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    Draghi riforma il comitato sugli atti delle stragi, la guida a Palazzo Chigi

    La guida del comitato per la desecretazione degli atti riguardanti le stragi passa alla presidenza del Consiglio. Lo ha annunciato Mario Draghi ai familiari delle vittime delle stragi ricevuti oggi.
    Il premier ha spiegato che seguirà personalmente il dossier e indicherà a presiedere il comitato Roberto Chieppa, segretario generale di Palazzo Chigi.
    I rappresentanti delle associazioni dopo l’incontro si dicono “molto soddisfatti” anche perché la guida del comitato non spetterà più al presidente dell’archivio di Stato, Andrea De Pasquale, da loro duramente criticato per la gestione del fondo Rauti. 
     “Il massimo impegno” per rispondere concretamente alla richiesta che le Associazioni dei familiari delle vittime delle stragi reiterano da anni: “Chiarezza e giustizia, quale contributo importante ai fini della ricostruzione di vicende drammatiche che hanno caratterizzato la recente storia del nostro Paese,  ha affermato li premier nell’incontro.
    Il premier, che ha firmato il 2 agosto la direttiva per la desecretazione degli atti su Gladio e P2, ha annunciato che il Comitato consultivo sarà coordinato direttamente da Palazzo Chigi, nell’ottica di dare impulso alle attività di desecretazione.    

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    Estensione green pass, domani in Cdm solo la norma sulle mense scolastiche

     Domani in Consiglio dei ministri dovrebbe arrivare la norma per estendere l’obbligo di Green pass alle ditte di pulizia che operano nelle scuole e al personale delle mense scolastiche. Lo si apprende da fonti di governo, secondo le quali per ora si dovrebbe procedere soltanto per questa due categorie. Non è invece prevista per questa settimana la cabina di regia di governo che dovrebbe valutare un’estensione più generalizzata del Green pass ai lavoratori del settore pubblico e privato.    

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    Via libera alla mini coltivazioni di cannabis a casa

    E’ stato votato, in commissione Giustizia della Camera, il testo base sulla cannabis. “Si depenalizza la coltivazione di non oltre 4 piante ‘femmine’ in casa – annuncia il presidente Mario Perantoni (M5s), anche relatore del provvedimento -. E’ un risultato importante, ottenuto sulla scia della giurisprudenza della Corte di Cassazione ma anche grazie alla capacità dei gruppi parlamentari di confrontarsi e trovare una sintesi ragionevole. Se si diminuiscono le sanzioni per i fatti di lieve entità aumenta da 6 a dieci anni le pene per i reati connessi a traffico, spaccio e detenzione ai fini di spaccio della cannabis”.
     Hanno votato contro la Lega, FdI, Coraggio Italia e FI (con eccezione di Elio Vito), Italia viva si è astenuta, mentre hanno votato a favore tutti gli altri, dal radicale Riccardo Magi (promotore di una delle proposte confluite nel testo base) al M5s, Pd e Leu. La Lega in commissione ha chiesto di separare il testo della pdl di Molinari.    Ora, dopo la votazione del testo base, dovrà essere fissato il termine per presentare gli emendamenti, da discutere in commissione. Solo dopo questi ulteriori passaggi si potrà andare in Aula.    

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    Venezia: Verdi, Governo sia attento su conflitto interessi

    (ANSA) – VENEZIA, 08 SET – “Uno dei luoghi di maggiore
    rilevanza nazionale e internazionale com’è Venezia, tanto che
    gode di una legge speciale, merita un’attenzione diretta da
    parte del Governo per arginare comportamenti scorretti e
    conflitti di interesse”. Lo sottolineano in una nota i
    co-portavoce nazionali di Europa Verde, Eleonora Evi e Angelo
    Bonelli.   
    “Già mesi or sono – prosegue la nota – il consigliere
    comunale di Venezia e storico leader dei Verdi Gianfranco Bettin
    aveva chiesto al Sindaco Brugnaro che ci fosse un chiarimento
    radicale in forma pubblica circa i conflitti di interesse su
    aree di proprietà del Sindaco, oggetto di progetti e interventi
    rilevantissimi sul piano economico e urbanistico. Oltre a
    chiedere che sia fatta chiarezza su questa particolare
    situazione di conflitto di interessi e sulla legittimità di
    operazioni che non sembrano avere a cuore il futuro della città,
    il bene comune, la tutela dell’ambiente e la difesa dei diritti
    dei residenti, vogliamo sottolineare l’importanza di
    salvaguardare un patrimonio artistico e culturale tra i più
    ricchi al mondo e un ecosistema meraviglioso e fragile.   
    Vigileremo con tutti i mezzi a disposizione, anche a livello
    Europeo, affinché Venezia, già penalizzata da malaffare e spreco
    di denaro pubblico (Mose) – concludono Evi e Bonelli – non debba
    patire una nuova stagione di speculazione e conflitti di
    interessi”. (ANSA).   

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    Tunisia: deputato Ayari annuncia sciopero fame per protesta

    (ANSA) – TUNISI, 08 SET – Il deputato indipendente Yassine
    Ayari, primo caduto sotto la scure della revoca dell’immunità
    parlamentare in Tunisia dopo il colpo di mano del presidente
    Kais Saied, ha iniziato lo sciopero della fame in carcere.   
    Ayari, che si trova in cella dal 30 luglio per scontare una
    condanna di un tribunale militare a due mesi per offesa alle
    forze armate, protesta contro un nuovo procedimento avviato nei
    suoi confronti dalla giustizia militare a causa dei suoi post
    sui social contro le mosse del presidente. Lo ha annunciato il
    suo partito Amal wa Âamal (Speranza e Lavoro) in un comunicato
    nel quale Ayari considera quanto avvenuto il 25 luglio e nei
    suoi confronti una “grave violazione della libertà di
    espressione” e critica “il coinvolgimento dei tribunali militari
    per soffocare la voce dei civili”.   
    La decisione di iniziare lo sciopero della fame, secondo il suo
    partito, è motivata anche dalla negazione ingiustificata di
    un’istanza di liberazione, sebbene in possesso di tutte le
    condizioni richieste. Inoltre, denuncia Amal wa Aamal, lo stato
    di salute di Ayari è peggiorato nonostante la presentazione di
    un certificato medico attestante la necessità di una dieta
    alimentare specifica” e la corrispondenza a lui indirizzata non
    gli è stata consegnata nel tentativo di isolarlo dal mondo
    esterno. Il partito ha anche riferito che Ayari e altri detenuti
    nel carcere di Mornaguia a Manouba – Tunisi, non sono stati
    vaccinati contro il covid, nonostante gli impegni presi dalle
    autorità competenti. (ANSA).   

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    Msf, a un anno da incendio Moria, Ue nega dignità migranti

    (ANSA) – ROMA, 08 SET – “Nella notte fra l’8 e il 9 settembre
    2020, il campo di Moria fu completamente distrutto da un
    incendio diventato simbolo del totale fallimento della politica
    migratoria dell’Unione Europea basata sugli hotspot nelle isole
    greche. A un anno dalle promesse dell’Ue di un nuovo approccio,
    Medici Senza Frontiere denuncia come i leader di Europa e Grecia
    continuino a negare dignità a richiedenti asilo e migranti in
    cerca di sicurezza in Europa, mentre va avanti l’odioso progetto
    di costruire campi simili a prigioni nelle cinque isole
    dell’Egeo settentrionale”. E’ quanto si legge in un comunicato
    di Msf.   
    “È tragicamente ironico che mentre il mondo tiene gli occhi
    puntati sulla situazione afghana, l’Unione Europea e la Grecia
    stiano inaugurando un nuovo campo simile a una prigione per
    intrappolare i rifugiati sull’isola di Samos. È la dimostrazione
    più chiara della crudeltà delle politiche migratorie dell’Ue”,
    dichiara Konstantinos Psykakos, capomissione di Msf in Grecia.

    I pazienti assistiti da Msf continuano a raccontare come la
    situazione di limbo in cui vivono sulle isole, il processo di
    richiesta di asilo gestito in modo arbitrario e sbrigativo, la
    paura dell’espulsione e le condizioni di vita precarie
    contribuiscano al deterioramento del loro stato di salute fisica
    e mentale. I minori che ricevono supporto mentale nella clinica
    di Msf a Lesbo spesso manifestano comportamenti regressivi come
    aggressività, enuresi secondaria o ritardi nello sviluppo
    cognitivo, emotivo e sociale. Le persone che hanno sperimentato
    traumi significativi hanno difficoltà nell’elaborare i ricordi
    più dolorosi e a lungo continuano a vivere nella paura.
    Msf chiede ai leader europei di implementare le politiche di
    protezione e assistenza a rifugiati e richiedenti asilo anziché
    concentrarsi sul trovare modi per scoraggiare, fermare e
    respingere le persone che cercano salvezza in Europa. (ANSA).   

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    Lega ritira emendamenti su green pass ma è caos su voto

    Un passo avanti sul decreto Green Pass alla mattina, il caso nel voto segreto in Aula alla sera. Mario Draghi e il governo incassano il ritiro da parte di tutti i partiti della maggioranza – Lega inclusa – , degli emendamenti al dl sul certificato verde in votazione alla Camera. E’ il grimaldello che permette al governo di non porre la fiducia sul provvedimento. Ma nella maggioranza la tensione resta altissima. Matteo Salvini, infatti, annuncia che la Lega è pronta a votare gli emendamenti di Fdi. E, sul primo voto segreto in Aula spuntano fuori 134 sì alla proposta di soppressione del Green Pass avanzata dal partito di Giorgia Meloni. Voti che, in buona parte almeno, non possono che provenire dalla Lega.
    “E’ un partito inaffidabile per il governo, chiediamo chiarezza”, attacca il segretario del Pd Enrico Letta. La tensione, complice anche il voto delle amministrative ormai alle porte, è destinata a crescere rischiando di rallentare il percorso sulle riforme indirizzato dal presidente del Consiglio. Ma Draghi non sembra essere intenzionato a deviare la strada del governo rispetto alle tensioni parlamentari. Sono tre, al momento, i macro-temi su cui il premier si muoverà nei prossimi giorni. L’estensione del Green Pass ai dipendenti pubblici e privati, la riforma della concorrenza e la riforma del fisco. Sulla prima misura il premier potrebbe stringere già nelle prossime ore: la filosofia è quella di allargare alle altre tipologie di dipendenti pubblici e privati un obbligo che è già realtà per categorie come medici o insegnanti. Una cabina di regia ad hoc, tuttavia, non risulta ancora convocata. Potrebbe, forse, cadere a ridosso del Cdm che varerà il decreto.
    “Al momento non ci risultano né una cabina di regia né un Cdm”, sottolineano invece fonti di governo della Lega. Sulla riforma della concorrenza e soprattutto su quella del fisco è possibile che si vada oltre il 20 settembre. Anzi, c’è chi nel governo ipotizza che un intervento sul fisco venga fatto solo dopo la Nota di Aggiornamento del Def, prevista il 27 settembre. E, si spiega in ambienti governativi, tra i ministri che invitano a un supplemento di riflessione su alcune criticità contenute nei provvedimenti c’è Giancarlo Giorgetti. Poi c’è anche un elemento squisitamente politico: il voto sulle amministrative che, rispetto ai primi mesi del governo Draghi, ha di certo cambiato il clima in maggioranza. Sul timing delle riforme, in ogni caso, nessun tono ultimativo emerge dagli esponenti del governo. La sintesi, come è già accaduto finora, spetta al presidente del Consiglio. “Ai vari provvedimenti si sta lavorando alacremente, ma al momento non sono ancora pronti”, si spiega a Palazzo Chigi. Tra le misure sul tavolo di Draghi c’è anche il decreto anti-delocalizzazioni. La filosofia, tuttavia, più che di un intervento “anti-delocalizzazioni” sembra essere quella di una misura “pro-localizzazioni”. “Per quelli che prendono un contributo e scappano rispetto al passato qualcosa è cambiato”, spiega il tiolare del Mise Giorgetti, sottolineando la volontà di “introdurre una premialità per quegli imprenditori che faranno investimenti in territori in crisi”. I dettagli del decreto sono ancora da affinare e un nuovo incontro tecnico è previsto per giovedì. Nel frattempo, il governo passa in una manciata d’ore dal ritiro degli emendamenti leghisti al dl Green Pass alla bagarre serale sul voto segreto. Ad annunciare in Aula il sì della Lega all’emendamento Fdi è Dimitri Coin. In effetti, la proposta di Fdi incassa 134 sì, ben più dei membri dell’opposizione. “Non alcuni esponenti ma, come dimostrano i numeri, tutta la Lega ha votato l’emendamento di FdI e quindi contro il governo”, attacca il Dem Emanuele Fiano. Per Salvini, in ogni caso, “il governo rischia zero”. Ma contro il leader della Lega si scaglia, oltre che il Pd, anche il M5S con Stefano Patuanelli: “la Lega è il partito del No”, sottolinea. Mentre Giorgia Meloni esulta: “Sono contenta se quella parte del centrodestra che ha scelto di sostenere Draghi non si piega alla volontà della sinistra”.

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    Green pass: maggioranza ritira emendamenti, niente fiducia

    Tutti i partiti della maggioranza, compresa la Lega, hanno ritirato gli emendamenti al dl green pass all’esame dell’Aula della Camera. Lo rendono noto fonti parlamentari spiegando che a questo punto il governo non porrà la fiducia. 
    “Se ci sono emendamenti che noi condividiamo da chiunque arrivino noi li sosteniamo”. Così il leader della Lega Matteo Salvini, parlando del dl Green Pass, risponde ai cronisti che gli chiedono se la Lega, che ha ritirato gli emendamenti in Aula, sia pronta a votare le proposte di modifica presentate da FdI. “Sulla base di quante nostre proposte saranno accolte valuteremo di conseguenza, ma non è mai stata in discussione la nostra fiducia al governo e a Draghi. Se ci bocciano le nostre proposte voteremo contro. Il Parlamento è fatto per parlare e per discutere. Borghi? La Lega decide unitariamente”, conclude.