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    Marea umana in movimento per vedere funerale sugli schermi

    Come una marea umana in movimento, migliaia di persone si muovono lungo il percorso designato nei pressi di Buckingham Palace per raggiungere i megaschermi installati ad Hyde Park verso i quali i volontari stanno indirizzando la folla dopo la chiusura delle aree pubbliche per assistere ai funerali di Elisabetta II e alla successiva processione. Dubbie Banfield è venuta a Londra questa mattina dalla Scozia: “Volevo esserci. È un momento importante per me e per il Paese. Non ho conosciuto altro che la regina Elisabetta, sarà molto difficile abituarmi alla sua assenza”.
    Intanto anche bar e ristoranti hanno installato schermi all’esterno e non manca chi -data la folla- si ‘accontenta’ di questi e si ferma. Sofia è per metà francese ma vive a Londra : “E’ stata un modello di dedizione impareggiabile. Non ha mai smesso di lavorare, non ha mai preso un sabbatico. Di figure così mi vengono in mente solo il Dalai Lama e Madre Teresa – dice – Ed è importante, anche per le giovani generazioni. La sua etica di lavoro non ha pari. Un modello e si sente, oltre all’affetto, il grande rispetto che suscita”.
    Coleman-Cook è arrivata questa mattina dal Kent: “Certo che va bene seguire anche sul megaschermo – spiega- la cosa importante per noi è essere qui. Guardi, è un momento storico e un momento di condivisione irripetibile”. Lontano, per pochi istanti si sente una sirena: ma è la prima ad echeggia in queste strade da ore.

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    Sfida a distanza Pd-Lega. Salvini: “Ecco i 6 impegni della Lega”. Letta: “Pontida è Ungheria”

    Due idee di Italia contrapposte, separate anche fisicamente da una trentina di chilometri, e a sette giorni dal voto. Chi esalta “concretezza dei valori e buon governo locale” dimostrato sul campo dai sindaci e chi scommette tutto su autonomia regionale, flat tax e il revival dei decreti Sicurezza di salviniana memoria. Si è giocata sui contenuti – più che sui numeri, inevitabilmente a favore della Lega – la sfida delle “piazze” andata in scena in contemporanea in Lombardia tra la Lega di Pontida e il Pd dei sindaci che in centinaia hanno occupato la piazza dell’Arengario, l’antico palazzo comunale di Monza. In ballo c’è la rimonta agognata da entrambi i partiti, che potrebbe passare attraverso i voti del Nord, feudo storico dei leghisti ma ormai sempre più in bilico.
    A contenderselo non è solo il partito di Giorgia Meloni (più favorito dai sondaggi) ma anche quello di Enrico Letta. Che non a caso è candidato pure a Vicenza e che scommette sulla carta del “tutto è ancora possibile” in vista del 25 settembre. Proprio per questo il segretario Dem sceglie di radunare centinaia di sindaci a Monza, l’ex roccaforte di Berlusconi (che ne ha acquisito nel frattempo la squadra di calcio) espugnata a giugno, “contro ogni pronostico”, da Paolo Pilotto. La speranza del centrosinistra è, quindi, che la città porti fortuna alla competizione di domenica. Al contrario sul ‘sacro’ prato di Pontida trionfa la tradizione. Quella delle bandiere del leone di San Marco o di Alberto da Giussano o qualche camicia verde anche se manca il folklore del passato.

    Agenzia ANSA

    Torna la tradizionale manifestazione leghista nel bergamasco dopo lo stop per Covid (ANSA)

    Eppure contro quel popolo si scaglia Letta: “Oggi Pontida è diventata provincia dell’Ungheria”. La sferzata, che richiama il sostegno della Lega al presidente Orban, serve all’ex premier a distinguersi ancora: “Noi non vogliamo un’Italia che strizza l’occhio a Orban e Putin – rimarca Letta – Vogliamo un’Italia che sia nel cuore dell’Europa ed è fedele alle sue alleanze”. Matteo Salvini dal palco replica con ironia: “Quelli di sinistra hanno una passione per la geografia, oggi è l’Ungheria, ieri la Russia”. Ma su Budapest tiene il punto: “Io rispetto le scelte democratiche di tutti”.
    Altra distanza è sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. E’ Francesco Boccia del Pd a incalzare il centrodestra: “Salvini e Meloni continuano a minacciare modifiche al Pnrr, ma hanno mai chiesto ai sindaci se sono d’accordo nel fermare gli investimenti già avviati?”. La Lega – e Fratelli d’Italia in particolare – non hanno mai fatto mistero della necessità di ritocchi. I Dem attaccano pure sull’ambiente: “Dal centrodestra non sentiamo una parola”, denuncia il sindaco di Milano, Giuseppe Sala e chiede: “Andate a dirlo ai familiari vittime della Marmolada e di quello accaduto nelle Marche che l’ambiente non è urgente”.

    Agenzia ANSA

    “Il Pd unico vero grande partito nazionale” (ANSA)

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    Meloni: “Non tocco la 194, equilibrio fra libertà e coscienza”

    “Io non ho mai detto che voglio toccare la prima parte della 194, non l’ho mai detto nell’arco della mIa esistenza. Io non ho mai detto che voglio modificare la 194, ma ho detto che voglio applicarla: vorrei aggiungere diritti, che le donne che si trovano nelle condizioni di abortire perché non hanno alternative, magari per ragioni economiche, possano avare quella alternativa”. Lo ha detto la leader di FdI, Giorgia Meloni, a Mezz’ora in più, su Rai tre. 
    “Quindi un tema aperto nei nostri ordinamenti, nazionale ed europeo, che si debbano amalgamare, è un tema che esiste”, ha affermato Meloni. “Gli organismi europei decisionali sono organismi di governo, noi diciamo che la sovranità appartiene al popolo e si manifesta nelle scelte parlamentari. È un dibattito che dobbiamo porre con garbo e questo non significa uscire dall’Ue ma di dare dei correttivi o di stabilire che riconosciamo l’articolo 11 della Costituzione. E’ un tema di organizzare meglio la difesa dell’interesse nazionale in una dinamica europea”.
     “Giorgia Meloni non mette in discussione Dio, Patria e famiglia e quel concetto di struttura patriarcale della società”, lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, ospite anche lui a Mezz’ora in più, su Rai tre.
     “E’ necessaria una misura sulla povertà, il reddito di cittadinanza lo è, semmai serviranno dei cambiamenti”, ha affermato ancora Letta.  “Ci saranno miglioramenti, l’obiettivo è renderlo più equo, ma è uno strumento fondamentale”, ha poi aggiunto Elly Schlein
     Le frasi di Emiliano su ‘faremo sputare sangue’ alla destra? “Lui stesso ha poi chiaramente usato argomenti per rimettere quelle parole nel cotesto – ha risposto Letta -. Lui le ha usate per dire semplicemente: ‘li faremo faticare al massimo’. Certo quella è una parola forte e sopra le righe. Ma noi facciamo una campagna elettorale fatta su contenuti. Lui stesso”, Emiliano, “ha detto che quella frase è uscita in un comizio, posso prendere tutte le frasi di Meloni, Salvini… La nostra campagna è tutta di contenuti e positiva”.  
    “Può succedere che il Paese lo richieda”, un Draghi bis, “e in quel caso sono convinto che Mario Draghi non direbbe di no”, ha detto –  ospite della stessa trasmissione –  il leader di Azione, Carlo Calenda, secondo il quale “sette nano secondi dopo il disastro elettorale, la parte più responsabile della Lega metterà Salvini alla porta e sarà un giorno positivo per l’Italia”. 
    “Di Maio, che aveva una grande esperienza lavorativa pregressa e a cui vennero affidati due ministeri – ha detto ancora Calenda -, mi disse che non aveva bisogno di un passaggio di consegne al ministero” quando ci fu il cambio di governo. “Credo che ora tutti i ministri debbano dare l’esempio con un passaggio di consegne impeccabile e dando dei consigli”. 
    “Un sindacato naturalmente non può dare indicazioni di voto, è una questione di autonomia, ma penso che i valori di fondo sono quelli che ci accomunano”: lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, rispondendo a una domanda sulla scelta della Cgil di non dare indicazione di voto. “Credo che la stragrande maggioranza delle persone che si batte per i diritti del lavoro può scegliere quest’area politica”, ha aggiunto. “Non mi aspetto – ha aggiunto – che Cgil, Cisl o altri possano dire che si vota per una lista o per una forza politica, ma chi si batte contro la precarietà, chi ha una proposta per difendere la sanità e la scuola pubblica, chi mette al centro della propria agenda la lotta alle disuguaglianze, se andiamo a vedere la sostanza delle proposte c’è una vicinanza molto forte”.  

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    Sindaco Izyum, ci vorranno settimane per esumare i cadaveri

    (ANSA) – ROMA, 18 SET – Il sindaco di Izyum Valeriy Marchenko
    afferma che a nella città liberata dai russi ci vorranno circa 2
    settimane per esumare i cadaveri. “I dipendenti di tutti i
    servizi eseguono esumazioni, dissotterrano i morti sepolti. Se
    possibile, vengono identificati e tutti inviati a Kharkiv per
    ulteriori approfondimenti. Questo lavoro sarà svolto ancora per
    quasi due settimane, perché ci sono molte sepolture. Finora non
    ne sono stati trovati di nuovi, ma dicono che ce ne sono ancora,
    quindi li stanno cercando”, ha detto il sindaco, come riporta
    Ukrainska Pravda.   
    Secondo Marchenko, a Izyum vivono attualmente 13-15mila persone,
    ma molte stanno tornando. (ANSA).   

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    Morta a Napoli l'ex senatrice Graziella Pagano

    E’ morta, dopo aver combattuto contro una lunga malattia, Graziella Pagano. A darne l’annuncio il figlio Lorenzo Crea. Graziella Pagano è stata consigliera comunale di Napoli dal 1987 al 1992, anno in cui è stata eletta senatrice della Repubblica.Confermata per quattro legislature, fino al 2006.    Nel secondo Governo Prodi è stata consigliere politico del Presidente del Consiglio, delegata ai Rapporti con il Parlamento e alle Pari Opportunità. Dal 2008 al 2009 è stata Europarlamentare, subentrando ad Alfonso Andria.    Dal 2010 al 2011 è stata anche assessore al Turismo, ai Grandi Eventi e ai Rapporti con le Municipalità, nella giunta guidata da Rosa Russo Iervolino. Più volte ai vertici dei partiti di appartenenza,è stata responsabile nazionale scuola dei DS, successivamente responsabile nazionale delle donne dello stesso partito.    Dopo aver contribuito alla fondazione del Partito Democratico, ne assunse la presidenza in Campania per due volte di seguito.    Nel 2019 scelse di seguire Matteo Renzi, aderendo ad Italia Viva, di cui era coordinatore per la città di Napoli. Proprio nei giorni della formazione delle liste, in vista delle prossime elezioni politiche, lo stesso Renzi e Maria Elena Boschi, capogruppo alla Camera di IV, le chiesero la disponibilità di candidarsi alla Camera per il Terzo Polo, in lista nel collegio plurinominale di Napoli alle spalle di Ettore Rosato, presidente nazionale del Partito. I funerali si terranno martedì 20 settembre, alle ore 17, presso la Basilica Santuario del Carmine Maggiore, in Piazza del Carmine 2, a Napoli.
       Una vita – questo il profilo tracciato dai familiari – a sinistra, sempre in difesa delle donne e dei ceti popolari più fragili, Pagano fu determinante da presidente della commissione Edilizia Scolastica per la costruzione di alcuni plessi scolastici, in particolare nella zona di Chiaiano. Ma – si evidenzia ancora – forte fu anche l’impegno per tutto il mondo della scuola, dal quale proveniva, avendo insegnato per molti anni materie letterarie, prima di iniziare la sua lunghissima carriera politica. Da parlamentare fu cofirmataria della prima legge per inasprire le pene contro la violenza sessuale e, in stretto contatto con l’allora ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer, ha lavorato per l’attuazione di tutte le norme sull’autonomia scolastica.    A lei si deve, infine, la prima bozza sui Dico (disegno di legge italiano sui DIritti dei COnviventi), da cui nacque, poi, la legge sulle unioni civili. I familiari evidenziano che “lascia un vuoto incolmabile, non solo fra i tanti amici e compagni di partito, ma anche fra gli avversari, che ne hanno sempre riconosciuto lo stile, apprezzato il rigore e stimato la lealtà con la quale la Pagano ha condotto le sue battaglie politiche”. Graziella Pagano era coniugata con l’avvocato Vincenzo Crea, noto civilista napoletano scomparso nel 2015. Dalla loro relazione nacque il loro unico figlio, Lorenzo, giornalista professionista e componente dello staff del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
    L’ultimo messaggio su Facebook 
    “Cari Amici, Cari Compagni la mia battaglia finisce qui. Prima di “passare dall’altra parte”, vi lascio un grande abbraccio e un ringraziamento sincero. In questi anni non mi avete mai fatto sentire sola e ho sempre sentito forte il vostro affetto e la vostra vicinanza. Anche per questo ho accettato di candidarmi. Non per tornare, ma per rappresentare una comunità. Alla quale sentivo di appartenere”. Questo l’ultimo messaggio sul profilo Fb di Graziella Pagano, scomparsa oggi a Napoli. “Donne e Uomini giovani e meno giovani che mi hanno permesso di fare quello che ho fatto, in politica e non solo, e ai quali sarò sempre legata. Purtroppo la mia malattia ha avuto la meglio: ma ho combattuto con vigore fino alla fine. E me ne sto andando con la mia dignità, non consentendole di trasformarmi in quella che non sono. Adesso è tempo di volare in cielo. Andrò a dare battaglia anche lì, mi conoscete. Affido a mio figlio Lorenzo, il grande amore della mia vita (stategli vicino, per favore) queste ultime parole e un invito a non disperarvi. Non voglio sapervi tristi, non voglio sentirvi smarriti”, c’è ancora scritto.. “Andate avanti come se nulla fosse successo, continuate a fare quello che stavate facendo. Interrompete la campagna elettorale solo per venire al mio funerale, se vi va”, fissato per martedì prossimo a Napoli. “Io vi lascio così, orgogliosa e fiera di avervi avuto ancora una volta al mio fianco. Di essere stata parte di una storia meravigliosa fatta di impegno civile collettivo, di sfide appassionate, di politica nobile mai disponibile all’accattonaggio ma sempre rigorosa e con le mani pulite. Il 25 Settembre sarò in Paradiso (se mi vorranno), il mio seggio scatterà lì con buona pace dei miei avversari interni ed esterni. Voi però non fate scherzi, continuate a lavorare anche perché da lassù vi posso controllare più facilmente. Il mio tempo in terra è scaduto, vi mando un ultimo bacio. Arrivederci, La Leonessa”, si conclude il messaggio.
    Il cordoglio della politica
       “È stata con noi in prima linea fino all’ultimo minuto, nonostante la fatica e la malattia. Un’ amica, una donna speciale, politica di grande qualità e di lunga esperienza. Un abbraccio affettuoso a Lorenzo e a tutti i suoi cari. Ci mancherai Graziella”. E’ il messaggio sui social del presidente di Italia Viva, Ettore Rosato per Graziella Pagano. 

    “Conoscevo bene Graziella. Una donna di grandi valori e dal forte temperamento, nel suo lungo percorso politico e istituzionale ha saputo difendere Napoli e l’intero Mezzogiorno lottando in prima linea. La scuola, i diritti civili, il lavoro: le sue battaglie meritano di essere proseguite. Oggi più di prima”. Così il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.
    “La conoscevo da una vita. Le volevo bene anche quando non condividevo le sue scelte politiche. L’ho sempre ammirata perché ha sempre difeso le sue idee, con coraggio, con grinta. Una combattente. Anche la decisione di condividere sui social la sua malattia è stato un atto politico, un invito a resistere, a non mollare. L’ha combattuto e come se l’ha combattuto il tumore! Donna, madre, figlia di questa terra, “una leonessa” come l’ha definita suo figlio Lorenzo. Ciao Graziella, amica mia. Che la terra ti sia lieve!”, afferma il senatore Sandro Ruotolo in un post su Facebook.

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    >>ANSA/L'addio dei nipoti,'Harry&Meghan esclusi dal ricevimento'

    (dell’inviata Anna Lisa Rapanà) (ANSA) – LONDRA, 17 SET – Se avesse potuto, Elisabetta la Corona l’avrebbe consegnata direttamente ai nipoti: se non per indossarla, per custodirla, e per custodire quello spirito di servizio che la sovrana per tutta la sua vita ha incarnato facendo dell’appartenenza alla Royal family un ‘mestiere’. E oggi è stato il loro momento di dirle addio: tutti e otto raccolti attorno al feretro a Westminster Hall per un quarto d’ora, col capo chino. Gli adorati William e Harry che con la nonna Elisabetta e senza la mamma Diana sono diventati adulti.    Poi Beatrice ed Eugenia, le affezionatissime figlie di Andrea, Zara Tindall e Peter Philips i figli della principessa Anna, e quelli del conte di Wessex, Lady Louise e il visconte Severn, i più piccoli. Tutti i cugini insieme, con William ed Harry in uniforme, a vegliare la bara in raccoglimento, come i figli della regina hanno fatto prima di loro.    E’ la prima volta che Harry ha indossato l’uniforme dall’inizio del periodo di lutto in cui era rimasto fino ad ora in ‘borghese’. Gli è stato consentito pare per decisione del re Carlo III. Il quale però d’altro canto avrebbe invece deciso di escludere il secondogenito e la moglie Meghan Markle dal ricevimento che si terrà alla vigilia dei funerali di Stato, per accogliere i molti capi di Stato e leader mondiali in arrivo a Londra per rendere omaggio alla sovrana scomparsa. Lo scrive il Daily Telegraph e lo riprendono i tabloid: non è chiaro come il ‘pasticcio’ di protocollo – se vero – si possa essere verificato. Sembra infatti che i duchi di Sussex fossero in un primo momento previsti allo speciale evento che si terrà a Buckingham Palace. Poi però, secondo le indiscrezioni, sarebbero stati esclusi dalla lista del Palazzo, perché la presenza è prevista soltanto per i membri della famiglia reale ‘in servizio’. Ed è una nota che rischia di stonare parecchio in un’atmosfera che, pur nel dolore privato e nel cordoglio pubblico – o forse proprio per questi – è e vuole essere di unità.    Insieme, il re Carlo III e il principe William si sono presentati a sorpresa fra la folla in fila in attesa di rendere omaggio alla sovrana. Come a ringraziare uno ad uno i sudditi che, ancora in queste ore, non smettono di accorrere a Londra e a Westminster, nonostante le avvertenze sulle ore e ore di attesa e sui disagi per un esodo verso Londra che per tutto il weekend si prospetta senza precedenti. La coda e il suo moto incessante lungo il Tamigi, che diventerà proverbiale ed è già il simbolo di questo lungo addio, diventa un rito collettivo: il Paese che si ritrova, si riconosce, si parla. Ma appena si mette piede nella grande sala al centro della quale c’è la bara sormontata dalla corona, l’emozione diventa personale, il dialogo è ‘a due’, e l’ultimo saluto diventa una cosa intima.    La diretta del flusso di gente senza sosta è accessibile da ogni dispositivo in tutto il mondo. Così come l’unico fuori programma quando una persona ha tentato di avvicinarsi al feretro ed è stato fermato dalla polizia. Eppure vedere sfilare i sudditi, volto dopo volto, da dentro la sala è una cosa diversa. Il silenzio è assoluto. La commozione è palpabile. Il momento è solenne. In un tempo sospeso fra il soffitto di legno e le pareti di pietra a Westminster Hall, scandito soltanto da un cerimoniale cambio della guardia: in quei minuti la fila è immobile, lo sguardo fisso sulla bara, e pure a distanza le gemme della corona brillano.    La lunga file che ha costeggiato per ore il Tamigi arriva nella sala in cima alla scalinata davanti alla quale c’è la regina. La coda si divide in due ali e, uno ad uno, ci si inchina. Un momento di sosta lungo i lati, poi si torna a scorrere, verso l’uscita. E’ lì che si rallenta, si piange, ci si ferma ancora, si ruba un momento in più per il saluto che sarà l’ultimo. E c’è chi lo lancia, agitando una mano, come un arrivederci.    Nelle scorse ore fra la folla sono cominciati ad arrivare i leader stranieri che da domani discenderanno su Londra per i funerali di Stato di Elisabetta II. Le telecamere riprendono per esempio il premier canadese Justin Trudeau, che con il collega australiano Anthony Albanese e la premier neozelandese Jacinda Arden sono fra i 14 leader del Commonwealth che Carlo III ha ricevuto a Buckingham Palace, mentre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è già in volo verso Londra e con un cambio di programma: il bilaterale con la Liz Truss è rimandato a mercoledì, a margine dell’assemblea generale dell’Onu. Dopo il saluto a Elisabetta II.
       La regina consorte Camilla ha reso omaggio a Elisabetta II definendola una “donna sola” che ha dovuto “ritagliarsi il proprio ruolo” in un mondo dominato dagli uomini e rievocando il ricordo dei “grandi occhi azzurri” e del sorriso “indimenticabile” della defunta sovrana britannica.
       E’ stato intanto incriminato per il reato di “disturbo della quiete pubblica” l’uomo bloccato e arrestato la notte fra venerdì e sabato a Westminster Hall per essere uscito dalla fila delle persone che rendevano omaggio alla regina Elisabetta ed essersi scagliato verso il feretro, salendo di corsa i gradini del catafalco, ed aver afferrato il vessillo reale che lo avvolge. Si tratta, fa sapere la Metropolitan Police citata dai media britannici, di un uomo di 28 anni, Muhammad Khan, abitante dell’East End di Londra. L’incriminazione avviene sulla base del Public Order Act e riguarda la fattispecie di “comportamento atto a causare allarme, fastidio e ansia”. Khan, che per ora resta in custodia, apparirà domani davanti al giudice. L’episodio è avvenuto durante pochi minuti di ‘blackout’ delle immagini trasmesse in diretta, ma il placcaggio a terra dell’uomo da parte degli agenti della sicurezza e la faccia stupita del pubblico nella sala sono stati ripresi in vari scatti amatoriali.

     (ANSA).   

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    Ucraina: inviato del Papa coinvolto in una sparatoria

    L’inviato del Papa in Ucraina, il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, insieme a due vescovi, uno cattolico e uno protestante, e accompagnato da un soldato, oggi ha caricato il suo pulmino di aiuti e si è inoltrato dove “oltre i soldati non entra più nessuno” perché i colpi si fanno più fitti. In una delle tappe previste il gruppo è stato raggiunto da colpi d’armi da fuoco e il cardinale, insieme agli altri, si è dovuto mettere in salvo: “Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire… perché non basta correre, bisogna sapere dove”, ha detto a Vatican News parlando da Zaporizhzhia . Il cardinale sta bene.    

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    Salvini attacca Draghi: “Trovi soldi per le bollette oltre a parlare di pupazzi”

     “Non ho tempo di seguire la conferenza stampa, penso sia legittimo non seguire la conferenza stampa di Draghi, almeno non c’è ancora un articolo costituzionale che lo impone”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini a una domanda sulle dichiarazioni fatte ieri dal premier Mario Draghi in conferenza stampa, a margine di un’iniziativa su flat tax e pace fiscale in corso a Milano. Poi ha aggiunto: “A proposito di Draghi, oltre che parlare di pupazzi, spero che trovi il tempo per trovare altri soldi per aiutare gli italiani a pagare le bollette perché non so se ha capito l’emergenza nazionale a cui stiamo andando in contro”. 

    Agenzia ANSA

    Il leader della Lega intona qualche strofa della ‘Leggenda del Piave’ (ANSA)

    Entra nel vivo l’ultima settimana di campagna elettorale. Letta e Salvini domani si sfidano in piazza in Lombardia. Il segretario del Pd sarà a Monza, Salvini al raduno della Lega a Pontida. Berlusconi chiede la Difesa comune europea, definendo un ‘pericolo’ la Cina. Salvini difende Orban e non canta ‘Bella ciao’: ‘Viva la Pausini’, dice. Durissimo attacco di Renzi a Conte: ‘Mezzo uomo, contro di me usi un linguaggio mafioso’. Matteo Richetti, presidente di Azione, accusato di molestie sessuali, replica: ‘Tutto falso, ho denunciato un anno fa’. Calenda lo sostiene: ‘Da Fanpage attacco vergognoso’.