e della sua attuazione, dipende quindi dalla capacità di realizzare le politiche innovative nei tempi stabiliti come fatto finora: abbiamo conseguito tutti gli obiettivi” delle prime due scadenze e “siamo al lavoro per raggiungere il più alto numero possibile di obiettivi prima del cambio di governo”.
    Draghi: ‘Russia usa gas come arma contro Ucraina e alleati Ue’

    Il presidente del Consiglio sull’Ucraina si è associato alle parole del Pontefice. “Si eviti un disastro nucleare” a Zaporizhzhia. Insieme alla difesa dell’Ucraina, ha affermato, “dobbiamo essere pronti” a cercare “una pace duratura e sostenibile”. E non c’è contraddizione tra tutto questo e l’imposizione di “sanzioni efficaci contro la Russia”.

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    Elezioni 2022, i sondaggi

    Lab21.01Giorgia Meloni è avanti a Enrico Letta: 23,4% a 22,1%. E’ quanto emerge dal sondaggio di Lab21.01, realizzato per La Piazza – il bene comune di Affaritaliani.it, la kermesse che si terrà il prossimo fine settimana, 26-28 agosto, a Ceglie Messapica, nel brindisino. Nella prima serata sarà ospite la leader di FdI in tandem con il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani. Sul palco della manifestazione, a presentare integralmente i dati del report, salirà lo stesso Roberto Baldassarri, direttore di Lab21.01, intervistato dal direttore di Affaritaliani.it, Angelo Maria Perrino.
    Secondo lo stesso sondaggio, quasi un italiano su due (il 48,1%) crede che Giorgia Meloni possa realmente diventare il prossimo Presidente del Consiglio. Il 30,6% non crede a una premiership targata Meloni, mentre un consistente 21,3% non sa o non risponde.
    Come si legge nella nota metodologica, le interviste valide sono state 1.500, su un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta, stratificato per genere, età, professione, livello di istruzione e orientamento politico. La metodologia di rilevazione è Cati (intervista telefoni fissi) – Cami (intervista telefoni mobili), il periodo di rilevazione è tra il 10 e il 19 agosto.
    DemopolisAd un mese dalle elezioni politiche, Fratelli d’Italia si confermerebbe oggi con il 24% primo partito nel Paese, con quasi un punto e mezzo di vantaggio sul Partito Democratico, posizionato al 22,6%. Al terzo posto, con il 14,5%, la Lega di Salvini, seguita dal Movimento 5 Stelle all’11%. Sono i dati che emergono dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento. Più distanti appaiono Forza Italia al 7% e Azione-Italia Viva al 5,8%. La lista Sinistra-Verdi avrebbe il 3,7%, Italexit il 3,1%. A 30 giorni dal voto, si attestano per il momento tra il 3% e l’1,5% +Europa, Impegno Civico, Noi Moderati e Unione Popolare. “Con un’affluenza odierna al 67%, in calo di 6 punti rispetto al 2018, ed oltre un quinto di italiani ancora indecisi – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – inizia adesso la fase decisiva della campagna elettorale. Ad un mese dal voto, la coalizione di Centro Destra, trainata dal partito di Giorgia Meloni, ha un vantaggio di oltre 16 punti percentuali sul Centro Sinistra di Enrico Letta, con effetti evidenti sull’attribuzione dei seggi nella quota maggioritaria uninominale”.
    L’Istituto Demopolis, come spiega una nota, ha analizzato il peso delle coalizioni a 30 giorni dall’apertura delle urne. Se si votasse oggi, il centrodestra otterrebbe il 47%, il centrosinistra il 30,5%. In lieve crescita appaiono il M5S di Conte che avrebbe l’11% ed il Terzo Polo di Calenda al 5,8%.
    “La rilevazione è stata effettuata dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dal 22 al 24 agosto su un campione nazionale di 1.408 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per aree geografiche di residenza, genere e fascia di età. Supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone”, spiega il comunicato.

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    Morto Scianò, leader dell'indipendentismo siciliano

    (ANSA) – PALERMO, 24 AGO – Ha speso la sua vita per tenere in
    piedi non solo la memoria ma anche l’ideale in chiave
    democratica dell’indipendentismo siciliano. È morto Pippo
    Scianò, fondatore e animatore del Fronte nazionale
    siciliano-Sicilia indipendente, una piccola formazione politica
    che spesso si è presentata agli appuntamenti elettorali.
    Scianò, che è stato un dirigente della Regione siciliana, ha
    cercato di riprendere un filone di storia controversa, al quale
    aveva cercato di collegarsi il bandito Salvatore Giuliano, e si
    è sempre battuto per l’affermazione dei principio di una
    Sicilia-nazione diventata “provincia” dopo il processo di unità
    nazionale.   
    Nella ricostruzione delle radici dell’indipendentismo, Scianò ha
    cercato di interpretarne l’anima popolare e democratica, quella
    che faceva riferimento ad Antonio Canepa. In molti documenti ha
    sostenuto una linea di apertura verso i paesi del Mediterraneo e
    di accoglienza. Benché fosse descritto come “l’ultimo
    indipendendista” impegnato a costruire un’immagine ormai
    folcloristica di un movimento che nel Dopoguerra aveva avuto un
    certo peso, era un intellettuale curioso e un cultore della
    storia siciliana che aveva reinterpretato anche attraverso
    alcuni libri tra cui “L’esercito dimenticato”, una rilettura
    della questione meridionale, da lui considerata un’eredità
    “avvelenata” del Risorgimento italiano. In un altro libro – “..e
    nel mese di maggio del 1860 la Sicilia diventò colonia” – Scianò
    aveva attaccato, per demolirla, la rivoluzione garibaldina che,
    a suo giudizio, segnò la definitiva demolizione di ogni
    aspirazione autonomista della Sicilia. (ANSA).   

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    Chiara Ferragni contro Meloni, rischiamo una politica contro l'aborto

    ”Ora è il nostro tempo di agire e far si che queste cose non accadono”, scrive Chiara Ferragni in una storia su Instagram, con sullo sfondo la foto di una sala operatoria. L’intervento è politico perchè , denuncia ”Fdi ha reso praticamente impossibile abortire nelle Marche che governa.
    Una politica che rischia di diventare nazionale se la destra vince le elezioni”. Le Marche da cui, proprio ieri è partita la campagna elettorale della leader Fdi Giorgia Meloni sul palco ad Ancona. 
    Arriva a stretto giro la replica di FdI: 
    “Se la stampa e le influencer vogliono occuparsi seriamente dell’aborto nella regione Marche – affermano Isabella Rauti, responsabile del dipartimento famiglia di Fdi ed Eugenia Roccella candidata nelle liste di Fratelli d’Italia – dovrebbero informarsi sulla base dei dati e consultare le relazioni annuali al Parlamento sulla legge 194. Per esempio, leggendo l’ultima firmata dal ministro Speranza si evince che nelle Marche l’offerta del cosiddetto servizio di Ivg è di gran lunga superiore a quella nazionale: le interruzioni volontarie di gravidanza, possono essere effettuate nel 92,9% delle strutture sanitarie mentre la media italiana è del 62%”.
    “Per quanto riguarda gli obiettori, il numero di aborti a carico dei medici non obiettori è 0,8 aborti a settimana, non sembra quindi che l’obiezione di coscienza, diritto civile previsto dalla legge 194, sia un ostacolo. Per quanto riguarda il cosiddetto “aborto chimico” (pillola RU486), invece, va ricordato che le linee guida del Ministero non sono vincolanti (infatti l’Emilia Romagna ne ha sempre avute di proprie, diverse da quelle nazionali); e soprattutto che quelle attuali, emanate dal ministro Speranza, non rispettano la stessa legge 194, quando prevedono che l’aborto possa essere effettuato nei consultori ovvero fuori dalle strutture ospedaliere. È doveroso ricordare anche che la pillola Ru486 è un aborto più economico per il servizio sanitario ma più pericoloso per la salute delle donne, considerati i numerosi effetti collaterali e una mortalità più alta, come emerge dalla letteratura scientifica in materia”.

    Agenzia ANSA

    Nel 2020 -9,3% e 66mila interventi. Alta obiezione di coscienza (ANSA)

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    In Umbria escluse cinque liste Senato e quattro Camera

    (ANSA) – PERUGIA, 24 AGO – Sono cinque al Senato e quattro
    alla Camera le liste non ammesse alle prossime elezioni
    politiche. Secondo quanto risulta all’ANSA l’Ufficio elettorale
    della Corte d’appello di Perugia ha infatti terminato l’esame
    della documentazione presentata dai vari schieramenti.   
    Al Senato non sono stati ammessi Alternativa per l’Italia,
    Destre unite, Gilet arancioni, Noi di centro (che sarà però
    presente per la consultazione relativa a Montecitorio) e Partito
    animalista.   
    Escluse alla Camera Forza nuova, Italia dei diritti, Gilet
    arancioni e il Partito animalista.   
    Era stata inoltre subito non ammessa la lista che fa
    riferimento a Marco Cappato che aveva presentato via pec le
    firme in formato digitale.   
    Le esclusioni sono state decise per irregolarità di vario tipo
    riscontrate dalla Corte d’appello nella documentazione prodotta.   
    I partiti interessati avranno ora 48 ore di tempo per presentare
    eventualmente ricorso in Cassazione. Questa comunicherà quindi
    la sua decisione alla Corte d’appello che procederà a quel punto
    al sorteggio per l’ordine dei simboli sulla scheda elettorale.   
    (ANSA).   

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    Salvini ad Amatrice, vicino a chi soffre

    “Sei anni fa il dramma del #terremoto del Centro Italia che devastò intere città portò via 299 vite. Vicino a chi, ancora oggi, soffre. Questa mattina sarò ad #Amatrice”. Così Matteo Salvini su Twitter.
    Salvini ha preso parte alla Messa di commemorazione, celebrata da mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti che a breve si trasferirà per guidare la diocesi di Verona. Tra i presenti alla Messa, oltre al leader della Lega, il Commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini.

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    Il Pd in Sicilia valuta una causa civile dopo la rottura tra i dem e M5s

    Potrebbe avere strascichi giudiziari la rottura tra Pd e M5s in Sicilia per le Regionali. Il segretario regionale del Partito democratico, Anthony Barbagallo, rivela in un’intervista a La Sicilia, di avere “dato mandato ai nostri legali di verificare la candidabilità di Di Paola e la fondatezza di una causa civile per chiedere il risarcimento dei danni che abbiamo subito da chi non ha rispettato le regole che c’eravamo dati”. “Roba da cerchio dantesco – aggiunge – l’ultimo dell’inferno, quello dove sono confinati i traditori”.