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Maggioranza divisa sul codice rosso, nodo della castrazione chimica. Prestigiacomo si scaglia contro governo

Slitta alla prossima settimana l’ok della Camera al ddl “Codice rosso”

Ira delle donne delle opposizioni per il rinvio del revenge porn nel disegno di legge sul ‘codice rosso’. Le deputate vanno all’attacco del governo: un gruppo di Fi, guidato da Stefania Prestigiacomo, tenta un ‘assalto’ ai banchi dell’Esecutivo. La Prestigiacomo viene placcata dai commessi, mentre il presidente Fico la richiamava all’ordine. La seduta viene sospesa.

Mentre si susseguivano gli interventi a raffica dei deputati di Fi per invitare ad approvare l’emendamento che introduce il reato di revenge porn, Prestigiacomo è partita verso i banchi della presidenza. Dietro a lei si sono visti correre, tra le altre, Giusi Bartolozzi, Mara Carfagna, Benedetta Fiorini e Michaela Biancofiore. 

La maggioranza, intanto, è divisa sul nodo dell’emendamento leghista sull’introduzione – in alcuni casi – della castrazione chimica. Sulla proposta della Lega, infatti, sono diversi i dubbi del M5S. E alcune fonti parlamentari del Movimento contestano il merito e il metodo della proposta. Per questo, l’approvazione del provvedimento è slittato alla prossima settimana. 

La castrazione chimica “è una forma di trattamento terapeutico inibitore della libido che, nel caso dell’emendamento che noi proponiamo, può essere proposto, non imposto. Non può essere obbligatorio”. Lo ha sottolineato il ministro della Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, ospite di Sky Tg24. E’ un trattamento che, ha rimarcato, “il soggetto può scegliere” e che è “la condizione per avere il bonus della sospensione” della pena. La violenza sessuale “è un reato schifoso”, ha ripetuto.

“La Lega ha annunciato che presenterà un emendamento al ‘codice rosso’ per introdurre la castrazione chimica. Fratelli d’Italia non può che essere soddisfatta, visto che è una nostra battaglia da sempre”, dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè.

“Rimane però l’amarezza, – aggiunge – perché già da tempo questa misura poteva essere operativa nel nostro ordinamento, visto che nel decreto Sicurezza presentai un emendamento in tal senso e, inspiegabilmente, fu bocciato dalla Lega. Apprezziamo il rinsavimento, a scoppio ritardato, dei colleghi leghisti ma non vorremmo che si tratti dell’ennesimo annuncio elettorale, alla luce delle parole del capogruppo al Senato del M5S che ha già espresso la sua contrarietà. Non vorremmo registrare l’ennesima marcia indietro della Lega, che stavolta, però, sarebbe sulla pelle delle donne”.


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Slitta ok Camera a Codice Rosso

Prestigiacomo contro banchi del governo