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    Assalto alla democrazia in Brasile, l’Unione europea si schiera al fianco di Lula

    Roma – Da Ursula von der Leyen a Josep Borrell, da Roberta Metsola a Charles Michel. E’ ferma la condanna da parte di tutte le istituzioni comunitarie di Bruxelles all’assalto nella notte europea (e giornata americana) da parte di migliaia di sostenitori dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro della sede del parlamento, del palazzo presidenziale e della Corte suprema a Brasilia, la capitale del Brasile, per protestare contro il risultato delle ultime elezioni, vinte da Luiz Inácio Lula da Silva. Solo alle 21 locali (circa l’una di notte per Bruxelles) le forze di sicurezza brasiliane sono riuscite a riprendere il controllo delle tre istituzioni.
    “Condanno fermamente l’assalto alla democrazia in Brasile. Questa è una grande preoccupazione per tutti noi, i difensori della democrazia”, ha scritto su twitter questa mattina (9 gennaio) la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, assicurando il pieno sostegno al presidente Lula “eletto liberamente ed equamente”.

    I strongly condemn the assault on democracy in Brasil.
    This is a major concern to all of us, the defenders of democracy.
    My full support to President @LulaOficial, who was elected freely and fairly.
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) January 9, 2023

    Mentre le violenze erano ancora in corso, ieri sera anche il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha condannato l’assalto alle istituzioni democratiche del Brasile”, confermando il pieno sostegno a Lula in quanto presidente “eletto democraticamente da milioni di brasiliani attraverso elezioni libere e corrette”. Per Roberta Metsola alla guida dell’Eurocamera la “democrazia va sempre rispettata”, ha sottolineato, manifestando “profonda preoccupazione” per i fatti della notte a Brasilia. Un urgente ritorno alla normalità è quello evocato dalla premier Giorgia Meloni che sul social scrive che “quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane”.

    Quanto accade in Brasile non può lasciarci indifferenti. Le immagini dell’irruzione nelle sedi istituzionali sono inaccettabili e incompatibili con qualsiasi forma di dissenso democratico. È urgente un ritorno alla normalità ed esprimiamo solidarietà alle Istituzioni brasiliane.
    — Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 8, 2023

    Lula può contare anche sul sostegno “incondizionato della Francia”, ha assicurato il presidente francese Emmanuel Macron, scrivendo su twitter che la “volontà del popolo brasiliano e delle istituzioni democratiche deve essere rispettata”.
    Le immagini diffuse dalle televisioni nazionali e dai social parlano di circa 400 persone che sono riuscite a rompere le barriere delle forze dell’ordine, senza troppa difficoltà, intorno alle tre principali sedi istituzionali del Paese. Immagini che ricordano e che sono state paragonate a più riprese all’assalto del Campidoglio degli Stati Uniti il ​​6 gennaio di ormai due anni fa, incoraggiato dall’ex presidente di Washington, Donald Trump, incapace di accettare la sconfitta contro Joe Biden.
    Al momento dell’assalto, Lula si era insediato come nuovo presidente del Brasile da appena una settimana dopo le celebrazioni di rito a cui hanno partecipato centinaia di migliaia di brasiliani. Gli estremisti pro-Bolsonaro si sono rifiutati di accettare la vittoria di Lula nelle elezioni di ottobre, e hanno trascorso le ultime settimane a evocare un colpo di stato militare. Lula non era a Brasilia al momento dell’attacco, ma ha fatto ritorno nella capitale solo questa mattina, incolpando Bolsonaro per il caos e promettendo che “chiunque sia coinvolto sarà punito”. Secondo il Guardian, il presidente in carica avrebbe definito “vandali, neofascisti e fanatici” coloro che hanno preso parte alle violenze, annunciando un intervento di emergenza del governo federale per riportare l’ordine nella capitale.
    Bolsonaro, che si trova in Florida, ha commentato in una serie di tweet sottolineando che “le manifestazioni pacifiche, nel rispetto della legge, fanno parte della democrazia”, ma “saccheggi e invasioni di edifici pubblici come quelli che sono avvenuti oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono eccezioni alla regola”. Non ha condannato apertamente i fatti della notte ma ha respinto le accuse di Lula su un suo coinvolgimento nella vicenda. “Durante tutto il mio mandato, sono sempre rimasto entro le quattro linee della costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà. Inoltre, respingo le accuse infondate che mi sono state attribuite dall’attuale capo dell’esecutivo in Brasile”, ha scritto.

    – No mais, repudio as acusações, sem provas, a mim atribuídas por parte do atual chefe do executivo do Brasil.
    — Jair M. Bolsonaro 2️⃣2️⃣ (@jairbolsonaro) January 9, 2023

    L’assalto nella notte europea da parte di migliaia di sostenitori dell’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro della sede del parlamento, del palazzo presidenziale e della Corte suprema a Brasilia fa preoccupare Bruxelles per la tenuta democratica del Paese

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    Lula presidente del Brasile, l’Europa si congratula con il leader progressista

    Bruxelles – L’Europa si congratula con Luiz Inàcio Lula da Silva, che nella notte tra domenica e lunedì (30-31 ottobre) è stato eletto per la terza volta presidente del Brasile. Il leader del partito dei lavoratori ha vinto per una manciata di voti (50,9 contro 49,1 per cento) il ballottaggio con il presidente uscente, Jail Bolsonaro.
    La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha auspicato in un tweet di “affrontare insieme a Lula le sfide globali, dalla sicurezza alimentare all’economia e al cambiamento climatico”.

    Congratulations, @LulaOficial, on your election as President of Brazil.
    I look forward to working with you to address pressing global challenges, from food security to trade and climate change.
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) October 31, 2022

    Le ha fatto eco il Commissario Ue per gli Affari economici, Paolo Gentiloni, accogliendo l’elezione di Lula come “una grande opportunità di collaborare sulle sfide globali dell’economia e del clima”, mentre il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha espresso su twitter il suo desiderio di incontrare presto di persona il capo di stato brasiliano, salutando il popolo brasiliano che “si è espresso per il cambiamento”. Il capo del Consiglio europeo ha poi assicurato che l’Ue “è impegnata a cooperare sulle sfide globali: pace e stabilità, prosperità, cambiamento climatico. E lavoreremo con l’intera regione”.
    Anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, si è affidato a un tweet per commentare l’esito del voto. “I cittadini brasiliani si sono recati alle urne per eleggere il nuovo presidente in un’elezione pacifica e ben organizzata”, ha scritto il capo della diplomazia europea, congratulandosi poi con Lula. “Non vedo l’ora di lavorare insieme e far progredire le relazioni Ue-Brasile”, ha concluso l’Alto rappresentante.

    Brazilian citizens went to the polls to elect their new president in a peaceful and well-organised election
    Parabéns @LulaOficial on your election!
    I look forward to working together & advancing EU-Brazil relations with your government, and with new Congress & State authorities https://t.co/JgSthRYGT9
    — Josep Borrell Fontelles (@JosepBorrellF) October 30, 2022

    Lula, già presidente dal 2003 al 2011, torna così al timone del Paese più vasto dell’America Latina dopo aver scontato 580 giorni di carcere per una condanna per corruzione, poi annullata. Durante la campagna elettorale, il settantasettenne progressista ha promesso di creare un governo che combini responsabilità fiscale, politiche sociali e sviluppo sostenibile. Una decisa inversione di rotta rispetto ai quattro anni di presidenza del leader della destra ultraconservatrice e evangelica Jair Bolsonaro, che nel frattempo ha fatto sapere che potrebbe non voler accettare il risultato della consultazione elettorale. Eventualità che, visti i rapporti molto stretti che Bolsonaro intrattiene con i capi dell’esercito brasiliano, in patria preoccupa molti.
    Intanto il “calamaro Lula”, dalla piazza di Avenida Paulista gremita di gente, ha tenuto il suo primo discorso da presidente: “Hanno cercato di seppellirmi vivo, ma sono risorto. Oggi l’unico vincitore è il popolo brasiliano. Sarò il presidente di tutti: riuniamo la famiglia”, ha gridato il capo di stato alla folla riunita a San Paolo.

    Nella notte il ballottaggio vinto contro il presidente uscente Bolsonaro. Von der Leyen invita Lula a “affrontare insieme le sfide globali”, per l’alto rappresentante Borrell è ora di “far progredire le relazioni Ue-Brasile”