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    Elezioni: Biancofiore vince il testa a testa a Rovereto

    (ANSA) – BOLZANO, 26 SET – La vicepresidente di Coraggio
    Italia ed deputata uscente Michaela Biancofiore passa al Senato.   
    Nel collegio di Rovereto, in Trentino, con il sostegno di Lega,
    Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati si impone in un
    lungo testa a testa con il 36,79% dei consensi contro la
    senatrice uscente Donatella Conzatti di Italia Viva (anche lei
    sostenuta dall’Alleanza democratica per l’autonomia come
    Patton). (ANSA).   

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    Elezioni: tutte le proiezioni, FdI primo partito

    Secondo la prima proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 5%), al Senato Fratelli d’Italia è il primo partito con il 24,6%. Il Pd è al 19,4%, M5s invece al 16,5%. Al Senato la Lega è all’8,5% mentre Forza Italia si attesta all’8%. Seguono: Azione-Italia Viva 7,3%, Alleanza Verdi e Sinistra3,5%, +Europa 2,9%, Italexit 2%, Unione Popolare 1,4%, Noi Moderati 1,1%. Al Senato la coalizione di centrodestra è avanti con il 42,2%, mentre il centrosinistra è al 26,4%.
    La seconda proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 12%) al Senato vede in testa la coalizione di centrodestra con il 42,4%, mentre il centrosinistra è al 26%. Al Senato vede Fratelli d’Italia al 24,7%, il Pd al 19%, M5S al 16,7%. Seguono Lega all’8,7%, Forza Italia all’8%, Azione-Italia Viva al 7,3%, Alleanza Verdi e Sinistra al 3,5, +Europa al 2,9, Italexit all’1,9%, Unione Popolare all’1,5%, Italia Sovrana e Popolare 1,3%.
    La terza proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 21%) al Senato vede Fratelli d’Italia primo partito al 25,4%, seguito dal Partito Democratico al 19,3%. M5S è terzo con il 15,9%, poi Lega 8,8%, Forza Italia 7,9%, Terzo Polo 7,5%.
    Secondo la quarta proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 46%) al Senato, Fratelli d’Italia è il primo partito con il 25,6% delle preferenze. Seguono il Partito Democratico con il 19,3%, M5S al 16,2%, Lega all’8,6%, Forza Italia all’8%, Terzo Polo al 7,4%. Al Senato Fratelli d’Italia conquista tra i 66 e i 72 seggi. Segue il Pd con 32-38 seggi, Lega 29-35, M5S 19-25, Forza Italia 16-22, Terzo Polo 7-11, Verdi-Sinistra 5-9, Noi Moderati 0-4, +Europa 0-2, altre 3-5. Il centrodestra è al 43,3%, il centrosinistra al 26,4% e il M5S al 16,2%. Segue il Terzo Polo con il 7,4%.
    Secondo la proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione del 21%) al Senato, la prima per quanto riguarda i seggi, il centrodestra ha 114-126 seggi e il centrosinistra 34-46. Per M5S i seggi sono 21-33, per Azione-Italia Viva 6-12.
    La prima proiezione del Consorzio Opinio Italia per la Rai (campione 6%) alla Camera vede in testa la coalizione di centrodestra con il 42,7%, mentre il centrosinistra è al 26,8%. M5S è al 16%, il Terzo Polo al 7,5%.
    Secondo la prima proiezione di Swg per La7 (campione al 11%) al Senato il centrodestra è al 43,3%, il centrosinistra al 25,4%. Il M5s è al 17%, il Terzo Polo al 7,9%. Al Senato Fdi è il primo partito con il 26%. Il Pd si attesta al 18,1%, M5s al 17%, la Lega all’8,4%, Forza Italia al 7,9%, Azione-Iv al 7,9%, Verdi-Sinistra al 3,6%, +Europa al 3,10%, Italexit all’1,7%, Noi Moderati all1%, Impegno civico allo 0,6%.Alla Camera Fdi è primo partito con il 27%. Il centrodestra è al 44,3%, il centrosinistra al 30,9%.
    In base alla seconda proiezione di Swg per La7 (copertura al 19%) al Senato il centrodestra è al 43,8%, il centrosinistra al 25,8%. Fdi è il primo partito col 26%. Il Pd si attesta al 18,3%, il M5s al 16,6%, Lega all’8,7%, Forza Italia all’8,2%, Azione-Iv al 7,8%, Alleanza Verdi-Sinistra al 3,7%, +Europa al 3,1% Italexit all’1,6%, Unione popolare all’1,4%, Noi moderati allo 0,9%, Impegno civico 0,7%.
    In base alla terza proiezione di Swg per La7 (copertura al 49%) al Senato il centrodestra si attesta al 44%, il centrosinistra al 26%. Al Senato Fdi si consolida al 26,1%, la Lega all’8,8%, Forza Italia all’8,2%, Noi moderati allo 0,9%. Il Pd è al 18,7%, l’alleanza Verdi-Sinistra al 3,6%, +Europa al 3,1%, Impegno civico allo 0,6%.
    In base alla quarta proiezione di Swg per La7 (copertura del campione al 90%) al Senato il centrodestra è al 44,1%, il centrosinistra al 26,4%. Il M5s è al 15,5%, Azione-Iv al 7,6%, Italexit all’1,8%, Unione popolare all’1,3%.
    In base alla prima proiezione di Swg per La7 (copertura campione al 28%) sulla distribuzione dei seggi al Senato, al centrodestra vanno 105-125 seggi, al centrosinistra 35-50, al M5s 21-35, Azione-Iv 9-11, Svp 2; per un totale di 196 seggi (esclusi i 4 seggi estero).
    In base alla seconda proiezione di Swg per La7 (campione al 55%) sulla distribuzione dei seggi al Senato al centrodestra vanno 109-119 seggi, al centrosinistra 38-48, al M5s 22-32 seggi, ad Azione-Iv 9-11, a Svp 2 seggi.
    In base alla prima proiezione di Swg per La7 (copertura del campione 24%) relativa alla Camera, il centrodestra è al 43,9%, il centrosinistra al 26,3%.
    Proiezione di Swg per La7 (copertura del campione al 32%) sulla distribuzione dei seggi alla Camera, al centrodestra vanno 230-250 seggi, al centrosinistra 70-90, al M5s 46-54, ad Azione-Iv 18-22, all’Svp 2-3.
    In base alla prima proiezione di Quorum/Youtrend per SkyTg24 il centrodestra al Senato ha 116 seggi, il centrosinistra 42, M5s 25, Azione/Iv 10, Estero 4, Altri 3. Alla Camera elegge 233 parlamentari, il centrosinistra 90, il Movimento 5 Stelle 47, Azione/Italia Viva 19, altri 3, Estero 8. Al Senato Fratelli d’Italia sarebbe il primo partito con il 24,6%, mentre il Pd ha il 19,3%. Il Movimento 5 Stelle totalizza il 16,2%, Lega 8,9%, Forza Italia 8,3%, Azione Iv 7,2%. Alla Camera FdI ha il 24,5%, Pd 19,5%, M5s 16,4%, Lega 8,8%, Forza Italia 8%, Azione Iv 7,1%.
    Lega e Fratelli d’Italia da soli non avrebbero la maggioranza per formare un governo, determinanti i voti di Forza Italia. Emerge dalla prima proiezione di Quorum/Youtrend per SkyTg24: alla Camera, Fratelli d’Italia avrebbe 113 seggi, Lega 65, Forza Italia 48, Noi Moderati 7; Pd 65, Verdi-Sinistra 12, Più Europa 12, Impegno Civico 1, M5s 47, Svp 3, Azione Iv 19, Estero 8. Situazione analoga al Senato: FdI 68, Lega 28, Fi 18, Noi Moderati 2; Pd 33, Verdi-Sinistra 6, Più Europa 3, M5s 25, Azione Iv 10, Svp 3, Estero 3.
    Per la seconda proiezione di Quorum/Youtrend per SkyTg24 il centrodestra al Senato avrebbe il 43,2%, il centrosinistra 25,8%, il Movimento 5 Stelle 16,6%, Azione Italia Viva 7,4, Altri 6,9. Tra le liste, Fratelli d’Italia 25,5%, Pd 18,7%, M5s 16,6%, Lega 8,6%, Forza Italia 8,4%, Azione Iv 7,4%, Verdi Sinistra 3,5%, Più Europa 3%, Altri 2,9, Italexit 1,8%, Unione Popolare 1,2% Noi Moderati 0,7%, Impegno Civico 0,7%, It Sovr 0,6%, Svp 0,4%.FdI si conferma il primo partito alla Camera con 116 seggi, quasi doppiando la Lega che ne avrebbe 64, mentre Forza Italia ne avrebbe 50, Noi Moderati 8; il Pd avrebbe invece 66 seggi, Verdi-Sinistra 13, Più Europa 3, Impegno Civico 1, Svp 3; Movimento 5 Stelle 49, Azione Italia Viva 19, Estero 8. Al Senato Fratelli d’Italia otterrebbe 68 seggi, Lega 28, Fi 18, Noi Moderati 2; Pd 38, Verdi Sinistra 3, Più Europa 1, Svp 3, Azione Italia Viva 10, M5s 25, Estero 4.

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    In Ue esultano i sovranisti, il silenzio di Bruxelles

    Esultano in Ungheria, Polonia, Svezia e nella Francia di Marine Le Pen. A Bruxelles regna il silenzio. L’Europa accoglie così, a caldo, il trionfo del centrodestra a trazione Giorgia Meloni e si prepara ad un’Italia che, dal punto di vista della collocazione politica, rischia di porsi agli antipodi rispetto a quella targata Mario Draghi. Con tutte le conseguenze del caso sui negoziati chiave che ci aspettano da qui a dicembre, a cominciare da quello sulla terza tranche dei fondi del Pnrr.
    All’Eurocamera Fratelli d’Italia siede con i Conservatori e Riformisti assieme ai polacchi del Pis, al governo, e agli Svedesi Democratici, che hanno appena incassato una exploit alle ultime elezioni. La Lega, invece, sta con i lepenisti del Ressemblement National. E Jordan Bardella, eurodeputato e ‘big’ del partito di Marine Le Pen, è stato tra i primi ad esultare. “Gli italiani hanno dato una lezione di umiltà all’Unione Europea che, per voce della signora Von Der Leyen, ha preteso di imporre loro il voto. Nessuna minaccia di alcun tipo può fermare la democrazia: i popoli europei alzano la testa e prendono in mano il loro destino!”, ha scritto in un tweet. Il riferimento è alle parole della presidente della Commissione da New York, quando giovedì ha spiegato che se in Italia le cose “dovessero andare in una situazione difficile, l’Ue ha gli strumenti” per reagire. Strumenti già usati con Polonia e Ungheria.
    Dietro la coltre di silenzio con cui i partiti europeisti e le istituzioni Ue assistono al trionfo del centrodestra c’è infatti soprattutto un timore: che l’Italia faccia asse con Ungheria e Polonia su una serie di temi chiave, a cominciare da quelli legati allo Stato di diritto.

    Congratulations @GiorgiaMeloni!
    — Mateusz Morawiecki (@MorawieckiM) September 25, 2022

    L’esultanza del premier polacco Mateusz Morawiecki (“Congratulazioni Giorgia Meloni!”) e il tweet di Balazs Orban, consigliere politico dell’ungherese Viktor Orban, auspicano proprio questo: “Complimenti Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi per le elezioni di oggi! In questi tempi difficili, abbiamo bisogno più che mai di amici che condividano una visione e un approccio comune alle sfide dell’Europa”. Plaude anche l’ultradestra spagnola di Vox: “Stanotte milioni di europei ripongono le loro speranze sull’Italia. Giorgia Meloni ha indicato la strada per un’Europa orgogliosa, libera e di nazioni sovrane”, ha cinguettato il leader Santiago Abascal.
    Ma c’è un’altra linea rossa sulla quale Bruxelles non ammetterà deviazioni: il sostegno all’Ucraina, sulla quale tuttavia Meloni ha già dato ampie rassicurazioni. La leader di FdI, a luglio, aveva fatto tappa proprio all’Eurocamera, ribadendo il suo pieno allineamento alle posizioni dell’Occidente. Del resto, a Strasburgo, Ecr è nella maggioranza che sostiene Roberta Metsola mentre attorno al gruppo Id in cui siede la Lega, da tempo la maggioranza del Parlamento europeo ha issato una sorta di “cordone sanitario”, come lo chiamano i sovranisti. Ma l’esito del voto italiano, ora, potrebbe cambiare anche gli equilibri anche a Strasburgo. Il Ppe, ad esempio, a caldo non ha rilasciato commenti. Il suo sostegno a Forza Italia è stato fermo e costante, puntando anche sulle garanzie europeiste e atlantiste fornite dal partito guidato da anni nell’Ue da Antonio Tajani. Ma già nei giorni scorsi, nel Ppe cresceva il timore sul peso che avrà FI all’interno della coalizione.
    Vox esulta: ‘Meloni indica la strada per un’Europa libera’ “Stanotte milioni di europei ripongono le loro speranze sull’Italia. Giorgia Meloni ha indicato la strada per un’Europa orgogliosa, libera e di nazioni sovrane, capaci di cooperare per la sicurezza e la prosperità di tutti”: lo scrive su Twitter Santiago Abascal, leader del partito spagnolo Vox.
    Afd: ‘con gli amici Meloni e Salvini destra forte in Italia’ “Facciamo il tifo per l’Italia! Congratulazioni all’intera alleanza di centrodestra. Insieme agli amici Matteo Salvini e Giorgia Meloni può costruire un forte governo di destra. Svezia al nord, Italia al sud: i governi di sinistra sono quelli di ieri”. Lo scrive in un tweet l’eurodeputata tedesca e vice leader di Afd, Beatrix von Storch
    Zimmour, Meloni dimostra che andare a potere è possibile”Dalla Svezia all’Italia, nelle ultime settimane stiamo vivendo la seconda coalizione di destra vittoriosa in Europa il cui cemento è la questione di identità. Rivolgo tutte le mie congratulazioni alla signora Meloni ed esprimo la mia gioia per il popolo italiano. Un popolo orgoglioso e libero che si rifiuta di morire”. Lo scrive in una nota Eric Zemmour, leader del partito nazionalista francese Reconquete. “Come non vedere questa vittoria come la prova che sì, arrivare al potere è possibile?”, aggiunge.
    Sinistra al Pe, ‘terribile, i neo-fascisti sono alle porte’ “Terribile” Il neofascismo si sta insediando alle nostre porte con la vittoria della Meloni in Italia. La spinta del veleno reazionario, xenofobo e autoritario si conferma ovunque in Europa. L’allarme è serio: occorre costruire un’alternativa di sinistra come antidoto”. Lo scrive in un tweet Manon Aubry, co-presidente del gruppo della Sinistra all’Eurocamera.
    Moody’s: sfide significative per il nuovo governo italiano”Il prossimo governo italiano dovrà affrontare una serie di sfide creditizie significative, in primo luogo implementare il Pnrr, gestire le questioni legate all’approvvigionamento di energia e ai prezzi di questa, nonché gestire il peso del debito che è vulnerabile alla crescita negativa, ai costi di finanziamento e agli sviluppi dell’inflazione”. Questo il commento dell’agenzia di rating Moody’s su quel che attende il nuovo governo in Italia, dopo i primi exit poll sul voto di oggi.

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    Senato: Veneto; primi scrutini, Fdi 'doppia' Lega

    (ANSA) – VENEZIA, 26 SET – Fratelli d’Italia “sbanca” anche
    in Veneto, doppiando la Lega nei primi dati sullo spoglio dei
    voti nelle due circoscrizioni per il Senato. Le cifre sono state
    diffuse dal coordinatore regionale Luca De Carlo, nella sede di
    Mestre del partito di Giorgia Meloni.   
    Nella circoscrizione Treviso-Belluno (63 sezioni su 1.065) il
    centrodestra totalizza il 58% e il centrosinistra il 21%; Fdi
    ottiene il 31,8%, la Lega il 17,55%. Nella circoscrizione di
    Venezia-Rovigo (52 sezioni su 1.097) il centrodestra è al 55% e
    il centrosinistra al 24%; Fdi ottiene il 31,84%, la Lega il
    14,44%, Forza Italia il 6,53%; il Pd è al 17,39%.   
    “Non diciamo ancora niente – ha commentato De Carlo – ma se
    il buongiorno si vede dal mattino…”. (ANSA).   

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    La vittoria di Meloni breaking news sui siti internazionali

    Con una breaking news sul proprio sito e su Twitter, è la Bbc la prima testata internazionale a dare conto, appena passate le 23, degli exit poll delle legislative in Italia: “Giorgia Meloni di estrema destra si appresta a vincere le elezioni ed è in procinto di diventare la prima donna premier”. “Il partito post-fascista di Giorgia Meloni in testa”, è il bulletin dell’agenzia France Presse. Per il Financial Times l’ “Italia rischia”  ma, scrive il quotidiano, “non è un balzo nell’estremismo”. Tra i media internazionali c’è chi punta sulla figura della leader, chi sul suo partito – definito di destra, estrema destra, radicale o post-fascista a seconda anche dei tradizionali orientamenti delle testate -, chi invece parla in generale della coalizione di destra in attesa di vedere risultati più concreti, chi ancora evoca l’eventuale “governo più a destra dai tempi di Mussolini”.

    Giorgia Meloni set to be Italy’s first female prime minister and leader of its most right-wing government since World War II, exit polls suggest. https://t.co/CNLxGlBB5q
    — CNN (@CNN) September 25, 2022
    E così l’ultim’ora dello spagnolo El Pais riferisce che “i primi sondaggi delle elezioni italiane indicano una netta vittoria del partito di ultradestra Fratelli d’Italia, della romana Giorgia Meloni, con una forbice compresa tra il 22 e il 26% dei voti”, mentre il quotidiano conservatore El Mundo titola: “La destra vince le elezioni in Italia”. Il francese Le Figaro apre il sito con una foto di Meloni alle urne e il titolo “L’unione delle destre ampiamente in testa”. Ampio spazio alle elezioni e agli exit poll anche sulla all-news Bfm-tv, mentre il sito dell’altro grande notiziario radiotelevisivo France Info apre con “Il partito di estrema destra di Giorgia Meloni in testa, la sua coalizione raccoglierebbe oltre il 40% dei voti”. Il Guardian indica in apertura del live sulle elezioni italiane che “gli exit poll mostrano la vittoria dell’estrema destra”, e internamente parla di una “chiara vittoria della coalizione di destra”. I media tedeschi riportano la vittoria della “destra radicale” in Italia. È il caso sia della Faz, giornale dei moderati, che dello Spiegel, magazine politico di stampo progressista. “Per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale il Paese avrà di nuovo, con ogni probabilità, un governo di destra nazionale. Un risultato storico, Meloni diventa la prima presidente del Consiglio donna d’Italia”, scrive invece la Bild, secondo cui “a Bruxelles e nelle capitali europee c’è preoccupazione diffusa per un governo guidato da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia è successore di un partito fondato dai fascisti. Meloni viene criticata dai suoi avversari politici per il fatto di non aver mai pienamente preso le distanze dal fascismo. Ma ha condannato la guerra, le leggi razziali e la dittatura”. Oltreoceano, il New York Times scrive che “con i risultati del voto in Italia, l’Europa si prepara ad un altro spostamento a destra”. “I sondaggi d’opinione suggeriscono che il prossimo premier dell’Italia potrebbe essere Giorgia Meloni, una leader di estrema destra con radici post-fasciste. Sarebbe la prima donna premier del Paese”, sottolinea il prestigioso quotidiano americano. “L’Italia ha eletto la coalizione di destra guidata da Giorgia Meloni”, scrive il Wall Street Journal sottolineando che il voto è risultato delle “conseguenze della guerra economica dell’Europa contro la Russia”. Mentre la breaking news della Cnn sottolinea che “Giorgia Meloni diventerà il primo premier italiano di estrema destra dai tempi di Mussolini”. Anche per il Washington Post “l’Italia sembra avviarsi a un esito rivoluzionario che darebbe al Paese la sua prima premier donna e il governo più a destra dalla caduta di Mussolini”. Dal Sud America il sito della Folha de San Paolo, importante quotidiano della città brasiliana, apre con “La destra vince in Italia e apre il cammino per Giorgia Meloni”, mentre il portale del Clarin, principale giornale argentino, titola nel rullo delle notizie: “Elezioni in Italia: chi è Giorgia Meloni, la rappresentante di estrema destra che sarà la prima donna a diventare premier”.

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    Dieci punti calo affluenza a Camera e Senato, dati parziali

    E’ di circa 10 punti percentuali il calo dell’affluenza alle elezioni per il rinnovo di Senato e Camera: alle ore 23 ha votato il 63,8% degli aventi diritto, quando i dati sono relativi a oltre 7.700 comuni su 7.904. Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 73,2% degli elettori..L’AFFLUENZA ALLE 19 Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 19 ha votato il 51,16% degli aventi diritto (dati relativi a 7.904 comuni su 7.904). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 58,40% degli elettori per la Camera.
    L’AFFLUENZA ALLE 12 Alle elezioni per il rinnovo della Camera alle ore 12 ha votato il 19,21% degli aventi diritto, (7.904 comuni su 7.904). Nella precedente tornata elettorale del 2018 alla stessa ora si era recato alle urne il 19,43% degli elettori per la Camera.

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    Il trionfo di Giorgia Meloni, a un passo dal governo

    Giorgia Meloni è a un passo dal trionfo. All’Hotel Parco dei Principi, dove Fratelli d’Italia ha organizzato la serata elettorale, c’è grande ottimismo, tuttavia regna la cautela e la prudenza.    Neanche gli exit poll, che danno FdI chiaramente primo partito, hanno fatto scoppiare la gioia per un risultato che potrebbe essere storico. Si sente appena un breve applauso, da parte dei pochi dirigenti presenti, chiusi in una saletta. Solo Fabio Rampelli, appena arrivato, si concede ai cronisti.    Sorridente e un poco emozionato ammette: “posso dire che con questi numeri possiamo governare”.    Una vittoria, sempre se i voti veri confermeranno gli exit poll e le prime proiezioni, che Meloni definì un “riscatto”, non solo per le donne ma per la comunità della destra italiana: “Per decenni – ha detto prima del voto – c’è stata gente perbene che ha dovuto abbassare la testa, trattata come figli di un Dio minore”.    Forte di una maggioranza che potrebbe essere molto ampia, Meloni, classe 1977, si appresta a diventare la prima donna premier della storia della Repubblica. In precedenza solo Nilde Iotti ci andò vicina, quando, nel lontano 1987, ricevette un mandato esplorativo però senza successo.    E potrebbe diventare, appunto, anche il primo Presidente del consiglio erede diretto della destra neofascista del Movimento Sociale Italiano portando la Fiamma a Palazzo Chigi. Inoltre, se il dato di FdI verrà confermato oltre il 20%, sbaraglierebbe il record di An, che nel 1996, raggiunse il 15,7%, il suo massimo storico. Le resterebbe da risolvere il rebus del governo, tenuto conto che non potrà che assecondare le sensibilità del Colle su alcune caselle cruciali, in sintonia con la Nato e l’Europa, come Esteri, Difesa ed Economia. Allo stesso tempo dovrà valutare anche le richieste dei suoi alleati. Romana, con una figlia, da due anni Presidente dei Conservatori europei, politica a tutto tondo, è considerata molto vicina alle posizioni di Trump. La sua affermazione sarebbe un ‘unicum’ assoluto nella storia politica dei paesi fondatori dell’Ue e per molte cancellerie rappresenta uno shock.    I suoi detrattori la definiscono “inadeguata a governare”. La stampa di mezzo mondo legge il voto di oggi come il ritorno del “fascismo in Italia”, cent’anni dopo la Marcia su Roma. La sua proposta di “blocco navale” contro i migranti, la sua avversione all’adozione per i gay, il suo mantra “Dio, patria famiglia”, le hanno causato fortissime critiche. Lei però replica chiamandosi “patriota”, impegnata a “tutelare finalmente l’interesse nazionale”, contro “la globalizzazione senza controllo”, che distrugge “le comunità, i popoli, e i suoi valori identitari”.    Poi c’è il nodo dei suoi rapporti molto stretti con i Paesi del gruppo di Visegrad, e in particolare con l’Ungheria di Orban, il cui governo è stato definito dal Parlamento europeo “una non democrazia”. Lei si è sempre difesa ricordando che “non esiste una Europa di Serie A e una di Serie B”. E’ però consapevole che il nostro Paese, con il suo enorme debito pubblico, se non vuole rischiare di finire vittima della speculazione finanziaria non potrà trovare vie d’uscita fuori dal contesto europeo. In una intervista a Reuters, ha chiarito che intende rispettare i parametri di bilancio di Bruxelles e che non ci saranno “follie” sui conti. Detto questo, tenuto conto delle promesse elettorali della sua coalizione, pensiamo alla costosissima flat tax, Meloni sa benissimo che una volta premier ogni sua mossa sarà messa sotto la lente dei mercati.    

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    Al seggio estero di Bologna faldoni da controllare uno a uno

    “È andato tutto bene, ma il sistema è decisamente antiquato”. Così una scrutinatrice fuori dal seggio bolognese per la circoscrizione Estero a BolognaFiere, dove arrivano le schede elettorali provenienti da 17 paesi europei. È la prima volta che le schede elettorali dei quasi sei milioni di elettori italiani residenti all’estero vengono divise tra la sede centrale di Roma e altri uffici decentrati. Oltre a Bologna, che riceve parte delle schede della ripartizione a) Europa, anche Milano, Firenze e Napoli. “Abbiamo questi libroni – spiega Emanuele, scrutinatore, all’ANSA – per ogni seggio ne abbiamo una ventina grossi così. Dentro ci sono i nomi di chi ha votato”.
    Ciascun plico contiene in ordine i nominativi dei residenti all’estero con diritto di voto. Quando arriva la scheda, che contiene solamente il codice identificativo dell’elettore e non il nome, come spiega Marta Gambino fuori dal padiglione 14 di BolognaFiere, il compito dello scrutinatore è di segnare che l’elettore o elettrice abbia votato correttamente o meno. “Di base quando apri la busta – spiega Marta – devi controllare su tutti i plichi”. “È un sistema molto antiquato – si lamenta fuori dal seggio un’altra scrutinatrice in pausa – siamo qua da oltre nove ore per 700 schede”. “Pensi – conclude – che si arriva anche fino a 900 buste. È stancante anche fisicamente”.