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Von der Leyen sigla l’intesa con Egitto e Israele per più forniture di gas all’Europa

Bruxelles – Da Israele all’Europa, passando per l’Egitto. L’Unione Europea ha siglato oggi (15 giugno) un Memorandum d’intesa con cui Egitto e Israele si sono impegnati a incrementare le esportazioni di gas naturale verso il Continente, alle prese con il tentativo di ridurre la sua dipendenza dalle forniture di idrocarburi importati dalla Russia nel contesto della guerra in Ucraina.

Abdel Fattah El-Sisi, a destra, e Ursula von der Leyen

Un “grande passo avanti nella fornitura di energia all’Europa, ma anche per l’Egitto nel diventare un hub energetico regionale”, ha rivendicato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa con il presidente egiziano Abdel Fattah-Sisi annunciando l’intesa che Bruxelles cercava da settimane. Il gas israeliano sarà trasportato tramite gasdotto in Egitto, dove sarà liquefatto in GNL e poi trasportato via mare in Europa per essere rigassificato. L’Egitto dispone di due impianti di GNL, uno a est di Alessandria, a Idku, e l’altro nella città portuale di Damietta, che ha una capacità produttiva di 5 milioni di tonnellate all’anno.

L’accordo quadro è stato siglato al Cairo dalla commissaria per l’Energia, Kadri Simson, insieme al ministro egiziano, Tāreq El Molla, e alla ministra israeliana, Karine Elharrar. Conclude il tour mediorientale di tre giorni della leader dell’Esecutivo comunitario, che l’ha vista impegnata da lunedì prima in Israele e Palestina e poi in Egitto e Giordania nel tentativo di rafforzare la cooperazione con la regione.

Bruxelles lavorava a questo accordo trilaterale almeno da inizio aprile, nel quadro del suo piano per sbarazzarsi degli idrocarburi in arrivo da Mosca, che rappresentano oltre il 40 per cento delle sue forniture importate per circa 150 miliardi di metri cubi di gas. Per arrivare a liberarsi dalla dipendenza energetica russa, Bruxelles stima che sarà necessario aumentare le sue importazioni di gas da fonti non russe, principalmente gas naturale liquefatto (+50 miliardi di metri cubi), ma anche gas proveniente da gasdotto (+10 bcm) visti i limiti infrastrutturali di molti Paesi membri UE che dispongono di pochi rigassificatori sul proprio territorio.

Nel memorandum non si parla di volumi precisi di gas che arriveranno in Europa, ma secondo la ministra israeliana si tratta del primo accordo a “consentire esportazioni significative” di gas israeliano verso l’Europa. “Oggi l’Egitto e Israele si impegnano a condividere il nostro gas naturale con l’Europa e ad aiutare con la crisi energetica”, ha commentato Elharrar dopo la firma dell’intesa, definendolo un grande momento per Israele per diventare un grande attore sul mercato globale, approfittando del “vuoto” che la Russia lascia sul mercato.

Israele, da solo, non può rimpiazzare tutto il gas russo ma secondo l’UE tutti gli Stati del Mediterraneo orientale possono fornire circa 20 miliardi di metri cubi all’anno, la maggior parte dei quali proverrebbe da Israele. L’UE ha già siglato un accordo con gli Stati Uniti per la consegna di almeno 15 miliardi di metri cubi di Gnl nel 2022 e circa 50 miliardi di metri cubi all’anno almeno fino al 2030. Dopo l’intesa con Israele ed Egitto, la commissaria Simson volerà Azerbaijan a luglio, nel contesto del lavoro che l’Unione Europea sta facendo per trovare fornitori di gas alternativi alla Russia.

Bruxelles rafforza la cooperazione con l’Egitto anche in vista della prossima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, la COP27, che si terrà proprio in Egitto (a Sharm El-Sheikh) dal 7 al 18 novembre 2022. E’ in questa occasione che sarà annunciata una nuova partnership UE-Egitto sull’idrogeno, come anticipato dalla presidente in conferenza stampa. “L’Egitto ha il potenziale per essere un leader nella produzione e nell’esportazione di energia rinnovabile”, ha detto von der Leyen, definendo l’Egitto un partner affidabile dal punto di vista energetico. Con Israele, invece, Bruxelles porta avanti altri due progetti in parallelo, un nuovo gasdotto per trasporto prima di gas (e poi, nei piani di Bruxelles) di idrogeno pulito nel Mediterraneo orientale; un cavo elettrico sottomarino per connettere Israele, Cipro e Grecia che nel tempo sarà elettrificato con energie rinnovabili.

Il gas israeliano arriverà in Egitto tramite gasdotto, poi sarà liquefatto in Gnl e trasportato via mare in Europa per essere rigassificato. “Un grande passo avanti nella fornitura di energia all’Europa, ma anche per l’Egitto nel diventare un hub energetico regionale”, sostiene la presidente dell’Esecutivo comunitario

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Source: https://www.eunews.it/category/politica-estera/feed


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