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    Una trasferta senza precedenti. I membri della Commissione Ue valutano una riunione di alto livello a Kiev a febbraio

    Bruxelles – A quasi un anno dall’inizio della guerra russa in Ucraina la Commissione Ue è alla ricerca di nuove occasioni per rafforzare il proprio messaggio di sostegno al Paese partner sul fronte orientale, con una solidarietà fatta di azioni simboliche e di discussioni tecniche e politiche sempre più intense con Kiev. Tra questi c’è l’appuntamento già annunciato per il 3 febbraio in territorio ucraino per il vertice Ue-Ucraina, a cui parteciperanno la presidente della Commissione e quello del Consiglio Ue). Ma la prossima mossa del gabinetto von der Leyen potrebbe essere un appuntamento senza precedenti, che dovrebbe portare diversi membri dell’esecutivo comunitario a sedersi al tavolo del confronto con le rispettive controparti del governo ucraino proprio a Kiev, nel mese di febbraio. Quando si chiuderà il primo anno di invasione russa e di lotta del popolo ucraino a difesa del proprio Paese, con il contributo decisivo dell’Unione Europea.
    I membri della Commissione Europea durante il seminario del Collegio dei commissari (11 gennaio 2023)
    Dopo le anticipazioni di Politico, diversi funzionari europei hanno confermato a Eunews che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha proposto ieri (11 gennaio) durante il seminario del Collegio dei commissari l’incontro con il governo guidato da Denys Shmyhal nella capitale ucraina a febbraio. Una data ancora non è stata fissata, ma sono due i momenti del mese su cui prestare attenzione.
    Il primo è all’inizio di febbraio, quando von der Leyen (insieme al presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel) si recherà a Kiev per il vertice Ue-Ucraina con il presidente del Paese, Volodymyr Zelensky. Lunedì (9 gennaio) sono arrivate conferme anche dalla presidenza di turno del Consiglio dell’Ue che l’appuntamento del 3 febbraio non si terrà a Bruxelles – come inizialmente previsto – ma in Ucraina, e la presenza della numero uno dell’esecutivo comunitario rende molto verosimile che l’occasione possa essere sfruttata dai membri del suo gabinetto per accodarsi e incontrare quelli del governo ucraino nei giorni immediatamente precedenti o successivi. Il secondo momento è la fine del mese: il 24 febbraio cadrà l’anno esatto dall’inizio della resistenza ucraina e non è da escludere un forte gesto simbolico da parte della Commissione Ue per ribadire nuovamente la solidarietà al popolo e all’establishment politico del Paese.
    Chi potrebbe partecipare per la Commissione Ue
    Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, e della Commissione Europea, Ursula von der Leyen (Kiev, 15 settembre 2022)
    Come ricordano le fonti, in linea di principio l’invito è aperto a tutti i commissari e le commissarie, a prescindere da quanto i dossier di propria responsabilità siano legati all’Ucraina. L’incontro con i ministre e le ministre del governo ucraino dovrebbe rappresentare un approfondimento dei rapporti con Kiev a 360 gradi, anche considerata la candidatura del Paese all’adesione Ue e la necessità di valutare sia i progressi nell’attuazione delle sette raccomandazioni della Commissione sia le prospettive di integrazione nel Mercato Unico. Ma la decisione di recarsi nella capitale ucraina sarà completamente volontaria per ciascuno dei membri del gabinetto von der Leyen e i funzionari europei precisano che le risposte definitive arriveranno solo nelle prossime settimane (anche quando sarà stabilita una data ufficiale).
    Al momento le fonti si sbilanciano solo su pochi nomi. A quanto si apprende a Bruxelles, sembra comunque molto probabile – al netto di impegni inderogabili – la presenza dell’alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, considerato il suo ruolo centrale per i rapporti con l’Ucraina in questa anno di guerra. Lo stesso si può dire del commissario per l’Ambiente, Virginijus Sinkevičius, che le fonti fanno sapere aver parlato intensamente ieri con la presidente von der Leyen a margine del seminario. Altamente probabile è anche la presenza del vicepresidente esecutivo per l’Economia e commissario per il Commercio, Valdis Dombrovskis, mentre sta valutando la possibilità di partecipare il commissario per l’Agricoltura, Janusz Wojciechowski.

    Funzionari europei confermano a Eunews che la presidente von der Leyen ha proposto ai commissari di incontrare le rispettive controparti ucraine per discutere di tutti i dossier sulla solidarietà contro l’invasione russa. Non c’è ancora una data, ma arrivano i primi ‘sì’ ufficiosi

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    Ucraina, per il Papa la guerra “iniziata da Mosca” è “moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega”

    Città del Vaticano – La guerra in Ucraina è stata “iniziata dalla Federazione Russa” e Papa Francesco la condanna come “moralmente ingiusta, inaccettabile, barbara, insensata, ripugnante e sacrilega”. La Santa Sede mette un punto alle continue interpretazioni delle parole del Pontefice e alle strumentalizzazioni che portano a gesti diplomatici plateali.
    Lo scorso mercoledì, al termine dell’udienza generale, Francesco ha lanciato un appello per scongiurare un disastro nucleare intorno alla centrale di Zaporizhzhia. In quell’occasione, ha parlato della morte di Darya Dugina, figlia del filosofo russo nazionalista Alexandr, definendola una delle “vittime innocenti” che hanno pagato le spese del conflitto. Dopo l’intervento, Kiev richiamato il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas, giudicando “poco gradita” quella frase del Papa.
    “L’Ucraina è profondamente delusa dalle parole del Pontefice, che confrontano ingiustamente l’aggressore e la vittima”, aveva spiegato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, motivando la decisione. “La scelta di menzionare nel contesto della guerra la morte di un cittadino russo sul territorio della Russia, con la quale l’Ucraina non ha nulla a che fare, provoca incomprensioni”. Kuleba aveva poi lamentato che “dall’inizio dell’invasione, il pontefice non ha mai prestato particolare attenzione alle vittime specifiche della guerra, tra cui 376 bambini ucraini morti per mano degli occupanti russi”.
    “Le parole del Santo Padre su questa drammatica questione vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa, e non come prese di posizione politica”, scandisce oggi il Vaticano. E ricorda che sono numerosi gli interventi di Jorge Mario Bergoglio e dei suoi collaboratori, avanzati dallo scoppio della guerra: “Hanno come finalità per lo più quella di invitare i Pastori ed i fedeli alla preghiera, e tutte le persone di buona volontà alla solidarietà e agli sforzi per ricostruire la pace”, precisa. Non c’è quindi nessun “significato politico” da attribuire.

    Il Pontefice interviene dopo il richiamo del Nunzio in Ucraina da parte di Kiev, seguito al ricordo della morte di Darya Dugina al termine dell’udienza di mercoledì 24 agosto. “Le parole del Santo Padre su questa drammatica questione vanno lette come una voce alzata in difesa della vita umana e dei valori connessi ad essa, e non come prese di posizione politica”, scandisce il Vaticano

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    Charles Michel è a Kiev, “nel cuore di un’Europa libera e democratica”

    Bruxelles – Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, è in missione a Kiev, in Ucraina, “nel cuore di un’Europa libera e democratica”. Lo fa sapere Michel stesso in un tweet pubblicato questa mattina (20 aprile), senza fornire ulteriori dettagli sulla visita, di cui non erano fuoriscite indiscrezioni fino a questo momento.
    Michel è l’ultimo dei tre presidenti delle istituzioni comunitarie a recarsi nella capitale ucraina da quando è iniziata la guerra della Russia di Vladimir Putin: ad aprire la strada è stata a inizio aprile la presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, a cui è seguita la visita della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, accompagnata dall’alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell. 

    Lo rende noto il presidente del Consiglio europeo in un tweet. Michel è l’ultimo dei tre presidenti delle istituzioni comunitarie a recarsi nella capitale ucraina da quando è iniziata l’invasione da parte della Russia a fine febbraio

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    Von der Leyen e Borrell sono in viaggio per Kiev. Con loro anche il premier slovacco Heger

    Bruxelles – “Verso Kiev”. Un breve tweet, così come era successo per l’inizio del viaggio della presidente del Parlamento UE, Roberta Metsola, annuncia che è iniziata la missione diplomatica della leader della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e dell’alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, con destinazione Kiev, Ucraina. Ad accompagnarli, anche il primo ministro della Slovacchia, Eduard Heger, che un mese fa si era sfilato dal viaggio organizzato dai premier di Slovenia, Repubblica Ceca e Polonia nella capitale ucraina.
    Nel tweet da cui si è saputo che è in corso la missione a Kiev, von der Leyen ha pubblicato una foto che la ritrae al fianco di un treno con i colori giallo e azzurro dell’Ucraina, mentre sul profilo Twitter dell’alto rappresentante Borrell compiano i due leader UE in cammino. Il viaggio era stato confermato martedì (5 aprile) dai portavoce dello stesso esecutivo comunitario, dopo le indiscrezioni filtrate dal premier sloveno, Janez Janša.
    Oggi la presidente von der Leyen, l’alto rappresentante Borrell e il premier slovacco Heger incontreranno il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Kiev per portare il sostegno dell’Unione al Paese sotto assedio russo dal 24 febbraio scorso, mentre nel primo pomeriggio domani (sabato 7 aprile) la numero uno dell’esecutivo comunitario sarà a Varsavia per l’evento evento #StandUpForUkraine, una chiamata a raccolta dei donatori da tutto il mondo a supporto dei profughi ucraini, insieme al premier del Canada, Justin Trudeau.

    Looking forward to Kyiv.@JosepBorrellF @eduardheger pic.twitter.com/YFAgGr5Tlc
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) April 8, 2022

    Ricondividendo il tweet della presidente della Commissione Europea, il premier slovacco Heger ha fatto sapere che “siamo pronti a discutere le nostre proposte per aiutare l’Ucraina”, insieme al presidente Zelensky e al primo ministro, Denys Šmihal’. Le discussioni sul tavolo riguarderanno tre aspetti: creare un “ReformTeam” (una squadra operativa di supporto) per aiutare Kiev a “ottenere la prospettiva UE”, offrire “opzioni per il trasporto di cereali, incluso il grano” e “aumentare l’utilizzo degli hub umanitari” messi a disposizione dei profughi ucraini dalla Slovacchia.

    È iniziata la missione diplomatica della presidente della Commissione, dell’alto rappresentante e del primo ministro della Slovacchia, che oggi incontreranno nella capitale il presidente ucraino Zelensky e il primo ministro Šmihal’ per discutere di profughi, trasporto di cereali e adesione UE

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    Von der Leyen e Borrell in missione a Kiev “questa settimana” per incontrare Zelensky

    Strasburgo, dall’inviato – La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e l’alto rappresentante UE per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, si recheranno a Kiev “questa settimana”, per incontrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Lo ha annunciato il portavoce dell’esecutivo comunitario, Eric Mamer, in un tweet pubblicato questa mattina (martedì 5 aprile).
    La missione è prevista “prima dell’evento #StandUpForUkraine di sabato a Varsavia” – una chiamata a raccolta dei donatori a supporto dell’Ucraina alla presenza anche del premier del Canada, Justin Trudeau – che come ha precisato la portavoce della Commissione, Dana Spinant, si svolgerà a partire dalle ore 15. Incrociando gli impegni di von der Leyen e Borrell a Strasburgo per la sessione plenaria del Parlamento Europeo e in Svezia e Bulgaria per la presentazione dei rispettivi piani nazionali di ripresa e resilienza, è probabile che il viaggio a Kiev inizi tra giovedì notte e venerdì mattina, per concludersi sabato nella capitale polacca.

    President @vonderleyen and HRVP @JosepBorrellF will travel this week to Kyiv to meet President @ZelenskyyUa prior to the pledging event #StandUpForUkraine on Saturday in Warsaw.
    — Eric Mamer (@MamerEric) April 5, 2022

    La missione diplomatica a Kiev della presidente della Commissione e dell’alto rappresentante UE ricalca la decisione e l’azione intrapresa dalla numero uno del Parlamento UE, Roberta Metsola, che tra giovedì e venerdì scorso (31 marzo-2 aprile) si era recata nella capitale ucraina per incontrare il presidente dell’Assemblea nazionale, Ruslan Stefančuk, il premier Denys Šmihal’ e il presidente Zelensky, dopo aver rivolto un messaggio incisivo ai deputati ucraini nella sessione straordinaria della Verchovna Rada. Anche nel caso di Metsola, che è stata la prima leader di un’istituzione comunitaria a recarsi nel territorio invaso dall’esercito russo, il viaggio si era concluso in Polonia, per un incontro con il premier, Mateusz Morawiecki, e le organizzazioni di solidarietà ai profughi ucraini. Proprio la presidente Metsola, aprendo ieri la sessione plenaria dell’Eurocamera, ha sottolineato che la sua presenza a Kiev è servita per “portare il nostro messaggio e mostrare che siamo al loro fianco in questi tempi bui”.
    L’annuncio del viaggio a Kiev di von der Leyen e Borrell è arrivato a poco meno di un’ora dall’anticipazione del premier sloveno, Janez Janša, che sempre su Twitter si era rallegrato del fatto che i due leader dell’Unione raggiungeranno i diplomatici sloveni e lituani nella capitale dell’Ucraina sotto assedio russo dal 24 febbraio scorso: “Questa volta la Slovenia ha mostrato la strada”, ha commentato Janša. Il tweet del premier sloveno è apparso fuori luogo per una questione di sicurezza e di incolumità personale per la missione dei due leader dell’Unione, dal momento in cui rappresentano un obiettivo sensibile in un territorio dove si stanno svolgendo combattimenti armati. La stessa presidente Metsola la scorsa settimana aveva annunciato di essere diretta a Kiev solo giovedì sera, quando era effettivamente in viaggio per l’Ucraina, senza nessuna informazione filtrata alla vigilia della partenza.
    È probabile che la decisione del premier sloveno sia dipesa dalla volontà di mettere pressione sull’esecutivo comunitario, in modo da costringerlo a non poter fare nessun passo indietro. Prima dell’annuncio da parte del gabinetto von der Leyen – che ha evitato alla presidente e all’alto rappresentante Borrell di trovarsi in una posizione scomoda di fronte a probabili domande degli eurodeputati a Strasburgo – da Bruxelles è arrivato un commento secco all’indirizzo di Janša: “Non è compito dei capi di Stato e di governo anticipare comunicazioni a nome della Commissione Europea”, hanno precisato fonti europee.

    President @vonderleyen will travel to Kyiv this week with High Representative @JosepBorrellF
    She will meet President @ZelenskyyUa before the pledging event #StandUpForUkraine which she convenes jointly with Prime Minister @JustinTrudeau on 9 April, 15:00 CET.
    More details soon
    — Dana Spinant (@DanaSpinant) April 5, 2022

    I portavoce dell’esecutivo comunitario hanno confermato che la presidente della Commissione e l’alto rappresentante UE incontreranno il leader ucraino prima di sabato 8 aprile, quando si terrà a Varsavia l’evento #StandUpForUkraine

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    La presidente del Parlamento UE Roberta Metsola è in viaggio per Kiev

    Bruxelles – Cinque parole e una fotografia, che hanno un valore pesantissimo sul piano diplomatico. On my way to Kiev, “sulla strada per Kiev“. La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha annunciato così – con un tweet in inglese e ucraino alle ore 22.33 di giovedì 31 marzo – la sua partenza per la capitale dell’Ucraina, sotto bombardamento russo dal 24 febbraio.
    Nessun dettaglio né indiscrezione sul viaggio di Metsola in Ucraina era trapelato prima del tweet, per questioni di sicurezza. La numero uno dell’Eurocamera era presente mercoledì (30 marzo) a Bruxelles per la cerimonia d’inaugurazione del ritratto di David Sassoli nella galleria degli ex-presisdenti del Parlamento Europeo, mentre lunedì prossimo (4 aprile) è prevista la sua presenza a Strasburgo per presiedere la sessione plenaria in programma fino a giovedì (7 aprile), come confermano a Eunews fonti del Parlamento UE.

    On my way to Kyiv 🇺🇦
    На шляху до Києва 🇺🇦 #StandWithUkraine pic.twitter.com/8fz43BkapJ
    — Roberta Metsola (@EP_President) March 31, 2022

    Metsola è la prima alta carica UE a fare visita nell’Ucraina invasa e bombardata dall’esercito di occupazione russo, mentre i presidenti di Commissione, Ursula von der Leyen, e Consiglio Europeo, Charles Michel, non si sono ancora esposti sulla possibilità di incontrare il presidente Volodymyr Zelensky ‘in trasferta’ a Kiev per portare un messaggio di sostegno e solidarietà diplomaticamente incisivo nei confronti del Cremlino. A intraprendere lo stesso viaggio erano stati lo scorso 15 marzo i primi ministri di Slovenia, Janez Janša, Polonia, Mateusz Morawiecki, e Repubblica Ceca, Petr Fiala, che si erano presentati a Kiev come “rappresentanti del Consiglio Europeo” (ma senza “alcun mandato” da parte dei leader UE, avevano smentito fonti europee).
    Il viaggio in territorio ucraino e la presenza a Kiev della leader del Parlamento Europeo comporta senza dubbio dei rischi sul piano della sicurezza personale, nonostante sia anche nell’interesse di Mosca assicurarsi che non sia violata la sua incolumità. La decisione di Metsola si inserisce in linea con la richiesta avanzata da diversi eurodeputati (in particolare socialdemocratici) di una delegazione europea a Kiev per mediare un negoziato tra Russia e Ucraina attraverso il dialogo, la diplomazia e la presenza fisica dei leader UE nel territorio assediato, per tentare di far tacere le armi. La speranza è che l’esempio della presidente Metsola venga raccolto anche da altre altre cariche dell’Unione e dei Ventisette.

    I capi dei governi e delle istituzioni europee in #Ucraina per sostenere un popolo aggredito e per chiedere l’apertura di un vero negoziato.Continuo a dirlo, continuo a scriverlo. Un gesto straordinario in un momento terribile.
    — Pierfrancesco Majorino (@pfmajorino) March 16, 2022

    La numero uno dell’Eurocamera è la prima alta carica UE a recarsi in Ucraina da quando è iniziata l’invasione russa (dopo il viaggio dei premier polacco, sloveno e ceco). Lo ha annunciato con un breve tweet in inglese e ucraino: “Sulla strada per Kiev”

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    La Russia invade l’Ucraina, esplosioni anche a Kiev: “Se l’Occidente interferisce, conseguenze mai viste prima”

    Bruxelles – Come temuto, l’esercito russo nella notte tra mercoledì e giovedì ha iniziato l’invasione di ampie zone dell’Ucraina, avvicinandosi anche alla capitale Kiev. L’uomo forte di Mosca, Vladimir Putin, non si è fatto spaventare dalle minacce di sanzioni dall’Occidente e ha dato il via libera all’occupazione. Si punta all’annientamento delle infrastrutture militari ucraine, con un attacco dal Mar d’Azov, la Crimea, il Donbass e incursioni anche dalla Bielorussia.
    Potenti esplosioni e sirene antiaeree risuonano in diverse città – da Odessa a Mariupol, fino a Kharvik e la stessa capitale Kiev – con il governo ucraino che afferma che è in corso una “invasione su vasta scala”. In un discorso alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato la legge marziale in tutto il Paese: “Non facciamoci prendere dal panico, vinceremo”. Secondo quanto riferiscono le autorità ucraine, l’invasione russa sarebbe avvenuta da nord, est e anche da sud, e iniziano ad arrivare le prime conferme di morti e feriti: il ministero degli Interni ha riferito di 6 soldati ucraini deceduti e almeno 19 dispersi dopo un bombardamento aereo nei pressi di Odessa (a sud), ma diverse fonti della CNN parlano di centinaia di morti.
    Mentre le Borse crollano, Putin non teme le sanzioni e, anzi, si sente nella posizione di poter minacciare un Occidente che reagisce debolmente, intimando ai Paesi stranieri di evitare interferenze, altrimenti, “ci saranno conseguenze mai viste prima”. La minaccia di Putin parte da lontano: “Gli Stati Uniti hanno superato la linea rossa della Russia con l’espansione della NATO” e con l’operazione militare russa vuole “smilitarizzare e de-nazificare” l’Ucraina. Di fatto si tratta di una dichiarazione di guerra, anche se Putin ha ribadito in conferenza stampa che “lo scopo è proteggere il Donbass“, ovvero il territorio dove lunedì ha riconosciuto le autoproclamate Repubbliche di Donetsk e Luhansk. Facendo appello ai soldati ucraini a “deporre le armi e tornare a casa”, Putin ha voluto assicurare che l’obiettivo “non è l’occupazione dell’Ucraina, ma la demilitarizzazione del Paese”. Anche se a questo punto è difficile credere alle parole – o meglio, la propaganda – del Cremlino.
    Gli attacchi e bombardamenti russi in Ucraina a partire dalla notte tra mercoledì 23 e giovedì 24 febbraio (fonte: New York Times)
    “Condanniamo nel modo più forte possibile l’aggressione militare senza precedenti della Russia contro l’Ucraina. Con le sue azioni militari non provocate e ingiustificate, la Russia sta violando gravemente il diritto internazionale e sta minando la sicurezza e la stabilità europea e mondiale“, si legge nel duro comunicato congiunto firmato dai presidenti del Consiglio, Charles Michel, e della Commissione UE, Ursula von der Leyen. “Deploriamo la perdita di vite umane e la sofferenza umana”, aggiungono i due leader, intimando a Putin di “cessare immediatamente le ostilità, ritirare i suoi militari dall’Ucraina”. Se non fosse stato chiaro nei giorni immediatamente precedenti all’invasione “l’UE è fermamente al fianco dell’Ucraina e del suo popolo nell’affrontare questa crisi senza precedenti”.
    “L’obiettivo della Russia non è solo il Donbass, non solo l’Ucraina, l’obiettivo è la stabilità in Europa e l’intero ordine internazionale basato su regole. Per questo, riterremo responsabile la Russia”, accusa von der Leyen scendendo questa mattina in conferenza stampa per annunciare il nuovo pacchetto di sanzioni “massicce e mirate” verso Mosca che dovranno essere approvate dai leader europei il vertice straordinario dei leader UE a Bruxelles, in cui, a questo punto, si aggiunge anche il tema dell’invasione russa dell’Ucraina: “Delineeremo un ulteriore pacchetto di sanzioni  in stretto coordinamento con i partner, il Consiglio le adotterà rapidamente”.
    Con questo nuovo pacchetto, l’UE punterà a settori strategici “dell’economia russa bloccando il loro accesso a tecnologie e mercati chiave“, ha annunciato la presidente. “Cercheremo di bloccare la capacità di ammodernamento della Russia e congeleremo i vari asset della Russia nell’Unione banche europea e chiuderemo l’accesso alle europee e ai mercati finanziari dell’UE da parte della Russia”. Come con il primo pacchetto di sanzioni, “siamo strettamente allineati con partner e alleati”, ha precisato in riferimento agli Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone e Australia. “Queste sanzioni sono progettate per incidere pesantemente sugli interessi del Cremlino e sulla loro capacità di finanziare la guerra”. Al fianco di von der Leyen anche l’alto rappresentante UE per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, che ha definito le sanzioni in arrivo  “il più duro pacchetto” mai proposto contro la Russia, che però ha la colpa di aver fatto ripiombare l’Europa “nell’ora più buia” dalla fine della seconda guerra mondiale.

    Russian forces invaded Ukraine, a free and sovereign country.
    We condemn this barbaric attack, and the cynical arguments used to justify it.
    Later today we will present a package of massive, targeted sanctions.https://t.co/AHtTVEvHgV
    — Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 24, 2022

    (Articolo in continuo aggiornamento)

    Nella notte è iniziata l’operazione militare della Russia in Ucraina: esplosioni in varie città, anche a Kiev, e si contano già centinaia di morti. Condanna dell’UE: “Aggressione militare senza precedenti, nuovo pacchetto massiccio e mirato di sanzioni in arrivo” per colpire aree strategiche dell’economia russa