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    Imbrattate a Torino sedi sindacati con scritte No Vax

    (ANSA) – TORINO, 16 SET – “Sindacati nazisti”, “Diritti e
    libertà” e “Siamo ripassati per urlare i crimini dei nazi
    sindacati”. Sono le scritte apparse questa mattina a Torino sui
    muri di alcune sedi sindacali: quella della Cgil in via
    Pedrotti, quella della Uil di via Bologna. Analoghe scritte sui
    muri dell’Agenzia delle Entrate in via Padova, a Torino. Sotto
    le scritte, in spray rosso, c’è il logo della doppia V
    cerchiata, simbolo del gruppo V_V legato ai No Vax, che già in
    passato aveva compiuto azioni simili. Indaga la Digos della
    polizia di Torino. (ANSA).   

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    Dl Aiuti ter, Cdm oggi alle 11

    E’ stata convocata per oggi alle 11, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei ministri.
    Al momento non è stato diffuso l’ordine del giorno ma la riunione sarà chiamata tra l’altro ad approvare il decreto aiuti ter.
    Dopo il Cdm il premier Mario Draghi dovrebbe tenere una conferenza stampa insiema al ministro dell’Economia Daniele Franco per illustrare i contenuti del provvedimento.

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    Letta punta sull'allargamento dell'obbligo scuola e green

    Per partecipare ai lavori della Camera sul decreto Aiuti bis, Enrico Letta e Giorgia Meloni hanno messo la campagna elettorale in standby qualche ora. Ma non hanno interrotto lo scontro in vista del voto, almeno sui social. “Lo dico a Giorgia Meloni: non basta essere donna per fare politiche per le donne. Contano le proposte e i fatti concreti che si mettono in campo. Per le donne la parola chiave è libertà”, ha scritto su Twitter il segretario del Pd. “Enrico, ma veramente dopo che hai tentato di spiegarmi come devo fare la destra ora vuoi tentare di spiegarmi cosa significhi essere una donna? Ma ce l’hai un senso del ridicolo?”, gli ha risposto al volo la leader di FdI. Lo scambio nasce da un’intervista a Grazia in cui Letta difende la legge sull’aborto, auspica un governo con lo stesso numero di ministri e ministre e chiede più centri per le vittime di violenza di genere. E’ il tema della parità, uno dei punti del programma dem. Come il sud, la sanità.
    Ogni giorno il segretario Pd punta la campagna elettorale su un obiettivo della lista Italia democratica e progressista. “Serve l’allungamento dell’obbligo scolastico – ha detto intervistato da Skuola.net – bisogna cominciare molto presto, a 3 anni con la scuola dell’infanzia e allungare fino ai 18 anni. Bisogna spingere tutti gli studenti ad avere il diploma di scuola secondaria superiore”. “Introdurre l’obbligo per le scuole d’infanzia – spiega Letta all’Ansa – significa renderle finalmente gratuite. E’ peraltro certificato che prima si inizia la scuola meglio si combattono le disuguaglianze e più rapidamente si riattiva l’ascensore sociale fermo in Italia da decenni. Senza contare un risparmio per le famiglie tra le 200 e le 300 euro mensili e la possibilità per entrambi i genitori di lavorare”. Il segretario Pd lega i temi della scuola e della formazione a quello della “transizione ecologica, che va gestita sempre con quella sociale – ha detto agli studenti – Ad esempio, chi lavora nel campo dell’automobile a scoppio va accompagnato nel cambiamento: non si può solo dare la pensione anticipata.
    L’impatto distruttivo di questi processi sul mondo del lavoro va gestito e lenito. Altrimenti ci sarà ulteriore conflitto sociale e a pagarne il prezzo saranno sempre i più vulnerabili”. Ai ragazzi Letta ha parlato dei diritti civili. “C’è chi vuole solo un modello, Meloni l’ha detto: Dio, patria e famiglia. E francamente non è il modello giusto. È un modello del passato che ha autorizzato tanti soprusi. A me piace la diversità e dobbiamo valorizzarla, è ricchezza, non disgregazione. È uno dei temi su cui spingo di più e sui cui la differenza con la destra è più marcata”. Per il segretario Pd “l’Italia è indietro sui diritti civili, il Parlamento non ha approvato il Ddl Zan, lo Ius schoale, la legge sul diritto al suicidio assistito come chiedeva la Corte costituzionale. L’idea che nei prossimi 5 anni manteniamo questa arretratezza è drammatica – ha concluso – Io vorrei che facessimo passi avanti. Noi spingiamo sui diritti civili”. (ANSA).   

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    Buckingham palace diffonde i dettagli sul funerale della Regina

    Buckingham Palace ha diffuso i dettagli sulle esequie solenni della regina Elisabetta II in programma lunedì 19, che si concludono con la sepoltura della sovrana in serata, alle 19.30 locali (le 20.30 italiane) in una cerimonia privata alla St George’s Chapel nel castello di Windsor. Il funerale di Stato inizierà alle 11 locali presso l’Abbazia di Westminster alla presenza di oltre 2.000 ospiti, tra cui centinaia di dignitari stranieri e teste coronate. Prima è previsto il trasferimento del feretro della sovrana su un affusto di cannone trainato da cavalli dalla Westminster Hall, dove si trova attualmente e dove è stata allestita la camera ardente, all’abbazia.
    La liturgia solenne si chiuderà con due minuti di silenzio in onore di Elisabetta e sarà seguita da una lunga processione fino a Wellington Arch, con re Carlo III che guiderà i membri di casa Windsor dietro il feretro. In seguito è previsto il trasferimento a bordo di un carro funebre fino a Windsor. Al servizio di commiato alla St George’s Chapel prenderanno parte 800 persone, mentre alla cerimonia di sepoltura assisteranno solo i membri della famiglia reale.
    Il Palazzo ha anche annunciato che domani sera i quattro figli della regina, incluso il sovrano, faranno una veglia funebre di 15 minuti davanti al feretro di Elisabetta alla Westminster Hall.    

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    Dl Aiuti ter, Cdm domani alle 11

    E’ stata convocata per domani alle 11, a Palazzo Chigi, la riunione del Consiglio dei ministri.
    Al momento non è stato diffuso l’ordine del giorno ma la riunione sarà chiamata tra l’altro ad approvare il decreto aiuti ter.
    Dopo il Cdm il premier Mario Draghi dovrebbe tenere una conferenza stampa insiema al ministro dell’Economia Daniele Franco per illustrare i contenuti del provvedimento.

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    Fondi russi: Di Maio, una commissione di inchiesta per fare chiarezza

     “Noi come Governo saremo in continuo aggiornamento, come è sempre stato, con i nostri alleati. Se ci saranno novità ovviamente lo diremo, ma politicamente il tema è che noi da tempo proponiamo una Commissione d’inchiesta sui rapporti tra leader e partiti italiani e Russia. E’ molto importante che si faccia chiarezza”.    Lo ha detto Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, in relazione al caso dei presunti fondi russi a partiti anche italiani. A margine di un’iniziativa elettorale a Napoli, Di Maio ha aggiunto: ”Ricordate che nel 2018 c’era stato un tentativo da parte della Lega di mettere nella legge anticorruzione Spazzacorrotti una norma che permettesse sostanzialmente di ricevere finanziamenti da Paesi esteri o da personalità estere per i partiti. Allora io chiedo a Salvini confrontiamoci: perché volevi una norma che consentisse a personalità estere, a governi esteri di finanziare i partiti italiani?”. Nel concludere, il ministro ha affermato: ”Ovviamente, e lo voglio dire con molta chiarezza, io consiglio sempre cautela su questo argomento. Non bisogna sparare nessuna cosa fuori da quello che si sa ma l’accertamento di un Parlamento che nella prossima legislatura faccia una Commissione d’inchiesta è molto importante”. 
    “Non vorrei che alla fine, rispetto a presunte interferenze, si arrivasse invece a un inquinamento della campagna elettorale con queste insinuazioni e illazioni che spero siano tutte false”, ha detto il leader del M5S, Giuseppe Conte, rispondendo ai giornalisti a Bari sul dossier che riguarda presunti finanziamenti russi ai partiti. Per Conte occorre “maneggiare” questa questione “con cura e non buttare sul terreno di una campagna elettorale delicata e complessa illazioni: non buttiamo insinuazioni, stiamo molto attenti”. “Soprattutto – ha evidenziato – chi ha responsabilità istituzionali ha una doppia, tripla responsabilità di gestione”.   

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    Berlusconi nella corsa Meloni-Salvini: “Agganciati all'Ue o io fuori”

    I due litigano un po’, e d’altronde 30 miliardi sono una cifra che ci si potrebbe fare anche una manovra. Lo scontro resta ampiamente nei limiti del galateo, ma Giorgia Meloni e Matteo Salvini continuano a battagliare. Il segretario della Lega chiede più deficit per fermare il caro bollette. Dopo giorni di risposte evasivamente negative, la leader di FdI ha palesato il suo “No” netto: “Lo dico anche rispetto alla polemica sullo scostamento di bilancio, 30 miliardi è un pozzo senza fondo”.
    Salvini ha incassato, ma senza demordere: “Voglio vincere le elezioni con il centrodestra, siamo uniti e d’accordo con tutto, mi piacerebbe che tutti fossero d’accordo anche sull’emergenza nazionale che è il costo delle bollette, il costo della luce, del gas”. Forti di un sentiment che indica la coalizione in vantaggio in vista del voto del 25 settembre, i due leader di centrodestra portano avanti la loro campagna elettorale senza eludere la polemica.E tra i due “litiganti” si inserisce Silvio Berlusconi per mettere in chiaro un punto: “La nostra presenza nel governo è garanzia assoluta che sarà liberale, cristiano, europeista e atlantista. Se questi signori, i nostri alleati, di cui ho fiducia e rispetto, dovessero partire per direzioni diverse noi non ci staremmo”.
    Ma il tema più battuto resta quello del caro-energia. Salvini ne fa un punto fondamentale, derubricando pure il dibattito nato dal documento degli 007 americani sui fondi russi ai partiti occidentali: “Qual è l’emergenza oggi? A leggere i giornali sono la Russia e la Cina… i dossier. Non abbiamo mai preso soldi dall’estero. Ma adesso l’emergenza sono le bollette”. Per questo chiede i 30 miliardi subito, “per aiutare gli italiani a lavorare, a tenere aperte fabbriche e negozi, a pagare le bollette, è una emergenza nazionale”. In supporto arrivano anche i governatori leghisti: “Siamo di fronte a una vera e propria emergenza nazionale, e alle emergenze è necessario rispondere con tempestività e coraggio come chiedono famiglie, lavoratori e imprese. Servono subito nuove e importanti risorse pubbliche”, è l’appello dei presidenti di Regione Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Maurizio Fugatti, Christian Solinas, Donatella Tesei, Luca Zaia. Meloni condivide l’obiettivo, ma ha parecchie perplessità sul deficit. E alla fine le ha messe sul tavolo. Anche per replicare a quell’avversario “sempre più polemico con me che con gli avversari”, aveva sottolineato nei giorni scorsi.
    Per Meloni, “più noi decidiamo di indebitarci per regalare soldi ai grandi player dell’energia e più loro alzeranno l’asticella, per cui credo che il fatto di continuare a fare debito purtroppo sia una misura che non ci salverà. Noi abbiamo bisogno di alzare la voce sul tetto del prezzo del gas”. La sua ricetta della leader di FdI, quindi, è “soprattutto il price cap europeo” – che piace anche a Salvini ma che ha bisogno di tempi più lunghi – e “il disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello delle fonti di energia elettrica” per il quale servirebbero circa “3-4 miliardi di euro da qui a marzo”. Se Meloni blocca Salvini sullo scostamento, Salvini blocca Meloni sul presidenzialismo. Per il segretario della Lega “è un dibattito affascinante di cui parleremo nel 2023 – taglia corto – se poi nei prossimi anni si modificherà la Costituzione nel nome del presidenzialismo va benissimo, noi ci stiamo e vanno coinvolti tutti”.
    All’orizzonte c’è anche il tema Lombardia, col centrodestra che dovrà trovare una quadra sul candidato presidente alla Regione, al voto nel 2023. La conferma del leghista Attilio Fontana potrebbe non essere data per scontata da tutti. “Quello che mi risulta – ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala – è che Letizia Moratti è ben decisa a rimanere in campo, questo è un punto di cui sono abbastanza convinto”. Ma Salvini glissa: “L’unica partita che mi interessa è quella delle bollette della luce e del gas. Bisogna correre per aiutare gli italiani. Di Lombardia riparliamo a marzo”.

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    Hackerato il profilo Twitter del ministero della Transizione ecologica

    E’ stato hackerato il profilo Twitter del ministero della Transizione ecologica, dove appariva, invece della foto ufficiale, un’immagine che ritrae il fondatore di Ethereum Vitalik Buterin. L’immagine è poi stata rimossa. Al momento sul profilo ufficiale del ministero non appare più nessuna immagine.Ethereum è uno dei maggiori fornitori al mondo di criptovalute. L’hackeraggio del sito del Mite è avvenuto la notte scorsa, nel momento in cui la società cambiava il suo sistema di validazione. Si pensa che l’hackeraggio sia un tentativo di truffa: uno dei tweet prometteva la disrtribuzione di gratuita di criptovalute da parte di Buterin.  Vitaliy Dmitrievič Buterin, detto Vitalik, secondo quanto si legge sul suo profilo di Wikipedia è un programmatore e scrittore nato in Russia nel 1994 e naturalizzato canadese. E’fondatore di Ethereum una delle principali piattaforme di criptovalute.Nel 2014 Buterin ha vinto il premio World Technology Award per la co-creazione e invenzione di Ethereu.Attualmente lavora per KryptoKit, azienda canadese che pubblica una app Chrome che funziona sia da portafogli Bitcoin che da piattaforma di social networking.La violazione del sito del ministero della Transizione ecologica è avvenuta nella notte, durante il “Merge” di Ethereum, come è stato battezzato il cambiamento del sistema di validazione della piattaforma di blockchain. Ethereum è il secondo produttore di criptovalute al mondo, dopo Bitcoin.Si tratta di un cambiamento green, che rende i processi sostenibili: l’innovazione porterà alla riduzione del consumo energetico della rete del 99,95%.Ethereum è una piattaforma blockchain su cui si basa uno dei più vasti ecosistemi di applicazioni, da protocolli di finanza decentralizzata a svariati progetti Nft, cioè i certificati digitali tanto usati nel mondo dell’arte.Il cambio in favore della sostenibilità avviene grazie alla sostituzione del sistema di consenso utilizzato fino ad oggi sulla rete di Ethereum; questo porterà a non avere più bisogno di potenti computer che risolvono enigmi matematici per gestire la rete e validarne le transazioni, consumando quantità enormi di energia.Il consumo di elettricità per creare criptovalute è enorme.Secondo una recente analisi di CryptoMonday, il consumo energetico della rete di bitcoin sarebbe di almeno 127 terawattora all’anno. Bitcoin consuma 707 kWh di elettricità per ogni transazione, che è 11 volte quella di Ethereum. Nel 2022 il consumo medio di energia per ogni transazione con Bitcoin può essere assimilabile a centinaia di migliaia di transazioni con la carta Visa.”È un cambiamento epocale”, commentano Valeria Portale e Giacomo Vella dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger del Politecnico di Milano. Da sottolineare che la modifica non riguarda tutte le criptovalute: bitcoin ad esempio continuerà a lavorare con un sistema che consuma energia”.