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Elezioni Europee 2019, il programma del PD

Rilanciare il ruolo dell’Italia all’interno delle istituzioni europee e dare una spinta  alla crescita attraverso politiche economiche espansive, mettendo da parte l’austerity. Sono questi i due mantra del programma elettorale del Partito Democratico, che si presenterà alle elezioni europee in calendario domenica in una lista comune assieme al movimento Siamo Europei, fondato dall’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.

Secondo il PD, per rilanciare la crescita servono insomma politiche economiche più espansive, basate su un piano straordinario di investimenti comuni. Investimenti che secondo il partito di Zingaretti dovrebbero essere finanziati dal bilancio europeo (da portare all’1,3 per cento del Pil) tramite gli Eurobond.

Tra gli altri punti chiave del programma, l’istituzione di un salario minimo comune e di un’indennità europea di disoccupazione: punti in comune con diverse altre liste socialiste e progressiste europee, così come la promozione di politiche per l’occupazione femminile che portino alla chiusura del cosiddetto gender pay gap, cioè il divario di retribuzione tra uomini e donne.

Elezioni diretta della Commissione Europea

Tra le proposte del PD e di Siamo Europei c’è anche rendere diretta l’elezione del presidente della Commissione Europea, per avvicinare le istituzioni ai cittadini.

Riflettori accesi anche alla tassazione delle grandi multinazionali, soprattuto quelle dell’hi-tech, che vanno tassate nel paese in cui svolgono le attività e non in paradisi fiscali. “Far pagare alle aziende online che lavorano in Italia le stesse tasse delle aziende offline: stesse condizioni, uguali tasse”.

Sul fronte immigrazione, per il PD occorre poi riformare il regolamento di Dublino sulla base del principio della solidarietà tra Paesi europei e “l’equa ripartizione” dei rifugiati con diritto d’asilo, con l’inasprimento delle sazioni per chi non collabora.

Un capitolo a parte è dedicato all’ambiente. L’alleanza Pd-Siamo Europei propone poi di rilanciare la lotta al cambiamento climatico rivedendo in modo più ambizioso il pacchetto clima-energia con l’obiettivo di dimezzare le emissioni nel 2030 e portarle a zero emissioni nette nel 2050.


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