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    Brexit, più vicina la libera circolazione dati UE-Regno Unito. Ma sono necessari “ulteriori chiarimenti”

    Bruxelles – Dopo il via libera della Commissione Europea alla libera circolazione di dati e informazioni personali dei cittadini UE verso il Regno Unito anche nell’era post-Brexit, il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha adottato le sue opinioni sulle condizioni di adeguatezza degli standard britannici in materia di tutela della privacy.
    Con il parere 14/2021 e 15/2021, il Comitato ha riconosciuto un “allineamento generale tra l’UE e il Regno Unito” per quanto riguarda il livello di protezione dei dati Allo stesso tempo, è stata rilevata la necessità di un maggiore controllo sulle prossime valutazioni e di “ulteriori chiarimenti” sulle pratiche di intercettazione di massa del Regno Unito e sull’uso di strumenti di elaborazione automatizzata.
    Nelle sue raccomandazioni, l’EDPB ha invitato la Commissione UE a “integrare la propria analisi” con un meccanismo per informare le autorità competenti degli Stati membri “interessati dal trattamento o divulgazione da parte delle autorità del Regno Unito”.
    Inoltre, nonostante il “livello adeguato di protezione dei dati” attualmente riscontrabile Oltremanica, la Commissione Europea non dovrebbe rinunciare a “svolgere il proprio ruolo di monitoraggio” nelle future relazioni con Londra. Nelle opinioni dell’EDPB viene spiegato che, se la controparte non dovesse mantenere “il livello sostanzialmente equivalente”, l’esecutivo UE dovrebbe considerare di “modificare la decisione di adeguatezza per introdurre garanzie specifiche” o anche di “sospendere la decisione di adeguatezza”.

    Adottato il parere del Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), che ha riconosciuto un “allineamento generale” tra Bruxelles e Londra in materia di privacy. Chiesto un approfondimento sulle pratiche di intercettazione di massa e sull’uso di strumenti di elaborazione automatizzata.