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Ucraina, cresce la tensione al confine con la Russia, che ammassa nuove truppe

Bruxelles – In un tweet pubblicato domenica 11 aprile il ministro degli Affari esteri ucraino

Da quando il rafforzamento delle capacità militari nell’area è stato confermato l’EUCOM, il Comando delle forze americane in Europa, ha innalzato il livello di allerta al massimo e si sono moltiplicate le reazioni a livello internazionale. Washington, Londra e Bruxelles hanno espresso “sostegno incondizionato” a Kiev e dopo l’uccisione di altro soldato ucraino giovedì 8 aprile la cancelliera tedesca Angela Merkel ha sollecitato il presidente russo Vladimir Putin in un colloquio telefonico a fare un passo indietro ritirando le truppe schierate in Ucraina. Ma Mosca ribadisce dietro le ultime mosse non c’è la volontà di innescare una guerra e che a provocare è piuttosto Kiev. “Nessuno deve sentirsi disturbato o minacciato”, ha dichiarato un portavoce del Cremlino.

Secondo l’ex ambasciatore americano in Ucraina John Herbst, ora direttore dell’

A questo si aggiunge la resistenza di Zelenskyj a retrocedere sui fondamentali della sovranità territoriale di Kiev sui territori del Donbass. Per il presidente ucraino la scelta ottimale sarebbe quella di accelerare l’adesione dell’Ucraina alla NATO, scelta che chiamerebbe i Paesi dell’alleanza atlantica all’intervento in caso di attacco militare sul suolo ucraino. Un portavoce della presidenza russa ha affermato che tale ipotesi aggraverebbe pericolosamente le relazioni tra Mosca e Kiev. Zelenskyj ha annunciato intanto lo svolgimento di un’esercitazione militare a Sud del Paese che punta a preparare la difesa sul confine con la Crimea e a proteggere i punti di atterraggio degli aerei lungo la costa del Mar Nero.

Nella sua politica di difesa Kiev sarà appoggiata anche da Ankara. In un incontro bilaterale Zelenskyj e il presidente turco Recep Tayyip  hanno inaugurato l’avvio di nuove negoziazioni per il rafforzamento della cooperazione nell’industria della difesa. Proprio Ankara ha comunicato che il 14 aprile accederanno al Mar Nero attraverso gli stretti del Bosforo e del Dardanelli due navi da guerra americane. La questione preoccupa Mosca dato che la presenza militare di Washington e della NATO sembra essere tornata ai livelli del 2014-2015, come riporta Reuters.

Il Cremlino ha detto di essere in contatto anche con Berlino e Parigi per la preparazione di un vertice sotto lo schema del “Format Normandy” (che fu istituito nel 2014 a settant’anni dal D-Day anche per trovare una soluzione al conflitto in Ucraina). Mosca intende escludere Kiev dalle nuove negoziazioni, ma dalla capitale ucraina il messaggio è chiaro: “Nessuna decisione sull’Ucraina senza l’Ucraina”. Da parte sua l’Unione Europea potrebbe prendere una prima posizione sugli ultimi eventi nel Donbass lunedì 19 aprile, giorno in cui si terrà una nuova riunione dei ministri degli Esteri europei.

Mosca sposta verso Sud-Ovest carri armati, razzi e uomini, e afferma: “Nessuno deve sentirsi minacciato”. Per Kiev l’unica via di uscita è l’adesione alla NATO

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