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    Agroalimentare, sui ‘nuovi OGM’ si gioca il rilancio della partnership commerciale tra UE e USA

    Bruxelles – La meta è la stessa, un’agricoltura sostenibile a emissioni zero. Ma sul percorso per arrivarci, Unione Europea e Stati Uniti hanno visioni diverse e non lo nasconde Tom Vilsack, Segretario di Stato americano per l’agricoltura, che ieri (12 luglio) si è confrontato virtualmente con gli eurodeputati della commissione per l’Agricoltura (AGRI), che lo hanno ringraziato a più riprese per la sospensione dei dazi sui prodotti agricoli europei nel contesto del contenzioso Boeing/Airbus. Pronti a buttarsi alle spalle anni di relazioni tese durante l’amministrazione di Donald Trump anche in termini commerciali.
    Tom Vilsack, Segretario di Stato americano per l’agricoltura
    Da qui in poi le relazioni commerciali devono ripartire, anche sul piano agroalimentare. Ma non mancano “serie e difficili” questioni da risolvere. “Il rapporto con l’UE dal punto di vista commerciale ha degli aspetti critici, è sempre stato difficile nei negoziati trovare una intesa perché percorriamo strade diverse verso sostenibilità e produttività”, ha detto Vilsack nel suo intervento di apertura. “Sta a noi affrontare queste divisioni per avere un rapporto commerciale di successo, sarà necessario concentrarsi su queste difficoltà per superarle”.
    Tra gli aspetti commerciali su cui emergono posizioni distanti ci sono le nuove tecniche di modifica del genoma (NBT) – banalmente chiamate ‘nuovi OGM’ – che per gli Stati Uniti sono un modo efficace “per migliorare redditività e produttività” del settore, ma anche portare allo sviluppo di tecniche innovative, ad esempio misure più efficaci di sequestro di carbonio. L’obiettivo di Washington è quello di portare anche il comparto agricolo a nuove emissioni nette zero entro la metà del secolo. Secondo diversi studi pubblicati in UE, i prodotti NGT possono contribuire a sistemi alimentari sostenibili perché sviluppano piante più resistenti alle malattie, o alle condizioni ambientali o ancora agli effetti dei cambiamenti climatici. Ma anche perché i prodotti possono beneficiare di qualità nutrizionali più elevate come un contenuto di acidi grassi più sano e una ridotta necessità di altri input agricoli, come i pesticidi. 
    In UE il tema dei “nuovi OGM” è scivoloso: nel quadro della Farm to Fork, la Commissione Europea ha annunciato di voler lavorare a un nuovo quadro giuridico sulle biotecnologie agrarie, ovvero su queste nuove tecniche genomiche (NGT) che servono ad alterare il genoma di un organismo e che – riconosce l’UE – “hanno il potenziale per contribuire a un sistema alimentare più sostenibile come parte degli obiettivi del Green Deal europeo”. Per chi le sostiene, sono tecniche che nulla hanno a che vedere con gli organismi geneticamente modificati (OGM) tradizionali. L’apertura annunciata appena pochi mesi fa per aggiornare il quadro normativo attuale sugli OGM è accolto con freddezza dalla parte più ambientalista dell’Europarlamento e anche del mondo ecologista. “Riconosco che in UE potrebbe esserci una impostazione diversa, ma a causa di questa impostazione diversa la nostra capacità di accedere al mercato europeo è limitata”, ha spiegato il segretario americano.
    Norbert Lins, eurodeputato presidente della commissione AGRI
    Questo crea una barriera commerciale. “La nostra capacità di esportare prodotti sul vostro mercato è limitata, è complicato parlare di libero scambio e di commercio equo quando siamo di fronte al nostro deficit commerciale (con l’UE)”, ha osservato Vilsack. Il messaggio è chiaro: se vogliamo rinsaldare i legami commerciali UE, servirà fare progressi con soluzioni “creative” per aiutare a far avanzare i negoziati commerciali tra le due parti. Non solo tecniche genomiche, il segretario di Stato cita tra gli elementi conflittuali anche gli ormoni per le carni bovine.
    Vilsack annuncia anche un cambio di passo nella politica agroalimentare statunitense, con la necessità di concentrarsi sui redditi agricoli. Negli ultimi cinquant’anni “ci siamo concentrati sulla produttività ma non abbiamo riconosciuto l’importanza della redditività delle piccole e medie imprese agricole”. Cita diversi studi pubblicati in USA secondo cui la “maggior parte degli agricoltori sono in grado di sostenere l’attività solo facendo anche altri lavori”. “Sono convinto che una forte cooperazione UE-USA non solo avvantaggia gli agricoltori di entrambe le parti, ma incoraggi anche a trovare modi per affrontare il difficile tema del cambiamento climatico”, ha commentato il presidente della commissione AGRI, Norbert Lins, al termine del colloquio virtuale. “Insieme, troveremo una soluzione per massimizzare il supporto di cui i nostri agricoltori e le aree rurali hanno bisogno, che sono la spina dorsale della nostra società”.

    Visioni diverse su come rendere la filiera agroalimentare sostenibile e produttiva limitano “la nostra capacità di accedere al mercato europeo”, ha detto il Segretario di stato americano Tom Vilsack al Parlamento europeo, citando le nuove tecniche di modifica del genoma (NBT) tra le possibili barriere commerciali che andranno superate

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    COVID e vaccini, UE: “Da G7 e vertice con Biden sforzo condiviso per superare la crisi economica e sanitaria nel mondo”

    Bruxelles – Dalla distribuzione dei vaccini ai paesi poveri, al superamento della crisi economica innescata dalla pandemia. Dagli impegni globali sul clima a quelli su una rivoluzione digitale in chiave antropocentrica. A Bruxelles fervono i preparativi per gli appuntamenti internazionali del G7 (11-13 giugno) e del vertice in presenza UE-USA (15 giugno) ospitato da Ursula von der Leyen e Charles Michel che hanno come comune denominatore proprio il rilancio di un partenariato transatlantico forte per affrontare le sfide del mondo contemporaneo. Sarà il primo viaggio del presidente USA, Joe Biden, nel Vecchio Continente, da quando è stato eletto a gennio.
    “Una buona occasione per riaffermare i nostri impegni e per andare ancora più lontano”, riassume la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in un confronto con la plenaria del Parlamento europeo (9 giugno) che ha fatto ritorno a Strasburgo. “Un’ottima opportunità per mostrare che la nostra rinnovata alleanza transatlantica è lì per la gente, sia negli Stati Uniti che in Europa”, aggiunge. Innanzitutto, serve un approccio comune alla crisi sanitaria e alla equa distribuzione dei vaccini a chi non può permettersi di comprarli. La proposta di Bruxelles è nota: aumentare le esportazioni delle dosi eccedenti; aumentare la produzione, non solo in Europa, ma anche in Africa. E infine, “vogliamo assicurare il necessario trasferimento di tecnologia e know-how nelle emergenze”. Bruxelles punta sulle licenze obbligatorie, che in tempi di emergenza “possono essere uno strumento legittimo per aumentare la produzione dove la cooperazione volontaria fallisce”. Cercherà un’alleanza con Biden in sede di Organizzazione mondiale del commercio (OMC), Biden che dopo aver proposto la sospensione dei brevetti ancora non ha avanzato ancora una proposta concreta.
    Ana Paula Zacarias
    La missione della riunione del G7 è sostenere “l’agenda per l’azione globale basata sul multilateralismo”, ha ricordato anche Ana Paula Zacarias, ministra degli Affari Europei portoghese, in qualità di presidente di turno del Consiglio. “Ci vuole collaborazione, soprattutto per colmare il divario tra chi può e non può permettersi di accedere ai vaccini. Le economie del G7 devono condividere questo sforzo”, ha aggiunto ricordando il ruolo che avrà un partenariato transatlantico forte per risolvere le sfide globali.
    Non solo distribuzione dei vaccini. Al G7, le grandi economie del mondo discuteranno anche dell’impatto economico della crisi della COVID-19, in particolare per alcuni dei paesi più poveri del pianeta. “Perché la nostra ripresa deve funzionare per tutti”, spiega la presidente della Commissione, citando le cifre delle Nazioni Unite secondo cui almeno “34 milioni di persone sono a rischio di carestia”. Dobbiamo invertire questa tendenza e rafforzare i sistemi alimentari mondiali”. Ecco perché l’UE, durante il G7, si è impegnata a fornire un nuovo aiuto umanitario di 250 milioni di euro per combattere la fame, ad esempio nella regione del Sahel e dell’Africa dell’Est. “Regioni duramente colpite dalle conseguenze economiche della pandemia e dal cambiamento climatico”.
    Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis
    Ma il G7 e anche il vertice con Biden sarà anche un’opportunità per discutere di alleanza tra le democrazie (Regno Unito, Stati Uniti, Canada, Giappone, Germania, Francia e Italia, più l’UE)  sul fronte del digitale (“lanceremo una dichiarazione congiunta sull’e-commerce”, anticipa il vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis) e sul clima. “Cercheremo impegni importanti sul clima in vista della COP26 di Glasgow che si terrà a novembre”, sottolinea il vicepresidente nel suo intervento in plenaria. Impegni chiari, seguiti da azioni altrettanto chiare. L’UE cerca un allineamento con il G7 e gli Stati Uniti sul clima, spiega von der Leyen. “Con gli Stati Uniti faremo crescere la nostra relazione comune di commercio e investimenti a sostegno della trasformazione verde e digitale delle nostre economie”.
    “È essenziale che la cooperazione internazionale si estenda a tanti settori, come la sfida della vaccinazione”, ricorda la capogruppo S&D, Iratxe Garcia Perez, convinta che la “sospensione temporanea dei diritti di proprietà intellettuale sui vaccini non può più attendere”. L’Europarlamento voterà oggi sulla possibile sospensione dei brevetti sul vaccino, nonostante la Commissione abbia trasmesso una proposta diversa all’OMC. “Dobbiamo lavorare insieme e capire che il nostro potere deriva dalla nostra unità e dai nostri valori”. “Servono non solo belle parole, ma parole concrete”, richiama anche Ska Keller, co-presidente dei Verdi europei, che pone l’accento anche sulla necessità di maggiore ambizione in ambito climatico. ” Ci aspettiamo di più in vista della COP26 di Glasgow”. Per Marco Zanni, eurodeputato della Lega e presidente del gruppo Identità e Democrazia, l’UE dovrà sfruttare il G7 come “un’occasione di ascolto, apprendimento e analisi di alcuni errori strategici che purtroppo Bruxelles ha commesso su temi molto importanti e che sarà bene correggere in futuro”. In primis, i suoi rapporti con il Regno Unito e con l’amministrazione statunitense.

    L’UE si prepara agli appuntamenti internazionali con la nuova amministrazione USA, prima il G7 in Cornovaglia (11-13 giugno) e poi il summit UE-USA (15 giugno) a Bruxelles. Focus su distribuzione dei vaccini nel mondo, ripresa economica ma anche alleanza sulle transizioni verde e digitale. “Un’ottima opportunità per mostrare che la nostra rinnovata alleanza transatlantica è lì per le persone, sia negli Stati Uniti che in Europa”, annuncia Ursula von der Leyen all’Europarlamento

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    Mike Pompeo insiste: Gli USA pronti a rinsaldare i legami con l’UE in chiave anti-Cina

    Il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo (sulla destra), insieme all’alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell Al Brussels Forum il segretario di Stato statunitense annuncia di aver accettato la proposta di Josep Borrell di avviare un dialogo formale UE-USA sulla Cina. E attacca la Germania per la scarsa spesa […]