More stories

  • in

    Gas e luce, il governo studia gli aiuti. Il pressing dei partiti

    Il governo è a caccia di fondi per contrastare il caro energia. Ma le prime interlocuzioni tecniche a Palazzo Chigi – tra il sottosegretario Roberto Garofoli e i ministri all’Economia e alla Transizione Ecologica Daniele Franco e Roberto Cingolani – rimandano ad un quadro d’intervento complicato, in cui sarà necessaria un’attenta ricognizione delle risorse a disposizione. Anche per questo, il provvedimento tanto invocato dai partiti, salvo colpi di scena, potrebbe non essere immediato: in ambienti dell’esecutivo, per ora, si parla genericamente del mese di settembre. Se è molto difficile che il premier Mario Draghi apra ad uno uno scostamento di bilancio a nemmeno un mese dal voto, ci sono alcune misure che vengono date quasi per certe. Come il prolungamento degli sconti sui carburanti – in vigore fino al 20 del prossimo mese – che si ‘autofinanziano’ con l’extragettito.
    Nel corso delle interlocuzioni tecniche sul caro energia che si sono svolte in giornata a Palazzo Chigi, con i ministri dell’Economia, Daniele Franco e della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, è stata avviata un’analisi sia sull’impatto delle misure già prese a tutela di famiglie e imprese, sia sul gettito degli extraprofitti delle società energetiche e sulle sanzioni in caso di inadempienza. Si sarebbe parlato anche della proroga degli sconti sui carburanti.

    Agenzia ANSA

    Dallo scostamento di bilancio ai prezzi amministrati (ANSA)

    “Viviamo un’emergenza energetica e per le famiglie e le imprese servono risposte forti. Noi proponiamo un contratto luce sociale per darla gratis fino al 50 per cento per le famiglie con redditi medio bassi, mentre per la parte eccedente prezzi calmierati e raddoppio degli sconti alle imprese”, dice Giuseppe Provenzano. “Bisogna fare pagare gli extra profitti, perché è qualcosa di vergognoso e immorale che aziende che hanno guadagnato grazie all’aumento dei costi dell’energia, anche a causa di molte speculazioni, in questo momento non non li stanno pagando”, spiega il vicesegretario nazionale del Pd. “Sono convito che le risorse vadano prese anche dagli extra profitti, proprio per fare quello che noi abbiamo proposto: se vogliamo scorporare il prezzo del gas, che è aumentato, dal costo dell’energia e far pagare il costo della produzione – le fonti rinnovabili vengono prodotte a un sesto, un decimo rispetto al prezzo del gas – ebbene, noi abbiamo l’esigenza di recuperare delle risorse che servono a compensare gli aumenti del gas per le famiglie e per le imprese prendendoli proprio dagli extra profitti delle aziende energetiche”.
    “Lo vogliamo fare fissando un tetto nazionale al costo dell’energia, un tetto europeo al prezzo del gas e scorporando il prezzo del gas cresciuto a dismisura. È singolare che chi ha fatto cadere Draghi, oggi si rivolge a lui in ginocchio”. “Tutti gli extragettiti che provengono dalla speculazione e dagli aumenti dell’energia devono essere necessariamente reinvestiti in famiglie ed imprese”, dice Luigi Di Maio proponendo contro l’emergenza bollette “un decreto di emergenza non appena arrivati al governo da approvare subito. Un taglia bollette che consenta alle piccole imprese fino alla fine dell’anno di vedersi pagato dall’Stato l’80% delle bollette e che varrebbe circa 13,5 miliardi di euro”. “Vale la pena farlo. Se chiudiamo le imprese il danno è ancora maggiore”, dice a La Stampa Online.
    “L’Europa deve far ascoltare la propria voce sia con Gazprom, sia con il Ttf, la Borsa virtuale dove si decide il prezzo ad Amsterdam va chiusa come si fa quando c’è un eccesso di rialzo o ribasso nelle altre Borse”, afferma Antonio Tajani (Fi).
    L’ALLARME DI FEDERALBERGHI”Le aziende, che con grande fatica stavano tentando di rimettersi in marcia dopo due anni devastanti, sono di nuovo in debito di ossigeno e non riescono a pagare le bollette. Sinora gli alberghi hanno resistito, ma guardiamo con preoccupazione a quel che potrà accadere nei prossimi mesi, con il prezzo dell’energia che continua a crescere e le condizioni generali del mercato a dir poco incerte, tra inflazione galoppante e avvisaglie di recessione”. È questo il grido d’allarme lanciato da Bernabò Bocca, presidente degli albergatori italiani, alla lettura dei risultati di un’indagine condotta dal centro studi di Federalberghi, che ha esaminato nel dettaglio le bollette emesse da 15 gestori, relative a un campione di oltre 2.000 camere d’albergo, di tutte le regioni italiane.
    La bolletta energetica degli alberghi italiani ha raggiunto il livello record di 3,8 miliardi di euro, con un costo medio di circa 120.000 euro per ciascuna struttura (94.000 per l’energia elettrica e 26.000 per il gas), che aumenta con progressione geometrica. In media, il conto del mese di luglio 2022 è risultato più che triplicato rispetto a luglio 2021. Significa che oltre il 18% del volume d’affari del settore viene assorbito dal pagamento delle forniture di energia elettrica e di gas.

  • in

    Le proposte dei partiti sul tavolo di Palazzo Chigi

    C’è chi propone uno scostamento di bilancio per finanziare un provvedimento da 30 miliardi contro il caro bollette, chi un sistema di “prezzi amministrati” a livello nazionale sull’energia. Mentre il governo valuta i margini di un possibile nuovo intervento a sostegno di famiglie e imprese, i partiti – in maniera più o meno formale – stanno facendo arrivare le loro proposte a Palazzo Chigi.
    PD – Il partito di Enrico Letta, in attesa delle decisioni dell’Europa, pensa ad un sistema di prezzi amministrati per i prossimi 12 mesi, una sorta di tetto nazionale al prezzo dell’elettricità. Inoltre, chiede di raddoppiare il credito d’imposta per l’energia con l’obiettivo di recuperare parte degli enormi aumenti in corso.
    EV e SI – La federazione Europa Verde-Sinistra Italiana vorrebbe tassare al 100% gli extraprofitti delle società energetiche per ridistribuire le risorse tra famiglie e imprese.
    M5S – Il Movimento spinge da tempo per uno scostamento di bilancio (indicato anche nel documento consegnato lo scorso luglio al premier Mario Draghi). La proposta del leader Giuseppe Conte è di “recuperare i 9 miliardi di extraprofitti (delle società energetiche) persi per strada dal governo”, estendendo “questa tassazione anche ai settori farmaceutico e assicurativo”.
    IL TERZO POLO – Carlo Calenda punta in primis a “dimezzare il costo dell’energia subito e portarlo a 100 euro Mwh per imprese energivore e gasivore”. Si propone che il Gse compri tutte le fonti di produzione dell’energia elettrica (per il gas a prezzo di mercato, per le rinnovabili al prezzo fisso di 70 euro per MWh). Tale mediazione permetterebbe di abbassare i costi.
    FDI – Per il partito di Giorgia Meloni la soluzione principale è un tetto al prezzo del gas a livello europeo, sul fronte nazionale punta a scollegare il prezzo dell’energia da quello del gas. Inoltre, secondo Fratelli d’Italia, sarebbe necessario un meccanismo automatico che riversi gli introiti dell’extragettito Iva a famiglie e imprese.
    LEGA – Il cavallo di battaglia di Matteo Salvini è il decreto da 30 miliardi, da finanziare anche con scostamento di bilancio, per prevenire “un autunno molto complicato”. La Lega chiede fondi da destinare a famiglie e imprese strozzate dal caro bollette, ma anche un prezzo amministrato dell’energia che consenta un rincaro massimo del 4%.
    FI – Anche Forza Italia batte molto sulle misure da spingere a livello europeo, in particolare il tetto al prezzo del gas. Il partito di Silvio Berlusconi vorrebbe far pagare le bollette nella stessa misura dell’anno scorso e abbattere l’Iva sui beni di prima necessità come pane, pasta, latte.

  • in

    Elezioni, Cappato: 'Confermata ovunque esclusione della lista'

    Gli Uffici elettorali della Cassazione hanno confermato le esclusioni della lista Referendum e Democrazia di Marco Cappato, decise da tutte le Corti d’Appello dove erano state presentate nei giorni scorsi. Lo comunica la stessa lista. Per Cappato si tratta di una “esclusione prevista, visto il ruolo notarile che ha scelto di svolgere la Cassazione, ma la Costituzione e un regolamento europeo ci danno ragione”. E ancora: “Ricorreremo al Giudice ordinario. Un decreto del Governo eviterebbe una nuova brutta figura internazionale”.
    “Preoccuparsi per l’astensionismo. Dopo avere boicottato i referendum cannabis e eutanasia, ignorato per anni le leggi di iniziativa popolare, affossato la piattaforma pubblica di partecipazione, impedito la presentazione di liste con firma digitale. Ci vuole un bel coraggio”, aveva scritto Cappato.
    Di stamani la notizia che l’Ufficio elettorale della Cassazione ha confermato la ricusazione, che era stata già decisa nei giorni scorsi dai giudici della Corte d’Appello milanese, delle liste presentate in Lombardia da Referendum e Democrazia di Marco Cappato, per la nota questione delle firme digitali e non cartacee, e da Forza Nuova, presentata solo per il Senato. 
    La Cassazione, a quanto si è saputo, ha confermato in totale l’esclusione di sei liste che avevano fatto ricorso dopo le bocciature degli Uffici elettorali della Corte d’Appello milanese (quello per il Senato era presieduto da Domenico Camillo Bonaretti, quello per la Camera da Alberto Massimo Vigorelli). Erano state respinte, per motivi vari in gran parte legati alla raccolta firme, anche le liste dei Gilet Arancioni, del Movimento Animalista, del Partito Comunista Italiano, di Destre Unite e di Alternativa per l’Italia-No Green pass. Ai vertici della Corte d’Appello milanese, presieduta da Giuseppe Ondei, sono arrivate stamani per ora le decisioni di conferma alle bocciature di 6 liste, tra cui appunto quelle di Cappato e Forza Nuova, e mancano al momento solo due provvedimenti, in arrivo dalla Cassazione in queste ore, su altre due liste ‘minori’ che avevano fatto ricorso. Entro domani verrà effettuata, sempre in Corte d’Appello a Milano, l’estrazione per le posizioni dei simboli nelle schede elettorali per i collegi lombardi. Cappato nei giorni scorsi aveva già fatto sapere di essere pronto “a ricorrere in ogni sede giudiziaria interna ed internazionale”. L’Ufficio elettorale per la Camera della Corte d’Appello milanese tecnicamente aveva dichiarato l’invalidità della lista Referendum e Democrazia, perché, a prescindere dalla questione delle firme digitali, queste ultime, secondo i giudici, erno state depositate oltre il termine. Nei provvedimenti di conferma, come chiarito dai vertici della Corte d’Appello di Milano, la Cassazione ha fatto presente che il deposito delle firme digitali e non cartacee non è previsto dalle normative. Forza Nuova, invece, aveva sostenuto di non aver bisogno di raccogliere le firme perché, spiegava il movimento di estrema destra, era collegato ad un componente del Parlamento europeo. Non si trattava, però, di un parlamentare di un seggio italiano, ma di un eurodeputato greco di Alba Dorata.

  • in

    Salvini: “Armistizio per luce e gas”. M5s: “Conte da tempo chiede un confronto”

    Una pax elettorale per portare il governo Draghi a prendere misure urgenti contro il caro-bollette. La proposta avanzata da Carlo Calenda nei giorni scorsi è stata rilanciata da Matteo Salvini, ma per ora prosegue in ordine sparso il pressing dei partiti che chiedono all’esecutivo un nuovo intervento a sostegno di imprese e famiglie. Il segretario leghista, dal suo tour in Calabria, offre “un armistizio” agli altri leader, anche “senza fermare la campagna elettorale”. Basta una call su zoom, ha spiegato, per trovare “una soluzione comune”. Quella indicata dall’ex ministro dell’Interno è ispirata alle misure prese in Francia: fissare al 4% il tetto degli aumenti delle bollette di luce e gas. “Abbiamo quantificato in 30 miliardi di euro l’intervento urgente e necessario per bloccare adesso gli aumenti delle bollette di luce e gas senza incorrere in sanzioni europee”, ha detto dando “per scontato” che Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni siano d’accordo. “Meno male. Almeno uno c’è arrivato – la prima reazione del leader di Azione Calenda -. Vediamoci domani e proviamo a trovare un accordo per evitare il disastro”. Un simile tavolo, però, ancora non è in vista, il clima resta decisamente avvelenato, ognuno rivendica il primato nell’aver lanciato l’allarme, una ricetta condivisa non c’è. E chi nei partiti segue il dossier da vicino sa che le risorse a disposizione al momento sono limitate. Giuseppe Conte, fanno notare fonti del M5s, chiede da tempo un confronto fra partiti sul caro-bollette: fra coloro che spingono per uno scostamento di bilancio, l’ex premier ha indicato come priorità “recuperare i 9 miliardi di extraprofitti persi per strada dal governo”, estendendo “questa tassazione anche ai settori farmaceutico e assicurativo”. Ev e Si chiedono di “ridistribuire immediatamente sui conti correnti di famiglie e imprese italiane i 50 miliardi di extraprofitti delle società energetiche”. Il Pd punta sull’aumento del credito di imposta per le imprese energivore, nonché il tetto alle bollette, con il disaccoppiamento del prezzo fra fonti fossili e fonti rinnovabili, con l’impegno di farlo anche a livello europeo.”Le iniziative che prenderà il Governo Draghi – chiarisce il segretario Enrico Letta – siano le più determinate e tempestive sia a livello nazionale che a livello europeo. Troveranno il nostro sostegno”. “Spetta a Draghi, pur dimissionario, prendere l’iniziativa”, è anche la posizione di +Europa, mentre da Forza Italia, Antonio Tajani sollecita l’esecutivo a un intervento, aggiungendo però che “l’azione Ue è fondamentale: l’Europa blocchi il Ttf, il mercato virtuale del gas di Amsterdam e imponga un prezzo alla Russia con la decisione di fissare un tetto comunitario”. “L’hai sfiduciato Draghi. Abbi il buon gusto di tacere per favore”, lo critica Calenda, in uno dei sempre più frequenti scambi social al veleno di questa campagna elettorale. “Aspetto con fiducia l’intervento che dovrebbe arrivare fra martedì e mercoledì – nota la sua ex alleata Emma Bonino, di +Europa -. Rimane il problema di essere stati così pirla da aver dimezzato Draghi, l’asset migliore per negoziare il tetto al prezzo del gas”. Fra i partiti le visioni sono più allineate di fronte ai possibili effetti del caro-energia sulla scuola. Di didattica a distanza non vuol più sentire parlare nessuno, da Licia Ronzulli (Fi) a Nicola Fratoianni (Si). “Il M5s – ha chiarito Conte – non è affatto favorevole alle proposte che iniziano a circolare che prevedono riduzioni di orario e ritorno alla Dad nelle scuole per risparmiare energia”. “Scuole chiuse un giorno alla settimana e ragazzi di nuovo in dad per risparmiare energia? Dico assolutamente no”, la posizione di Salvini, che in una diretta notturna su TikTok ha anche rilanciato un suo vecchio pallino: eliminare l’accesso a numero chiuso alle facoltà di Medicina.

  • in

    Di Maio: “Le destre bruceranno i risparmi degli italiani”

       “Salvini e Meloni dopo avermi insultato per giorni, oggi hanno anche scatenato contro di me i loro giornali di riferimento. Io rispetto tutti, incasso i colpi, ma non posso tacere. Ripeto: gli italiani devono sapere cosa succederà il 25 settembre votando la coalizione sfascia conti, cioè il trio Salvini-Berlusconi-Meloni, o se non andranno a votare”. Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, leader di Impegno civico. “Il trio sfascia conti metterà a rischio i risparmi degli italiani, isolerà l’Italia in Europa e farà saltare i fondi del Pnrr. Rischiamo una guerra economica, una catastrofe dagli effetti devastanti”.
    “Noi di Impegno Civico ci stiamo battendo per il tetto massimo al prezzo del gas in Ue, in modo da fermare le speculazioni in bolletta, a loro volta derivanti dalla guerra in Russia. Ci stiamo battendo per tutelare imprese e famiglie italiane, invece Salvini si oppone perché preferisce finanziare Putin”, scrive Di Maio. “Noi di Impegno Civico – aggiunge – vogliamo azzerare l’IVA sui beni alimentari di prima necessità, quelli della farmaceutica e della natalità, così da dare sostegno alle famiglie”. Altro obiettivo elencato dal ministro è “un salario minimo, perché stipendi da 2 o 3 euro l’ora sono inaccettabili, ma introdurremo anche il salario equo: i giovani devono essere pagati in base alle loro competenze, che vanno valorizzate”.
    Inoltre Di Maio avanza la proposta di “zero anticipo e garanzia al 100% per gli under 40 che vogliono comprare una casa. Con la nostra proposta non dovranno più anticipare nemmeno 1 euro. Queste alcune proposte che servono a fronteggiare la crisi economica già in atto e a migliorare la qualità della vita degli italiani. Proposte concrete. Difendiamo la Libertà, difendiamola da chi vuole portarcela via”.

  • in

    Il Papa all'Aquila: “Per la ricostruzione serve impegno lungimirante”

    Papa Francesco è all’Aquila per la sua visita pastorale in occasione della 728/a Perdonanza celestiniana. Francesco chiede per la ricostruzione post-terremoto all’Aquila “collaborazione”, “sinergia” e “un impegno lungimirante”. “La rinascita personale e collettiva è dono della Grazia ed è anche frutto dell’impegno di ciascuno e di tutti. È fondamentale attivare e rafforzare la collaborazione organica, in sinergia, delle istituzioni e degli organismi associativi: una concordia laboriosa, un impegno lungimirante perché stiamo lavorando per i figli, per i nipoti, per il futuro”. Serve l’impegno di “tutti, tutti insieme, sottolineare questo, tutti insieme”.

    Agenzia ANSA

    Il significato dell’evento riconosciuto Patrimonio immateriale Unesco (ANSA)

    Il Papa ha salutato i detenuti presenti alla sua visita all’Aquila. “Voglio salutare e ringraziare la delegazione del mondo carcerario abruzzese, qui presente. Anche in voi saluto un segno di speranza, perché anche nelle carceri ci sono tante, troppe vittime – ha sottolineato il Pontefice -. Oggi qui siete segno di speranza nella ricostruzione umana e sociale”.
    “A tutti rinnovo il mio saluto e benedico di cuore voi, le vostre famiglie e l’intera cittadinanza. Jemonnanzi!”: così Papa Francesco ha salutato gli aquilani. Il Papa, nell’incontro con i familiari delle vittime del terremoto del 6 aprile del 2009, ha espresso la sua vicinanza e ha sottolineato la grande capacità di questo popolo di rialzarsi: “Voi, gente aquilana, avete dimostrato un carattere resiliente. Radicato nella vostra tradizione cristiana e civica, ha consentito di reggere l’urto del sisma e di avviare subito il lavoro coraggioso e paziente di ricostruzione”, ha detto Papa Francesco. “C’era tutto da ricostruire: le case, le scuole, le chiese. Ma, voi lo sapete bene, questo si fa insieme alla ricostruzione spirituale, culturale e sociale della comunità civica e di quella ecclesiale. La rinascita personale e collettiva – ha proseguito il Papa – è dono della Grazia ed è anche frutto dell’impegno di ciascuno e di tutti”.
    “L’Aquila accoglie con gioia immensa il Papa, ci commuove la sua presenza, e abbiamo certezza che l’Aquila ha un posto speciale nel cuore del Papa”. E’ un passaggio del discorso del Cardinal Petrocchi che ha accolto Francesco sul palco di Piazza Duomo. “Davanti a lei – ha proseguito – una delegazione di familiari delle vittime delle tragico terremoto, di detenuti, tante associazioni tra cui Agesci e Salus popolo aquilano. A nome della Chiesa aquilana le rivolgiamo un grazie, alto come le nostre montagne mi è sembrato poco, vorrei arrivasse al cielo. Grazie alla sua presenza speriamo che la Perdonanza sia fermento di riconciliazione per tutto il mondo”.
    Al termine del suo intervento il papa prima di salire sulla sedia a rotelle è stato salutato con una calorosa stretta di mano dall’arcivescovo emerito Giuseppe Molinari che invece si è alzato dalla sua sedia. Significativo il gesto dei due che hanno la stessa età. Poi il Papa è sceso dal grande palco e tra gli applausi si è diretto verso il Duomo, ancora inagibile dal terremoto dell’Aquila del 2009, dove sta effettuando un sopralluogo.
    Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha accolto Papa Francesco: “La città dell’Aquila è grata e riconoscente al Santo Padre per l’enorme testimonianza di vicinanza e sostegno tributati alla comunità con la sua presenza in occasione della tradizione più antica e sentita dalla comunità. Un onore e una grande emozione poter accoglierlo e assistere, per la prima volta, all’apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria di Collemaggio da parte di un pontefice. Un gesto che universalizza il messaggio di pace e riconciliazione tra i popoli ereditato da Papa Celestino V e la valenza della Perdonanza Celestiniana, dal 2019 iscritta quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco” ha dichiarato il sindaco Biondi.
    “È un evento ciclopico, una giornata storica per il mondo. L’Aquila e l’Abruzzo si sono svegliati presto per questo avvenimento straordinario”, ha dichiarato il presidente della Regione, Marco Marsilio. 

  • in

    Salvini: “Meloni presidente? Il voto, poi decide Mattarella. In pensione a 67 anni una follia”

    “Io aspetto il voto degli italiani prima di fare qualsiasi commento, poi il Presidente della Repubblica sceglierà come è giusto che sia. Tutti dicono che il centrodestra ha già vinto. Calma. Sono convinto che il centrodestra possa vincere, sono convinto che la Lega possa prendere un voto in più di tutti gli altri, ma non impongo nomi e ruoli a nessuno e men che meno al presidente della Repubblica” . Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo a Bari ai giornalisti che gli chiedevano un commento sul Giorgia Meloni presidente del Consiglio nel caso Fratelli d’Italia prenda più voti.
    “Andare in pensione a 67 anni è una follia. L’altra sera la Fornero ha detto in tv che 41 anni non sono sufficienti per andare in pensione. Forse parla così perchè non ha mai lavorato in vita sua, altrimenti se avesse faticato per 41 anni, saprebbe ad esempio che chi lavora con i disabili o gli anziani per una vita ha la schiena spezzata”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini in diretta Facebook da Barletta.

  • in

    Papa Francesco crea venti nuovi cardinali

    La Chiesa cattolica ha venti nuovi cardinali scelti da ogni angolo del mondo, dal Brasile all’India, da Timor Est alla Corea del Sud, dalla Francia agli Stati Uniti. Il Papa li ha chiamati non per la grandezza delle loro diocesi o per il peso che ha la Chiesa cattolica nel loro Paese ma ha voluto puntare i riflettori, ancora una volta, su realtà spesso ai margini del mondo.
    Ai neo cardinali il Papa ha chiesto di trattare allo stesso modo i potenti della terra e i piccoli: “Un cardinale ama la Chiesa, sempre con il medesimo fuoco spirituale, sia trattando le grandi questioni sia occupandosi di quelle piccole; sia incontrando i grandi di questo mondo, che deve farlo, tante volte, sia i piccoli, che sono grandi davanti a Dio”. Ma Francesco non dimentica il momento difficile che vive il mondo, a partire dal conflitto tra Russia e Ucraina, e mette in guardia dal rischio di una nuova guerra fredda. Il Pontefice ha allora citato nell’omelia il cardinale Agostino Casaroli (che fu Segretario di Stato vaticano dal 1979 al 1990), “giustamente celebre per il suo sguardo aperto ad assecondare, con dialogo sapiente, i nuovi orizzonti dell’Europa dopo la guerra fredda.
    E Dio non voglia che la miopia umana – ha sottolineato Francesco – chiuda di nuovo quegli orizzonti che lui ha aperto”. Il rito del Concistoro, con l’imposizione della berretta color porpora, il colore del sangue del martirio, il giuramento di fedeltà dei cardinali, le delegazioni che accompagnano i nuovi porporati, i fedeli che li salutano nel Palazzo apostolico, è sempre uno dei momenti più suggestivi della Chiesa. Ma soprattutto è l’atto con il quale ogni Papa disegna, tessera su tessera, il conclave che eleggerà il suo successore. Oggi la maggior parte dei cardinali elettori risulta creata proprio da Francesco: 83 su 132.
    Ci sono nel collegio 38 cardinali elettori creati da Benedetto XVI e ancora 11 di quelli che erano stati scelti da Papa Wojtyla. Complessivamente i cardinali, compresi gli ultraottantenni, che non votano, sono 226. Le venti nuove porpore portano al centro della Chiesa pezzi diversi di mondo: dalle foreste amazzoniche del Brasile, alle divisioni tra le Coree, dalla Chiesa in minoranza nella grande India a quella continuamente sotto attacco della Nigeria. Cinque gli italiani e tra loro quello che è da oggi il più giovane cardinale del mondo: Giorgio Marengo, 48 anni, da venti missionario in Mongolia. Al Concistoro, come aveva lui stesso annunciato, ha partecipato anche il cardinale Angelo Becciu, sotto processo in Vaticano per la gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Alla fine della celebrazione il Papa ha anche fissato la data di canonizzazione di Giovanni Battista Scalabrini e di Artemide Zatti, due santi che per la loro storia possono essere considerati ‘patroni’ dei migranti. Saranno canonizzati il 9 ottobre a San Pietro.